Diego Maradona è morto

Un anno mostruoso, incredibile. E’ toccato anche a lui, l’immortale, l’immenso Diego Armando Maradona. Non ci si crede. Raccogli le idee, i pensieri, le contraddizioni, le sue peripezie. Non ci sono parole. Molti faranno le solite considerazioni, quasi che se l’è andata a cercare vista la vita dissoluta che conduceva. No. Non siamo d’accordo. Finisce l’uomo più discusso, più ammirato, assolutamente l’indiscutibile in campo. Un genio del calcio, soprattutto un uomo. Non c’è da fare conti o confronti o considerazioni fasulle. Finisce un campione dello sport, uno che non deve essere discusso. Guardarlo in campo era fonte di amore per il calcio, di passione sovrumana. Finisce un’era. Napoli, l’Argentina, tutto il mondo si è sempre inchinata alla sovrabbondanza di spettacolarità che emanava, certo con le “dovute” esuberanze di qualsiasi campione che sa di esserlo e di permetterselo. Maradona ha ispirato tutti, letteralmente tutti. Chi si è avvicinato al calcio negli ultimi quaranta anni non ha potuto fare a meno di imitarlo, nominarlo, citarlo, amarlo. Un grande dolore ci avvinghia, uno di noi, uno di Napoli, uno del mondo. Si, perché Diego appartiene al mondo, a tutti. Che sia ora nelle braccia di Chi lo ama davvero.

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About Innocenzo Calzone

Giornalista pubblicista, architetto e insegnante di Arte e Immagine nella scuola Secondaria di I grado, è caporedattore di un giornale d'Istituto con ragazzi della scuola Primaria e Secondaria. Appassionato di calcio, arte e musica, vive a Napoli. Ha pubblicato diversi articoli in riviste di architettura e in ambito educativo-scolastico.