500 MIGLIA DI INDIANAPOLIS. LA GARA PIU’ BELLA D’AMERICA (con video degli highlight)
Alle 97° edizione della 500 miglia di Indanapolis erano presenti ben cinquecentomila spettatori. Un numero incredibile, per una gara incredibile. E questa volta il premio se lo è aggiudicato Tony Kanaan, il brasiliano beniamino dei tifosi. Gara intensa, anche se si è conclusa sotto la bandiera gialla…
Prima di tutto bisogna ricordare che quest’evento nacque nel lontano 1911 (la pista nel 1909), allora la pista non era altro che un grosso ovale lastricato di mattoni. Alcuni di quei mattoni sono rimasti sulla linea di partenza, come ricordo delle origini del tracciato dell’Indiana. Tra gli anni cinquanta e sessanta la gara era valida come prova per il campionato di Formula 1, e si cercò una sorta di integrazione con il motor sport americano, ma durò poco. Qualcuno ricorderà anche che fino a pochi anni fa si correva in Formula 1 su questa pista, con delle variazioni però; infatti, si correva solo su una parte dell’ovale, e si utilizzava perlopiù un circuito (in stile F1) all’interno del “catino”.
Ad ogni modo, quest’ultima edizione non ha a fatto rimpiangere i vecchi tempi. Inoltre, molti rookie (novellini), che fanno parte della Indy Light (una sorta di GP2 americana), hanno partecipato (solo per quest’evento) dando spettacolo, gareggiando alla pari con i colleghi più esperti.
Uno di questi è Carlos Munoz (20 anni), che è riuscito a mantenere persino la testa della gara per diversi giri (ricordiamo che c’è un premio in soldi per ogni giro condotto in testa). Il giovane si è portato in prima posizione all’inizio della competizione, sorpassando anche kanaan. Probabilmente, il “vecchio” Tony ha voluto concedere qualche momento di gloria a un giovane che merita davvero. Tuttavia, è giunto secondo al termine della gara, e considerando la sua età è incredibile, si profila un futuro radioso in IndyCar per questo “ragazzino”.
In quest’ultima gara, il dominio è stato delle vetture con motore Chevy, e considerato che è il primo ovale della stagione, si ci aspetta una buona stagione per i propulsori americani. Infatti, nelle gare precedenti, cittadine e non, tra i motori Honda (come quello montato dal Team Target e Ganassi e Team Penske) era alla pari con gli Chevrolete.
In quest’edizione le caution e i ritiri non sono stati molti e la gara è stata intensa fino all’ultimo giro, e di giri ce nesono 200. Tuttavia, molti tifosi europei speravano nel giapponese Takuma Sato (ex Formula 1), lui, infatti, sfiorò la vittoria lo scorso anno. Purtroppo non ha avuto fortuna, anche se, ha condotto una buona gara.
Andando alle fasi finali della gara, c’è una lotta serrata tra Kanaan e Andretti (Andretti Autosport), al 133° giro James Hinchcliffe (Andretti Autosport) perde il posteriore e sfiora il muro a una velocità pazzesca, ma riesce a controsterzare in tempo e ad evitare un mecello. Interessante è il numero di volte che il leader della gara è cambiato, ossia cinquanta volte circa, contro le 34 dell’anno precedente; infatti, i sorpassi sono stati innumerevoli, la gara è stata esaltante, tranne per il finale. Negli ultimi giri si schainta contro il muro Dario Franchitti (Team Target), e la gara finisce con la bandiera gialla, troncando così una delle lotte più avvincenti della storia della Indy. Poco male però, infatti Kanaan agognava da anni questa vittoria e finalmente ci è riuscito, Alex Zanardi gli ha dato un porta fortuna prima della gara, e ha funzionato.
Per quanto riguarda qualche curiosità: le velocità di punta superano i 380 km/h, e in curva le vetture non vanno molto più lente, ciò è dovuto all’inclinazione delle paraboliche e alla campanatura (inclinazione) delle ruote (campanatura negativa sulla destra e positiva a sinistra); inoltre, le vetture hanno alettoni appositi per gli ovali, e sono più bassi e sottili di quelli utilizzati nei circuiti tradizionali (per ridurre l’attrito e migliorare la velocità massima).
Flavio Uccello
di seguito il video degli Highlight della gare, e in fondo i risultati finali:
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