A Valencia é andata in scena l’ultima gara di Rossi

Pecco Bagnaia vince quella che sarà la gara meno ricordata per il risultato finale e tanto – tantissimo – per il ritiro di una delle icone più grandi di sempre degli sport motoristici, Valentino Rossi.

In pista si é assistito ad un assolo Ducati, con Bagnaia, Martin e Miller a giocarsi la vittoria del GP di Valencia. Ad avere la meglio é stato l’italiano, che é riuscito a scappare via negli ultimi giri, alimentando non pochi rimpianti per una stagione che poteva regalargli più soddisfazioni.

Ma l’evento principale di giornata non poteva che essere l’ultima corsa di Valentino. 432 gare, 115 vittorie e 235 podi dopo il Dottore appende il casco al chiodo, in un GP di Valencia, concluso in una onorevole decima posizione, che si é trasformato in una lunga passerella di onore da parte di tutti: piloti, team e, soprattutto, tifosi: un ritiro non ancora digerito del tutto (“Non sono ancora pronto” ha dichiarato), ma che si é rivelato inevitabile e fisiologico, dopo le prestazioni deludenti dell’ultima stagione.

Con l’addio al motomondiale di Rossi se ne va una parte di storia delle due ruote, circa 24 anni (dall’esordio in 125 nel 1996 al 2021), fatta di vittorie, di mondiali vinti (tanti, 9) e persi (2 all’ultima gara), di rivalità memorabili giocate in pista e fuori, di un nuovo modo di vivere uno sport tanto affascinante quanto pericoloso, con gag divertenti e spesso irriverenti che hanno cambiato per sempre un mondo fino ad allora abbottonato e serioso, facendo appassionare milioni di italiani ad uno spettacolo fino ad allora ancora di nicchia. Ma soprattutto con Rossi va via un modo di vivere la domenica, di attesa spasmodica per la gara, di una presenza quasi rassicurante del numero 46 sulla griglia e sugli spalti, anche negli anni più difficili. In fondo, la domenica senza Valentino Rossi non sarà più la stessa.

Francesco Medugno