Al Circolo della stampa la seconda tappa di Tutti pazzi per la psicologia: medico e psicologo per una cura integrata

Due figure professionali di fronte a un solo paziente, due approcci da valutare. Cosa è la malattia? Al Circolo della stampa di Avellino stasera si sono confrontati su questi temi esponenti delle due professioni per definire i confini di pertinenza e trovare punti di condivisione, coordinazione e dialogo. Buona l’intesa con il pubblico attento, che i relatori hanno saputo stabilire. Dopo i saluti della dott.ssa Rosa Bruno, coordinatrice dell’associazione Irpina di Psicologia, del dott. Michele Lepore, consigliere regionale dell’Ordine degli psicologi della Campania, della sottoscritta e del dott. Rino Ventriglia, neurologo e psicoterapeuta, direttore della Scuola di Psicoterapia di Casapulla (CE), un serrato succedersi di interventi, moderatida Irene Iannino, ha permesso di entrare nel vivo del discorso.

Per poter aprire un dialogo tra medici e psicologi, è bene mettere in chiaro quali differenze esistono tra le due professioni, per poi trovarne i punti di incontro. È quanto ha spiegato il dott. Fiorangelo Amelia che, sfatando miti e pregiudizi legati all’idea che si ha della psicologia, ha inquadrato con precisione la funzione che la disciplina sanitaria assolve nell’accompagnare il paziente alla soluzione del suo problema, per il raggiungimento di un benessere complessivo.

Il quadro clinico va, però, molte volte inquadrato da angolazioni diverse. Solo considerando in un contesto più ampio le sintomatologie accusate dal paziente è, infatti, possibile individuare disturbi psicosomatici la cui pertinenza sta proprio a cavallo tra la medicina e la psicologia. A soffrirne sono diversi organi, bersagli di ansie, paure e stress, e solo un medico capace di andare oltre riesce ad individuarne le vere cause, soprattutto in pazienti incapaci di esprimere le proprie emozioni. Così la dott.ssa Angela Aitella, psicologa,  ha presentato il discorso legato a malattie che molti liquidano come “fissazioni”, gettando nello sconforto chi ne soffre.

Ma il dialogo tra medico e paziente non è cosa da sottovalutare, soprattutto quando il primo tenta di ridurre l’interattività con il secondo ad una sequela di domande sui sintomi o sui comportamenti nei confronti delle terapie prescritte. Ascoltare il paziente, ha sottolineato il dott. Ventriglia, da medico e psicoterapeuta – figura tra i relatori che ha rappresentato l’integrazione annunciata nel titolo del convegno – significa entrare in empatia con chi si ha di fronte, creando il vuoto necessario da permettere all’altro di uscire fuori. Significa, inoltre, comprendere e dare senso alla malattia, mettendosi al fianco del paziente, per percorrere insieme la via della guarigione.

Senso e significato per la dott.ssa Maria De Cola, psicologa e psicoterapeuta, restituiscono un valore alla malattia, da presentare come momento importante di un percorso di vita. La malattia può essere, infatti, vissuta come parte di una storia vissuta, come sfida da cui uscire vincitore. La parola del paziente diviene, così, parte della cura stessa, in cui la narrazione occupa un posto di rilievo, a patto che dall’altra parte ci sia qualcuno pronto ad accoglierla. Questo vale per lo psicologo e per il medico in uguale misura e non si tratterebbe di una opzione per la De Cola, che ha posto l’accento sull’importanza delle pause che, come in musica, anche nella vita sono importanti. Giusto prendersi il proprio tempo per la cura di sé e questo vale sia per i pazienti che  per i medici o gli psicologi.

Interessante anche la testimonianza del dott. Massimo De Girolamo, medico e responsabile nazionale del dipartimento salute dell’US dell’Acli,  che ha illustrato il cammino virtuoso  di Borgosalus, un villaggio itinerante per la salute e il benessere basato su Sport, Alimentazione, Formazione, Prevenzione, Inclusione e Cultura, tappe fondamentali per raggiungere il benessere psicologico della persone. (Sulla pagina Facebook di Borgosalus è stato possibile seguire la diretta dell’evento, di cui è ancora disponibile il video).

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About Eleonora Davide

IL DIRETTORE RESPONSABILE Giornalista pubblicista, è geologa (è stata assistente universitaria presso la cattedra di Urbanistica alla Federico II di Napoli), abilitata all’insegnamento delle scienze (insegna in istituti statali) e ha molteplici interessi sia in campo culturale (organizza, promuove e presenta eventi e manifestazioni e scrive libri di storia locale), che artistico (è corista in un coro polifonico, suona la chitarra e si è laureata in Discipline storiche della musica presso il Conservatorio Domenico Cimarosa di Avellino). Crede nelle diverse possibilità che offrono i mezzi di comunicazione di massa e che un buon lavoro dia sempre buoni risultati, soprattutto quando si lavora in gruppo. “Trovo entusiasmante il fatto di poter lavorare con persone motivate e capaci, che ora hanno la possibilità di dare colore e sapore alle notizie e di mettere il loro cuore in un’impresa corale come la gestione di un giornale online. Se questa finestra sarà ben utilizzata, il mondo ci apparirà più vicino e scopriremo che, oltre che dalle scelte che faremo ogni giorno, il risultato dipenderà proprio dall’interazione con quel mondo”.