Che cos’è l’attenzione
L’attenzione coinvolge una serie di differenti istanze psicologiche e riveste un ruolo fondamentale nell’apprendimento. Molti sono gli studi svolti in particolare nelle università americane e nei centri di ricerca internazionali per provare a comprenderne il funzionamento. Si è verificato che l’attenzione si potenzia attraverso un processo e un percorso di sviluppo.
I tipi di attenzione sono: l’attenzione selettiva, l’attenzione sostenuta, la vigilanza e le funzioni esecutive.
L’attenzione selettiva ci consente appunto di selezionare le notizie più importanti rispetto un fine specifico; l’attenzione sostenuta è quella guidata razionalmente nel tempo; la vigilanza rappresenta l’osservazione sistematica volta al controllo di un fenomeno; le funzioni esecutive veicolano l’attuazione di considerazioni e decisioni essenziali. Ci sono poi anche degli stimoli spesso inconsapevoli che comunque concorrono a promuovere l’attenzione. Gli studi riportano quanto sia più faticoso mantenere a lungo l’attenzione su specifici contenuti poiché è necessario aver raffinato la capacità di selezione e di autocontrollo. La nostra mente apprezza solitamente le nuove informazioni, quindi è necessaria un’azione cognitiva determinata per mantenere attenzione e concentrazione su uno stesso argomento. L’attenzione va monitorata e allenata e ritengo che proprio a scuola sia indispensabile operare in tale direzione al fine di orientare le studentesse e gli studenti ad approfondimenti mirati. Tutto ciò si rivela tuttavia in contrasto con la velocità di stimoli che ci giungono quotidianamente dai media di ogni genere, social compresi. L’attenzione è dinamica, plastica e plasmabile, pertanto può essere educata e potenziata. Siamo immersi in una società liquida, che mette a dura prova la nostra capacità di selezione e autocontrollo. Tutto è improntato alla velocità informazionale che in realtà richiede una capacità di attenzione molto breve. Le strategie di marketing attuano meccanismi volti a raggiungere la nostra mente catturandone l’attenzione e non l’approfondimento. La scuola perciò ha il compito di offrire ai ragazzi delle strategie attentive volte alla capacità di mantenere a lungo l’attenzione per selezionare fonti e informazioni per compiere ricerche specifiche.
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