A COLLOQUIO CON ANTONELLO DE ROSA di Giovanni Moschella


Ci parli dei suoi studi e della sua formazione.

Nel 1992 Diploma di maturità artistica conseguito presso l’Istituto Statale d’Arte di Salerno poi l’Accademia delle belle arti di Napoli, indirizzo Scenografia.

Dal 1996 al 2000 ho frequentato la scuola internazionale di Mimo Corporeo e di Ricerca sull’attore I.C.R.A. diretta da Michele Monetta e Lina Salvatore. Dal 1999 studio con: Claudio Di Palma, Vincenzo Pirrotta, Paolo Puppa, Laura Curino, Gilles Coullet, Marco Martinelli, Renato De Carmine, Roberto De Simone, Michele Monetta, Pasquale De Cristofaro, Yves Lebreton, Marco

De Marinis, Ruggero Cappuccio, Francesco Silvestri, Enzo Moscato, Odin Teatret, Ferzan Ozpetek.

Quando nasce l’interesse per il teatro.

Mi ritengo un “Fortunato”, il mio interesse per il teatro è nato quando ero piccolo direi. Mi ricordo, che avevo 5 o 6 anni, abitavo un una casa meravigliosa nel cuore del centro storico di Salerno, con una terrazza da dove si poteva ammirare tutto il golfo. Mi dirà: che nesso ci sta con il teatro? Le rispondo subito: quando mia madre doveva stendere al sole il bucato appena lavato, mi portava con lei in terrazzo, allora io bambino vedevo l’ombra di mia madre proiettata sulle lenzuola appena stese. Restavo meravigliato da questo effetto, mi dava la possibilità di poter immaginare tutto quello che volevo. Nella fantasia di un bambino, queste sono immagini importanti, indelebili. Così è nata la mia grande passione. Una passione che poi negli anni è diventata la mia professione.

E’ attore di teatro e di cortometraggi, dove crede di esprimere al meglio la sua arte.

Ho avuto poca esperienza di cortometraggi, ma solo per scelta. Mi ritengo solo attore di teatro. Ho scelto di fare teatro, perché amo profondamente il contatto diretto con il pubblico. Sentire il pubblico, il suo essere “caldo”,”attento” o “indifferente”, mi piace sapere che ogni sera lo

spettacolo può essere differente, pur recitando lo stesso copione. Questo può succedere solo in teatro. Ecco la grande magia. Credo di esprimere al meglio la mia arte, in teatro e per il teatro.

Che cosa consiglia ad un giovane che vuole intraprendere il “mestiere” dell’attore.

Beh! Questa è una domanda da un milione di dollari… Oggi come oggi, sarebbe una risposta molto delicata da dare. Mi spiego: oggi, Fare o Essere artista, in questo paese è complicato, oserei dire quasi un’utopia. Credo che viviamo uno dei periodi più bui, anche se si fa finta di niente. Il mio consiglio ai giovani? Semplicemente, essere testardi, crederci moltissimo ma soprattutto studiare moltissimo. Non è affatto vero che oggi chi studia perde solo tempo. Nell’arte, e nell’essere artisti, solo studiando seriamente potete poi raccontare qualcosa di veramente interessante.

Da anni a Salerno dirige un laboratorio di teatro, quale è l’obiettivo.

L’obiettivo più importante che il mio laboratorio teatrale si prefigge, è: Amare questa nobilissima Arte. Rispettare questa straordinaria Arte. Credere in questa superlativa Arte. Ecco le fondamenta del mio laboratorio. Potrei riempirLa di termini ammalianti, ma sarei sicuramente scontato. La semplicità è la più grande difesa dell’arte.

Quali sono gli altri suoi interessi oltre la recitazione.

I miei interessi sono tantissimi, viva Dio. Tutti gli interessi confluiscono nella mia professione. Passeggiare, guardare le persone, leggere, viaggiare, oziare, giocare, ascoltare buona musica,

creare, dormire, dipingere, progettare ecc. Ecco tutto questo faccio quando non sono in teatro. Per fortuna che faccio teatro 48 ore al giorno.

Grazie per la gentile intervista e buon lavoro.

Grazie a Lei per la squisita possibilità che mi ha dato. Buon Teatro a TUTTI.

                                                                                                           Giovanni Moschella

 

 

 

 

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