Fiume. L’ultima impresa di D’Annunzio di Mimmo Franzinelli e Paolo Cavassini

Un libro sull’avventura politica che segnò la crisi dello Stato liberale

Mimmo Franzinelli, storico del fascismo dell’Italia repubblicana e componente nel comitato scientifico dell’Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione “Ferruccio Parri”, sarà ospite, il 21 novembre alle 17.30 nella sala storica della Biblioteca Comunale degli Intronati insieme al presidente del CdA Raffaele Ascheri per accompagnarci con il suo libro, scritto a due mani con Paolo Cavassini: “Fiume. L’Ultima impresa di D’Annunzio” (ed. Mondadori 2009), nell’avventura politica che, prima ancora dell’avvento del fascismo, segnò la crisi dello Stato liberale italiano. Un racconto per immagini, storicamente rigoroso e suggestivo che ha inizio all’alba del 12 settembre 1919 con l’impresa di un migliaio di granatieri, fanti e arditi in marcia alla conquista di Fiume, crocevia di culture ed etnie, unico sbocco al mare del dissolto regno d’Ungheria. A guidare i «ribelli» c’è il Poeta-soldato Gabriele D’Annunzio, deciso a rivendicare alla madrepatria la città, abitata in maggioranza da italiani. L’intrepida avventura militare aumenterà il prestigio internazionale del Vate e gli conferirà uno straordinario credito politico presso le masse di reduci e arditi, studenti e futuristi che, di lì a poco, confluiranno nel fascismo mussoliniano. Ma il «sogno» durerà poco. Nel dicembre 1920, il presidente del Consiglio Giovanni Giolitti ordina lo sgombero della città e con l’uso della forza, dopo cinque giorni di scontri sanguinosi, decreta la fine dell’impresa. Osannato dalla folla, D’Annunzio abbandona a malincuore Fiume per ritirarsi nella gabbia dorata del Vittoriale, ma l’avventura appena conclusa finirà per imprimersi come evento-simbolo nella tormentata ridefinizione dell’Europa postbellica. A novant’anni da quegli eventi, i due scrittori rievocano le tappe essenziali dell’impresa fiumana con una selezione di oltre trecento fotografie, introdotte da un interessante saggio che attinge a fonti in gran parte inedite.

Mimmo Franzinelli: autore di numerosi libri, fra cui: per Bollati Boringhieri, I tentacoli dell’Ovra (1999, premio Viareggio 2000), Rock & servizi segreti (2010) e Autopsia di un falso. I Diari di Mussolini e la manipolazione della storia (2011); per Mondadori, L’amnistia Togliatti (2006), Il delitto Rosselli (2007), Beneduce. Il finanziere di Mussolini, con Marco Magnani (2009), Il Piano Solo (2010), Il prigioniero di Salò (2012), Tortura (2018); per Rizzoli, La sottile linea nera (2008). Con Feltrinelli ha pubblicato: La Provincia e l’Impero. Il giudizio americano sull’Italia di Berlusconi, con Alessandro Giacone (2011), Delatori. Spie e confidenti anonimi: l’arma segreta del regime fascista (UE 2012), Il Giro d’Italia. Dai pionieri agli anni d’oro (Feltrinelli, 2013), – per gli Annali della Fondazione Feltrinelli – Il riformismo alla prova. Il primo governo Moro nei documenti e nelle parole dei protagonisti (ottobre 1963-agosto 1964), con Alessandro Giacone (2013) e Fascismo anno zero (Mondadori 2019). 

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