GENZANO: LA TRADIZIONE DELL’INFIORATA

Era il lontano 1778 quando per la prima volta le strade di Genzano di Roma si sono riempite di petali di fiori. E da allora ogni anno, in concomitanza con il Corpus Domini, prende forma la tradizionale Infiorata, manifestazione di carattere religioso, storico e turistico che rende la cittadina romana famosa in tutto il mondo. L’Infiorata di Genzano di Roma nel 2011 è stata riconosciuta dal Ministero del Turismo “patrimonio d’Italia per la tradizione” quale “espressione della capacità di promuovere il turismo e l’immagine nazionale e di valorizzare la storia e la cultura del territorio con un’ interpretazione adeguata ai tempi di oggi”. Perla dei Castelli Romani, Genzano si caratterizza per il particolare assetto urbanistico impiantato su un sistema di triangolazioni, unico esempio nei Castelli Romani di tessuto a tridente. La città sorge tra i 435 e i 460 metri sul livello del mare sulle pendici che dal bordo del cratere del lago di Nemi scendono fino alla via Appia.
L’Infiorata si è svolta il 17,18 e il 19 giugno nell’antica via Livia, oggi via Italo Belardi, che per l’occasione è stata ricoperta di un tappeto fiorito di quasi 2000 m² e ha impegnato circa 415.000 steli di garofano per colorare i quadri. Il tema di quest’edizione è stato Preghiera di pace, dialogo tra religioni e culture, ed ha avuto come obiettivo quello di rappresentare ed evidenziare con l’arte l’importanza del dialogo tra confessioni religiose e le relative possibilità di rapporti scambi reciproci ai fini della civile e pacifica convivenza. Il motivo centrale dell’opera vuole recuperare il valore religioso tradizionale dell’infiorata rilanciandolo come ponte verso una chiave di lettura contemporanea anche dal punto di vista del linguaggio e delle scelte stilistiche. L’artista ospite è stato Pablo Echaurren, genio eclettico che si è cimentato nella pittura, nella scultura, nella scrittura, esprimendo sempre liberamente il proprio pensiero. In occasione dell’Infiorata, le opere del pittore sono state esposte all’interno di Palazzo Sforza Cesarini in una mostra dal titolo evocativo “ritmo barocco”.
Protagonisti dell’Infiorata sono i fiori, che una volta raccolti e “spelluccati”, vengono posti a terra con tecniche che affondano le proprie radici nella storia ma che si rinnovano attraverso l’espressione della creatività dei Maestri Infioratori. Tutto il materiale utilizzato proviene rigorosamente dal mondo vegetale: garofani, ginestre, saus
a, finocchiella, semi di pino, crisantemo, corteccia di pino, nero vite, granturco, riso, salvia, peperoncino, grano, soia, bucce di pinoli, origano, nero caffè, crusca, nero pigna. Un lungo elenco di petali, foglie, terre e cortecce dalle infinite sfumature necessario per una raffigurazione il più fedele possibile dei motivi decorativi, dalle figure umane agli oggetti, dagli animali ai paesaggi.
“Fin da bambino ho visto la nostra città prepararsi rinnovando quell’atmosfera particolare, magica in cui il profumo di fiori si mischia con quello del pane appena sfornato – ha commentato il sindaco Daniele Lorenzon – La manifestazione si articola in diverse fasi: si parte mesi prima con l’ideazione e la preparazione del bozzetto. Poi si procede con lo “spelluccamento” dei fiori cioè la separazione dei petali delle corolle e la loro divisione per colore in cassette che vengono custodite nelle grotte sotterranee del Comune. Il venerdì sera i maestri elaborano i disegni a terra che saranno poi riprodotti il giorno successivo attraverso la posa dei petali sul selciato per la realizzazione vera e propria delle opere infiorate. La domenica sera si svolge il passaggio della processione del Corpus Domini e il lunedì invece il rito è tutto dei bambini che partecipano allo “spallamento” dei tappeti correndo sopra il manto di fiori”, perché solo ai bambini, puri di cuore, è concesso questo privilegio.
Luigia Meriano
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