EMPOLI – NAPOLI 2 – 1. Le vittorie arrivano solo per soddisfare l’orgoglio?

L’analisi di Adriano Mongiello che ci va giù duro sollevando un interrogativo sulla via presa dalla squadra di Ancelotti

Concedere il bis della maiuscola prova di Roma era quasi scontato, pur avendo di fronte una squadra con il coltello tra i denti per strappare la permanenza in serie A, come aveva già dimostrato a Torino contro la Juventus: così non è stato, ripetendo integralmente, proprio come carta carbone, quanto combinato a Reggio Emilia, nello squallido pari contro il Sassuolo. Una squadra senza nerbo, decisamente dormiente, al punto da non riuscire a velocizzare la manovra, subendo e mai proponendosi con azioni degne di tal nome. Sotto la sufficienza quasi l’intera squadra, rimodellata da Ancelotti, ma lasciando in panca per troppo tempo sia Verdi che Mertens, mosse risultate vincenti quando schierati sin dall’inizio, sempre riferendosi alla gara di tre giorni addietro contro i giallorossi allenati da Ranieri.

Andreazzoli che, nella gara di andata aveva ricevuto i complimenti dal tecnico azzurro, nonostante fosse uscito malconcio avendo incassato cinque reti dai partenopei, non ha dimenticato che quel capitombolo gli costò la panchina, e la vendetta è riuscito a servirla, grazie ad una prova convincente, entusiasmante dei suoi ragazzi, scesi in campo con la determinazione e lo spirito combattivo che dal settore azzurro sono completamente mancati.

Il campionato del Napoli si è arrestato, in quanto a combattività, a valle dei due pareggi, non meritati dagli avversari, Fiorentina e Torino, grazie ai quali la Juventus prese il largo: da questi sfortunati passi falsi in poi, gli uomini di Ancelotti hanno raccolto, comunque, dei successi, forse solo contro squadre che solleticavano la voglia di riscatto per precedenti confronti, o per antica rivalità, ed infatti a Parma, a Roma, contro la Juve al S. Paolo, hanno giocato partite con notevole intensità e con la giusta concentrazione, realizzando gol in quantità e perdendo contro i bianconeri solo per l’espulsione di Meret, grossolano errore dell’arbitro Rocchi, mal consigliato dal VAR, e poco propenso a visionare i vari frame dell’azione a video.

E l’orgoglio che aveva fatto sì che il Napoli reagisse al pari raggiunto dall’Udinese, dopo il doppio vantaggio dei partenopei, determinando la sonante vittoria per quattro a due, dove è finito ? Completamente abbandonato al Castellani di Empoli, e il solo Meret, migliore in campo, ha limitato i danni con grandi interventi, essendo l’ultimo baluardo di una difesa che ha ballato sotto i colpi di Farias, Traorè e, finche è stato in campo, Krunic. Eppure lo schieramento utilizzato da Ancelotti nella vittoriosa gara dell’Olimpico , con la posizione di Verdi a ridosso delle due punte, aveva soddisfatto tutti, ma il tecnico ha voluto dare spazio al duo Younes-Ounas, che hanno cercato più volte di dialogare, ma così facendo hanno isolato sempre più Milik, sovente attorniato da difensori arcigni che non lo mollavano e soffocavano ogni iniziativa del polacco. E l’altro polacco, Zielinski, che rientrava dopo il turno forzato di riposo, per squalifica, ha cercato di ordinare un po’ le idee, ma è incappato nell’autorete che ha dato il vantaggio ai toscani: era suo malgrado sulla traiettoria della conclusione di Farias, giunto in area di rigore senza trovare la giusta opposizione dei difensori. Si è rifatto il centrocampista mettendo a segno una rete con una conclusione dalla distanza, dopo passaggio di Milik, sorprendendo il portiere avversario che, coperto da un compagno della retroguardia, ha accennato la parata vedendo con ritardo il pallone calciato da Zielinski. Nella ripresa, più volte l’Empoli arriva in zona tiro, ma trova sempre Meret pronto a respingere, come al 3′ su conclusione di Pajac, al 7′ su Caputo, spedendo la sfera in angolo, ma sulla battuta di questo calcio piazzato si fionda sul primo palo il giovane Di Lorenzo, che di testa anticipa ben tre giocatori del Napoli, Malcuit, Milik ed Allan, incapaci di contrastare il centrocampista empolese, e nulla può il pipelet azzurro. Gli avvicendamenti, resisi indispensabili per dare un po’ di verve a centrocampo ed attacco non hanno sortìto effetti positivi, e la partita è filata sui binari della logica di chi operava in contropiede e di chi sbatteva il muso su una difesa ordinata e precisa nei disimpegni, coadiuvata da un attento Provedel. In definitiva, si possono giustificare queste partite, mal giocate, e forse anche non ben impostate tatticamente, trincerandosi dietro il pensiero che, soprattutto la squadra, rivolge solo all’Europa League ? Se così fosse, all’ Emirates Stadium, contro l’Arsenal, vedremo un undici guerriero, concentrato, determinato, disposto al sacrificio, e, senza forse, vittorioso!

La scheda

EMPOLI: Provedel 6,5 , Maietta 7, Silvestre 7, Veseli 6, Di Lorenzo 6,5 , Traorè 7, Bennacer 6, Krunic 7

(40′ Brighi 6) , Pajac 6 (90’+2 Antonelli s.v.), Farias 7 , Caputo 6

In panchina:Perucchini (P), Pascal, Capezzi, Oberlin, Saro (P), Ricci, Nikolaou, Belardinelli.

All. Aurelio ANDREAZZOLI 7

NAPOLI: Meret 7, Malcuit 5,5 (76′ Verdi), Koulibaly 5,5, Luperto 6, Rui 6,5, Allan 6, Zielinski 6,

Callejon 5, Ounas 5 (57′ Mertens 6), Younes 6 (58′ Ruiz 5,5), Milik 5.

In panchina: Zedadka, Gaetano, Maksimovic, Hysaj, Karnezis.

All. Carlo ANCELOTTI 5

Arbitro:

Doveri di Roma 6,5

Guardalinee: longo e Rocca

Quarto uomo: Rapuano

VAR: Abisso

AVAR: Valeriano

Marcatori: 28′ aut. Zielinski (N), 44′ Zielinski (N), 53′ Di Lorenzo (E)

Note: terreno in ottime condizioni in una serata dalla temperatura mite. Spettatori presenti oltre

quindicimila. Ammoniti: Traorè e Pajac per l’Empoli, Koulibaly e Milik per il Napoli. Calci d’angolo 8 a

2 per l’Empoli. Recuperi: 3′ e 4′.

Adriano Mongiello

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