Il coraggio di Eduardo Scarpetta: Qui rido io. La recensione di WWWITALIA

‘Qui Rido Io’, del regista Mario Martone, ci porta agli inizi del ‘900, nella Napoli della Belle Époque, luogo che risplende di teatri e delle luci del cinematografo. L’attore comico Eduardo Scarpetta è il re incontrastato del teatro napoletano, inventore del teatro dialettale, attore e commediografo, capace di catturare attenzioni e fama grazie, soprattutto, al personaggio di Felice Sciosciammocca (Miseria e nobiltà), maschera che è stata capace di mettere nell’ombra lo stesso Pulcinella.
Il successo ha reso Scarpetta un uomo ricco, il teatro è la sua vita e attorno al teatro gravitano anche le sue relazioni affettive e familiari. Mogli, amanti, figli legittimi e illegittimi tra cui Titina, Eduardo e Peppino De Filippo.
Raggiunto l’apice del successo, però, Scarpetta si concede un pericoloso azzardo. Decide, infatti, di realizzare la parodia de La figlia di Iorio, tragedia del poeta italiano Gabriele D’Annunzio.
Al debutto in teatro, però, la commedia viene interrotta tra urla, fischi sollevati dai drammaturghi della nuova generazione che gridano allo scandalo e Scarpetta finisce per essere denunciato per plagio dallo stesso Gabriele D’Annunzio.
L’evento apre le porte alla prima causa sul diritto d’autore in Italia. Gli anni del processo portano Scarpetta sul crinale della rovina e tutto nella sua vita sembra andare in pezzi, ma il finale di questo film ben rappresenta la natura di Scarpetta, che si mostrerà capace di sfidare il proprio destino in maniera magistrale e coraggiosa.
La pellicola ricostruisce perfettamente un periodo storico cruciale della storia italiana. Resta di forte impatto l’arringa conclusiva del protagonista – che si colloca nel 1908 – in cui si profetizzano i prodromi di quanto avverrà da lì a circa dieci anni nel futuro. Toni Servillo riesce ad essere figura potente e imponente e riesce a restituire la forma di una maschera che seduce le folle e che riesce a governare il complesso apparato familiare che si muove dietro le quinte. Intorno a Toni Servillo un nutrito numero di artisti (da Maria Nazionale a Cristiana Dell’Anna, da Gianfelice Imparato ad Antonia Truppo, da Eduardo Scarpetta – che interpreta Vincenzo, di fatto il suo bisnonno – a Roberto De Francesco e Lino Musella, rispettivamente Salvatore di Giacomo e Benedetto Croce) fornisce qualità e spessore all’impalcatura dell’intera pellicola.
Qui rido io è un’opera impeccabile e che riesce ad essere ordinata ma intensa. Un film da vedere e da apprezzare nella sua immediatezza e verità.
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