DARIO CANDELA E CIMAROSA INCANTANO IL PUBBLICO DI AVELLINO
Ieri sera il Conservatorio Cimarosa ci ha regalato un altro di quei momenti, “particolari” per chi gode del piacere della buona esecuzione musicale, che accade di vivere in quel luogo. L’occasione è stata, come avevamo annunciato, la presentazione dell’incisione dell’integrale delle Sonate di Domenico Cimarosa, incise da Dario Candela per Dynamic. Questa presentazione è stata ingegnosamente inserita nella rassegna che Maria Pia Cellerino da alcuni anni propone al pubblico avellinese sotto il nome di “Corollario Italiano” insieme a un florilegio di compositori che elevano quello spirito di parte che noi italiani dovremmo coltivare di più; cosicché l’evento ha fruito di un contenitore ideale dove il nostro campano Cimarosa ha avuto in qualche modo ragione di un disinteresse ingiustificato che i palchi riservano alle sue composizioni strumentali.
Ad affiancare il pianista in un brillante dialogo sulle ragioni dello studio interpretativo di Candela è stato Enrico Baiano, massima autorità in tema di prassi esecutiva e di cultura clavicembalistica, docente dell’Istituto musicale. Dopo di ché il recital ha lasciato spazio all’ascolto, mostrando le indiscutibili doti di un pianista dall’ottima formazione (è stato allievo di Aldo Ciccolini, Sergio Fiorentino e Fausto Zadra) e dalla grande sensibilità, doti che gli hanno permesso di leggere il prolifico repertorio musicale del maestro di Aversa come se lo leggesse un napoletano della metà del Settecento. Il pianoforte sul palco ha risuonato spesso come un fortepiano, mentre il piedino vispo di Candela accentuava dove necessario e le sue mani infiorettavano, come se avesse improvvisato lo stesso Cimarosa. Il passaggio dalle Sonate in minore a quelle in maggiore, nello svolgersi del ben costruito programma di esecuzione, è stato gradito dal pubblico entusiasta ma composto, assorto, attento alle più piccole variazioni della parca dinamica dei pezzi cimarosiani. In un succedersi di sorprese ed emozioni si è dipanata la presentazione del secondo e terzo volume della raccolta che saranno pubblicati a breve seguendo quella del primo, già in vendita dalla primavera del 2016. Il contrasto con le ballate di Chopin, che hanno chiuso il concerto, ha evidenziato l’evoluzione che il suono ebbe nell’arco dei cinquant’anni che pressappoco passarono tra la composizione delle opere dei due compositori, rivelando la funzione del pianoforte rispetto allo strumento suo predecessore.
Stremato dopo la difficile esecuzione ed emozionato dopo il lungo applauso del pubblico che lo ha chiamato a riproporsi due volte al pianoforte, Candela ha salutato con calore i suoi fan.
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