Criminologia. Un caso da seguire otto

Riprendo la narrazione della donna bersaglio rispetto al suo riconoscere ogni agente corrotto delle forze dell’ordine. Sono molti i funzionari che accettano di essere stipendiati dalla mafia. Il capo defunto metteva il denaro nel bagagliaio della sua macchina che parcheggiava senza chiuderla in un luogo piuttosto visibile tanto si sentiva sicuro e padrone di tutto, poco dopo arrivava uno sbirro scelto per questa operazione, prendeva il malloppo e andava a distribuirlo ai suoi colleghi. Fra i corrotti si annoverano inoltre questori e personaggi dei servizi segreti deviati. Le forze dell’ordine corrotte sanno di rischiare molto accettando di essere nel libro paga dei criminali, sicuramente prima o poi vengono scoperte e trasferite in zone poco vivibili e i loro figli vengono sottoposti a situazioni destabilizzanti per pareggiare in qualche modo i conti. La donna bersaglio si è introdotta fra loro con uno stratagemma ed è riuscita a identificarli, fotografarli e inviare le immagini ai piani alti. Si tratta di uomini che ognuno di noi potrebbe scambiare facilmente per amici, faccia pulita, cane al guinzaglio per depistare i sospetti e incedere rilassato. Hanno accompagnato la donna per dei mesi fingendo di scortarla, senza sapere che la vera scorta invece c’era e non se ne sono accorti. Si innesca un gioco sottile a chi è più acuto e manipolatorio, in verità poi cadono nella loro stessa trappola e sono segnati a vita con le loro famiglie. Quando la scorta si palesa c’è da preoccuparsi: sta succedendo un evento grave ed è pronta a intervenire in qualunque modo. Gli individui deviati pensavano di aver messo nel sacco la donna bersaglio e invece ci sono finiti loro stessi poiché sono stati ripresi completamente. Già da tempo certi settori delle forze dell’ordine nazionali hanno creato scandali per il loro legame con il mondo della criminalità. Assistiamo infatti alla scarsa fiducia che alcune alte sfere stanno dimostrando di avere verso la pubblica sicurezza. Il motivo è proprio la corruzione, la fuga di notizie in tempo reale e il depistaggio di talune indagini, soprattutto dove sono coinvolti ministri pedofili e corrotti. Si verifica l’eterna lotta fra il bene e il male, fra l’essere onesto e l’essere colluso. A volte vince l’uno, altre l’altro e poi la battaglia prosegue andando a far traballare il mondo politico ed economico e culminando con indagini per concussione e simili. O ancora con l’indebolimento di certe figure istituzionali minando alla base determinati sistemi che si riteneva potessero reggere. La tecnica della destabilizzazione mantiene il proprio ruolo consolidato, certo è che i servizi segreti non deviati spesso hanno la meglio per la scelta di strategie maggiormente mirate e sofisticate e per la capacità di prevedere le mosse mafiose. La mafia difficilmente ha piani b e c ben strutturati poiché al proprio interno comprende gente disturbata mentalmente non in grado di agire sottilmente.
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