Calcio Napoli, disappunto per gli spogliatoi di Adriano Mongiello

Ad alzare la voce, il trainer degli azzurri, lo avevamo udito, sempre e soltanto durante le fasi di gioco e, ultima in ordine di tempo, quando i tifosi della viola lo insultavano a pochi passi dalla panchina: ora ha iniziato a non sopportare la classica e tradizionale apatìa dei napoletani nei confronti del lavoro. L’occasione la fornisce la visita agli spogliatoi del S. Paolo che, a quanto evidenziato dalle dichiarazioni di Ancelotti, non sono nelle condizioni auspicabili per garantire addirittura il cambio di indumenti per entrare in campo (Sampdoria, sabato 14, e Liverpool martedì 17). “Avevo accettato di buon grado le due partite di inizio campionato giocate in trasferta, ma per concedere il tempo necessario per l’ultimazione dei lavori: possibile che in due mesi si riesce ad edificare una casa, mentre non sono stati sufficienti per rifare gli spogliatoi?” Un Ancelotti che si è definito “costernato” ha rivolto parole pesanti, quali “scorrettezza ed inadeguatezza”, destinatari Regione, Comune e Commissari, rei di aver disatteso gli impegni presi.“ Noto un disprezzo ed un non attaccamento alla squadra della città”, queste le parole con cui si è conclusa l’esternazione, giustificabile ed incontestabile, dell’allenatore. Non si è fatta attendere la risposta dell’assessore allo sport del Comune di Napoli, Ciro Borriello, che ha replicato, accusando la Regione e offrendo garanzie per il completamento dello spogliatoio entro la giornata di venerdì : “ L’impegno è della Regione, però alla luce del sopralluogo che ho immediatamente effettuato, sono da registrare alcune porte e alcune mensole da montare, mentre il resto è in ordine; sabato il Napoli potrà usufruire dello spogliatoio rifatto”. E noi che pensavamo che Ancelotti dovesse registrare solo i meccanismi della difesa….

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