Il mio primo è il cuore di Luisa Di Francesco. Intervista all’autrice

Un’altra autrice (dopo Carola Cestari e Francesca Patitucci) segnalataci da La Casa del Menestrello, gruppo che su Facebook accoglie scrittori e lettori per la divulgazione di opere e la condivisione di opinioni e recensioni, oltre ad organizzare eventi, premi e video-presentazioni ed vide-incontri, grazie all’attivismo dell’instancabile Domenico Faniello. Oggi incontriamo la poetessa Luisa Di Francesco.

Condividiamo l’appartenenza all’Accademia Arte e Cultura di Michelangelo Angrisani, con cui proprio nel 2021 ha ottenuto il primo premio al XXV Concorso internazionale indetto dall’Accademia con la poesia A braccia aperte ed io ho assistito alla premiazione.

Il tuo legame con la poesia dove fonda le sue radici? Puoi raccontarcelo?

Ricordo con grande emozione la sera della premiazione della XXV^ edizione del Concorso Internazionale promosso dall’Accademia Arte e Cultura. Il Presidente Michelangelo Angrisani mi aveva chiamato al cellulare qualche giorno prima comunicandomi l’assegnazione del primo posto alla mia poesia: “A braccia aperte” ed invitandomi alla cerimonia il 26 giugno scorso. È stata una serata bellissima in cui ho avuto l’opportunità di ammirare le splendide opere artistiche in mostra, di ascoltare i versi di tanti autori presenti, di conoscere i componenti della Giuria e Michelangelo Angrisani, persona gentilissima e di grande apertura culturale, che mi ha invitato a far parte della prestigiosa Accademia della quale sono onorata di essere socio e rappresentante per la mia città, Taranto.

La poesia con cui ho vinto il Concorso ha, per me, un valore elevato: l’ho scritta pochi giorni dopo la morte di mia madre, avvenuta a marzo 2021. Il testo rappresenta sia un sentito ringraziamento a tutti i medici e gli operatori sanitari per il loro impegno professionale ed umano in questo periodo così difficile sia la difesa del diritto alla dignità di ogni persona che soffre o che si trova in una condizione di malattia. “A braccia aperte” è stata poi trasformata in una video-poesia da un noto video-maker, video poesia che ha ottenuto un altro primo premio in un Concorso nazionale.  E ne sono stata doppiamente felice…per il ricordo che questo testo rappresenta…

Il mio legame con la poesia nasce dal passato, sin dalla Scuola Primaria. La mia maestra amava la poesia e ci proponeva brani di autori diversi, adatti alla nostra età, stimolandoci a provare a comporre dei “testi”. Credo di aver scritto delle poesie meravigliose, all’epoca, piene dell’ingenuità infantile e dello “sguardo fanciullo” (come lo chiamo io), cioè della capacità di cogliere la meraviglia del vivere che è propria dell’età dell’infanzia. Non ho più quei testi, purtroppo li ho perduti, ma ho continuato ad amare la poesia anche attraverso il mio lavoro. Sono stata docente per quasi 42 anni sia nella scuola elementare sia negli Istituti di istruzione secondaria di secondo grado; ho studiato i grandi Autori del panorama letterario italiano appassionandomi alle loro Opere e cercando di trovare le strategie più adatte per proporli sia a bambini sia agli adolescenti. Ho ottenuto risultati meravigliosi, inaspettati, scoprendo quanto sia importante, per gli allievi, entrare in contatto con il linguaggio delle emozioni (ciò che la poesia è, secondo me) e quanto siano capaci, se guidati in modo adeguato, di riuscire ad esprimere la loro anima in “componimenti poetici” o in testi comunque espressivi ed emozionali.

Attraverso il mio lavoro, che ho amato tanto e che amo ancora (anche se sono in pensione da settembre scorso, continuo a sentirmi una insegnante…) ho cominciato anche io a tradurre in testi “il contenuto del mio mondo interiore”, svelando, prima di tutto a me stessa, che il mio animo aveva bisogno di trovare espressione in una forma scritta che restituisse sul foglio la complessità e varietà delle sensazioni che avevo provato e che provo tuttora. Ho cominciato a scrivere come bisogno personale di autoanalisi e di chiarificazione interiore.È nata così la mia prima raccolta poetica, intitolata: “Il vaso di Pandora”, con cui ho partecipato ad un concorso letterario, al Premio Montefiore 2020 vincendo il primo posto per la sezione silloge inedita. Il premio consisteva nella pubblicazione gratuita del libro. “Il vaso di Pandora”, edito dalla Pegasus Edition ha ricevuto numerosi riconoscimenti classificandosi sul Podio (primo e secondo posto) in diversi concorsi letterari nazionali. Ho pubblicato la seconda silloge, “Grammi di vero”, edita dalla VJ Edizioni di Milano. Avevo sottoposto la raccolta all’attenzione della Casa Editrice sopra citata, che l’ha reputata meritevole di pubblicazione gratuita. A dicembre del 2021 la mia terza silloge: “Il mio primo è il cuore”, edita dalla Gian Carlo Lisi Edizioni di Taranto.

Leggo nella tua biografia che sei interessata all’arte nel suo complesso e, forse proprio per questo, sei ora rappresentante dell’Accademia per Taranto, la tua città. Oltre alla poesia, pratichi altre discipline artistiche?

È vero, amo l’Arte, in ogni forma: scritta o figurativa. Amo la scultura e la pittura: mi piace visitare musei e mostre. Mi incanto di fronte alle opere dei grandi Maestri: ho pianto davanti alla Gioconda senza vergognarmi di farlo e ho lasciato che gli occhi si spalancassero nello stupore più assoluto davanti a “Guernica”, ad esempio, di Picasso o davanti alle tele di Caravaggio che ha su di me un effetto di risonanza emotiva fortissimo, con la sua drammaticità nell’uso dei colori e della profondità. Seguo pittori contemporanei, resto affascinata dai loro quadri o dalle tecniche particolari di esecuzione utilizzate ma, purtroppo, non sono brava a disegnare né a dipingere…posso solo fruire di queste Arti meravigliose, rivolgere la mia ammirazione agli Autori e alla loro abilità di rendere, sulla tela oppure nel marmo, le loro emozioni…anche la pittura, la scultura …sono poesia…espresse in altro modo…

La mia città, Taranto, conserva tracce del suo passato glorioso all’epoca della Magna Grecia e di tutte le dominazioni che si sono poi susseguite su questo territorio. Molti reperti sono stati recuperati e sono esposti nello splendido Museo Archeologico di Taranto, il MARTA’, dove si possono ammirare gli splendidi lavori orafi (gli “Ori di Taranto”), le tombe degli atleti, le ricostruzioni dei templi che riempivano la Città vecchia, quella che era l’Acropoli in epoca greca, ma anche testimonianze del periodo messapico e paleolitico. Taranto Vecchia, che chiamiamo oggi Isola Madre, è piena di ipogei dove sono stati rinvenute antiche sedi di culto di epoca pre-cristiana e molti altri luoghi degni di grande interesse.

Forse è proprio l’essere nata e vissuta in una città densa di storia che ha sviluppato il mio amore per l’Arte nel suo complesso.

Il tuo ultimo libro di poesie è appena uscito, si tratta di Il mio primo è il cuore. Ci spieghi un titolo così intrigante?

Il titolo della terza silloge, pubblicata a dicembre del 2021, dalla G.C.L. Edizioni di Taranto, prende spunto da uno dei testi da me composti, contenuto nella raccolta che si intitola proprio: “Il mio primo è il cuore”. Vuole mettere in evidenza la modalità di approccio personale alla vita e a ciò che mi circonda, attraverso l’unica mediazione per me possibile: quella del cuore, dell’anima che “sente” e che coglie “ciò che scuote”, ciò che agita in sensazioni ed emozioni il contatto con il mio mondo interiore e con ciò che è “altro da me”, fuori da me, vissuto, sempre, attraverso il passaggio nella mia interiorità.

Nella prefazione alla tua silloge, Lina Vecchione parli di “poetica intimistica” e di una ispirazione che prende origine dalla grande Alda Merini. Ci vuoi parlare dei contenuti?

Il Dirigente Lina Vecchione, che ha curato la prefazione alla silloge e che ringrazio pubblicamente per averlo fatto con attenzione e cura particolari, ha colto l’essenza del percorso espresso nella mia raccolta, definendola quale espressione di una “poetica intimistica” in quanto vissuta attraverso le maglie e le trame della mia sensibilità. Tutto ciò che racconto nei miei componimenti ha passato il vaglio dell’interiorizzazione, anche quando tratto tematiche a carattere sociale, umano o legate a miti e personaggi famosi (come Dante, ad esempio), le parole si piegano in versi attraverso ciò che ho “provato”, vivendolo in prima persona. Nella prefazione si parla di un movimento a spirale continuo: dentro- fuori /fuori-dentro ed è proprio così: il dentro emerge e si proietta fuori legandomi all’esterno, al mondo che, a sua volta, mi rinvia il suo riflesso emotivo che ritorna dentro di me arricchendomi e dando adito a nuovo sentire, in una corrispondenza biunivoca costante.

La silloge “Il mio primo è il cuore”, in realtà, è dedicata ad Alda Merini, la poetessa che più amo e della quale apprezzo ogni verso. Ho riportato nella prima pagina del libro, come se fosse una dedica, alcuni versi di una sua poesia: “Preghiera”, perché in quei versi ritrovo il percorso e il senso di questa mia produzione… Ne riporto qui solo alcuni: “(…) se solo potessi/toccar con dita tremule la luce/ (…) e violare i più chiusi paradisi/ solo con la sostanza dell’affetto.” (Alda Merini).

“Solo con la sostanza dell’affetto, del cuore, dell’emozione, del sentire” è possibile, secondo me, allargare lo sguardo su orizzonti considerati irraggiungibili e riuscire a toccare “la luce dell’anima che non tace”, ma svela, disvela e rivela abbracciando aspetti diversi: dall’io alla natura, dall’amore alle assenze, dalla malinconia all’inno alla vita, dai sogni alle speranze, dalla storia ai miti, dal dolore alla consolazione…

La poesia “A braccia aperte”, premiata lo scorso anno dall’Accademia di Arte e Cultura, è presente proprio in questa silloge.

Hai in programma delle presentazioni per questo lavoro? 

Certamente! Sperando che la pandemia non determini ulteriori riduzioni nel pubblico presente in sala!

Attualmente ho svolto alcune presentazioni on line su pagine social che mi hanno invitato a illustrare il contenuto del libro e a leggerne alcuni passi, con lusinghiera risonanza di visualizzazioni.

È stata organizzato dal mio editore, Gian Carlo Lisi, un incontro di presentazione, il 14 gennaio scorso, in una cornice bellissima: la sala del Castello de Falconibus di Pulsano, in provincia di Taranto.  

È stata un’esperienza veramente piena di emozioni! Erano presenti anche Assessori alla Cultura, la Dirigente Lina Vecchione, colleghi, poeti, autori ed alcuni alunni con i loro genitori.  L’interazione con gli intervenuti, le domande che mi sono state rivolte e l’interesse manifestati mi hanno donato un momento di autentica gioia, condivisa con ciascuno di loro!

A marzo, è stata programmata una presentazione presso la libreria Ubik della mia città, auspicando che, nel frattempo, le limitazioni dovute alle attuali norme di contenimento della pandemia consentano di ampliare il numero degli spettatori.

Vorrei, appena sarà possibile, presentare “Il mio primo è il cuore” anche nelle Scuole, presso Circoli letterari e Accademie, sia della mia città sia in altri luoghi, compresa l’Accademia “Arte e Cultura di Michelangelo Angrisani” della quale entrambe facciamo parte.  Sarebbe una bellissima occasione per incontrarci nuovamente!

Concludo facendo presente che la silloge “Il mio primo è il cuore” è reperibile nelle librerie italiane e in tutti gli store on line (IBS, UBIK, LIBRERIE UNIVERSITARIE, MONDADORI, FELTRINELLI, HOEPLI ecc. ed  anche su AMAZON).

Ti ringrazio per la bellissima intervista!  Spero di rivederti presto!

©Riproduzione riservata

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About Eleonora Davide

IL DIRETTORE RESPONSABILE Giornalista pubblicista, è geologa (è stata assistente universitaria presso la cattedra di Urbanistica alla Federico II di Napoli), abilitata all’insegnamento delle scienze (insegna in istituti statali) e ha molteplici interessi sia in campo culturale (organizza, promuove e presenta eventi e manifestazioni e scrive libri di storia locale), che artistico (è corista in un coro polifonico, suona la chitarra e si è laureata in Discipline storiche della musica presso il Conservatorio Domenico Cimarosa di Avellino). Crede nelle diverse possibilità che offrono i mezzi di comunicazione di massa e che un buon lavoro dia sempre buoni risultati, soprattutto quando si lavora in gruppo. “Trovo entusiasmante il fatto di poter lavorare con persone motivate e capaci, che ora hanno la possibilità di dare colore e sapore alle notizie e di mettere il loro cuore in un’impresa corale come la gestione di un giornale online. Se questa finestra sarà ben utilizzata, il mondo ci apparirà più vicino e scopriremo che, oltre che dalle scelte che faremo ogni giorno, il risultato dipenderà proprio dall’interazione con quel mondo”.