IL LICEO SCIENTIFICO RICORDA STANISLAO MANCINI AD AVELLINO

LA COMPAGNIA TEATRALE DELL’ISTITUTO SOTTO LA GUIDA DEL TEATRO D’EUROPA 

Un appuntamento da non perdere al Teatro d’Europa di Cesinali sabato 25 novembre alle ore 20.30, in scena la Compagnia del Liceo Scientifico Pasquale Stanislao Mancini con lo spettacolo inedito scritto dalla professoressa Elisabetta Tozza:Pasquale Stanislao Mancini: vita di un uomo” magistralmente diretti da Angela Caterina e Luigi Frasca, Gli interpreti sono: Carmine Esposito,                               Martina Miele, Francesco Esposito, Giuseppe Griffo, Mario Piantedosi, Gianluca Laudante, Modestino Carbone, Anna Bembo, Chiara Saporito, Anthea Petrillo, Nicola Adesso, Ludovica Soldà, Yuri Noviello, Domenico Ciarcia, Riccardo Russo, Francesca Pia Margio, Angela D’apolito, Ugo Venezia,  Luigi Farina, Raffaella Giliberti, Ernesto Calabrese, audio e luci: De Vita Alberto Pugliese Pierpaolo.

Uno spettacolo che, attraverso il linguaggio della drammaturgia contemporanea, fotografa la vita di Mancini. “Impressioni e ricordi” è il titolo di un diario di un’adolescente poco nota, Grazia Mancini, la primogenita del giurista irpino Pasquale Stanislao Mancini. A chi lo legge lascia la nostalgia di altri tempi, tempi ormai perduti, tempi di eroi e di passioni, di barricate e di libertà, la cui eco oggi risuona a noi forse labile, fragile, liquida. Da un diario nasce l’ispirazione per uno spettacolo da costruire con gli studenti e per gli studenti per provare a immaginare quel che la storia non racconta, non dice: la vicenda intima di un uomo, i moti del suo cuore, il baleno di un’idea, la forza del suo pensiero, che, forse, non furono mai scritti, che non furono mai detti. E il Teatro da fantasmagorico specchio dell’uomo e della sua storia qual è, con le luci di ribalta e le maschera e i costumi, offre se stesso per dare voce e forma a quell’ispirazione. Luci e ombre, fondali e qualche scarno oggetto sono gli orpelli antichi di un teatro che nel Novecento ha infranto le regole e le forme tradizionali dell’arte della rappresentazione: simile all’antico coro corpi in movimento accompagnano il racconto, provando a materializzare l’eco della coscienza del protagonista. Parole urlate, gridate ad un mondo più vecchio e più sordo di ieri, sono i brandelli di pensieri che aprono la scena su un uomo che prova a raccontare se stesso ad una donna, la figlia, che teneramente ascolta e in una sovrapposizione di piani temporali tra passato a presente scorre i ricordi più intensi e appassionati della sua vita: il matrimonio, le rivolte insurrezionali, l’esilio a Torino, l’esperienza forense e politica nell’Italia ormai unita. Tuniche nere e maschere impressive e deformi strappate dal volto svelano uomini che hanno il coraggio di essere se stessi e di difendere un progetto. Lotte di corpi che rappresentano l’opposizione delle idee e il tentativo sempre funesto di reprimerle, sono della allegorie delle lotte risorgimentali. Passi lievi e leggeri disegnano nell’aria i teneri sentimenti dell’amore filiale. Infine i versi intensi e implacabili sono il monito severo di una voce che grida all’uomo la sua vanità, la sua piccolezza perché noi, noi insegnanti del liceo “Mancini” non celebriamo e commemoriamo l’uomo, ma l’eredità potente e vitale di quelle idee che aiutano l’uomo di ieri non meno di quello di oggi a dare senso e significato al divenire dell’esistenza umana.

Per info e biglietti: Teatro d’Europa – Cesinali (Via Valle, 18) telef. 0825/667366 – 331/5481067- www.teatrodeuropa.com

 

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