A COLLOQUIO CON GENNARO CURATO di Giovanni Moschella

A colloquio con il cantautore Gennaro Curato

Ci parli dei suoi studi e della sua formazione.

Ho conseguito il diploma superiore come Perito Industriale e successivamente una laurea come Tecnico Radiologo.

Quando ha inizio l’interesse per la musica.

L’amore per la musica nasce fin da piccolo, infatti rimanevo ore ed ore ad ascoltare musica: ero affascinato dai suoni, dalle melodie, ma principalmente dalla magia che si sprigionava dall’ascolto. Istintivamente mi sono avvicinato alla chitarra, e all’età di undici anni, ho cominciato a studiarla da un maestro privato.

 

Il suo primo disco si intitola “Tratti di me”, come nasce questo album.

Tratti di me” è un album che nasce da un desiderio profondo di mettere in musica tutto ciò che avevo dentro. Mi riferisco alla parte più intima e nascosta di me stesso. Ad un certo punto ho sentito un bisogno forte di esprimermi e di recuperare queste canzoni che avevo scritto nel corso degli anni per farne un cd, ma soprattutto per farmi ascoltare. Il titolo sta ad indicare i diversi momenti e periodi della mia vita, come una foto, un’immagine ben definita.

La sua canzone “Senza ostacoli e senza nuvole” è molto ascoltata in radio, di cosa tratta.

La canzone “Senza ostacoli senza nuvole” è l’ultima che ho scritto. L’idea del brano nasce dopo essere tornato da un week-end romano e dopo aver visto, una sera d’inverno, una coppia di innamorati. Ho immaginato che quella coppia avesse ritrovato l’amore dopo anni di vite separate.

Questa canzone ha avuto un buon riscontro di pubblico (soprattutto femminile): infatti, viene richiesta spesso dal vivo e alla radio. Ogni tanto c’è qualcuno che mi chiede se il brano parla di esperienze personali, ed io puntualmente rispondo che si tratta di pura fantasia. 

La canzone si distingue sia per melodia e sia per le parole che arrivano direttamente al cuore. Si tratta di una di quelle storie d’amore che tutti vorremmo vivere almeno una volta nella vita, una storia d’amore che ha dentro di sé una forza  spirituale che va oltre la realtà, un amore che non conosce barriere: insomma, una storia senza ostacoli, senza nuvole appunto.

Il mercato discografico è in crisi, pensa che i giovani siano distratti dai social networks.

Non credo che la crisi del mercato discografico dipenda solo dal fatto che i ragazzi passino molto tempo sui social network. Ritengo che i fattori che sono alla base di questa crisi siano molteplici: per esempio, nel passaggio da supporti analogici a supporti digitali comincia a cambiare anche il modo di concepire la musica. Un tempo si ascoltavano i vinili e si andava nei negozi di musica per acquistare i dischi. Oggi si ascoltano i cd (poco) che hanno un suono asciutto e freddo e si va su internet a scaricare i brani. Oggi molto spesso la musica non viene considerata in quanto tale ma ci sono sempre molti altri elementi che vi si “insinuano” quali: video, immagini ecc. Tutto questo rende molto più dispersivo il linguaggio puramente musicale e si fa fatica a coglierne il senso più profondo. Esistono poi i famosi file mp3 che essendo file compressi finiscono per far perdere qualità alla composizione. Inoltre nel corso degli anni si è perso anche l’interesse per il singolo artista e il pubblico ha smesso di interessarsi in una maniera più approfondita ai temi descritti nelle canzoni quindi, le classiche domande che un tempo erano molto frequenti ad esempio : << Perché quell’artista ha scritto quella canzone? Da dove arriva l’idea? Che cosa lo ha ispirato? Quali strumenti ha utilizzato in quell’ album? >> , il discorso è molto ampio e vede coinvolti aspetti sociali e tecnologici. 

Il problema dei ragazzi di oggi è che la musica, non  la scelgono e non l’ascoltano ma la subiscono, e così facendo fanno fatica a sviluppare il loro senso critico, un gusto musicale personale e la passione per un determinato genere quindi penso che sia molto importante la formazione musicale fin da piccoli, appunto partendo dalla scuola.

Che cosa pensa dei Talent show, crede che siano un valido trampolino di lancio.

Oggi tutti vogliono essere famosi e guadagnare soldi. I talent sfruttano questa tendenza giovanile per fare profitto. Sicuramente chi partecipa ai talent ha la strada meglio spianata rispetto agli altri, ma solo il talent non basta per avere una lunga carriera musicale. Spesso capita che i cantanti che partecipano ai talent durano solo una stagione o qualche anno. Per questo bisogna lavorare su noi stessi e su ciò che siamo in grado di esprimere senza necessariamente ricorrere a show televisivi (spesso manipolati).

Che cosa consiglia ad un giovane che vuole intraprendere questo “mestiere”.

Sicuramente studiare musica.

Mai imitare nessuno.

Ascoltare tanta musica senza distinzione di genere.

Essere personali e sinceri senza aver paura di mettere a nudo la propria anima.

Quali sono i suoi interessi oltre la musica.

Ho interessi per la pittura , mi piace visitare posti nuovi e leggere libri di argomenti filosofici.

Grazie per la gentile intervista e buon lavoro.

 

 

  Giovanni Moschella

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