Il Sorriso Sospeso. L’idea innovativa lanciata dai giovani studenti della Ristori di Napoli

‘Quando un napoletano è felice per qualche ragione, invece di pagare un solo caffè, quello che berrebbe lui, ne paga due, uno per sé re uno per il cliente che viene dopo. È come offrire un caffè al resto del mondo.’ Così diceva Luciano De Crescendo per sottolineare la caratteristica genetica dei napoletani che è senz’altro la generosità verso il prossimo. L’atavica consuetudine dell’arrangiarsi che trova collocazione nell’accezione positiva dell’essere per l’altro, dell’aiutare chi è in difficoltà. Un aspetto positivo che va riconosciuto al popolo napoletano. Il caffè sospeso è una tradizione consolidata ed anche esportata in tutto il mondo. Un atto di filantropia e umanità ha poi, negli anni avuto differenti forme e vesti come nella spesa sospesa, in tempo di pandemia, o anche del farmaco sospeso. I ragazzi della scuola Adelaide Ristori di Napoli, da un’idea dell’associazione Agorà rappresentata dall’archeologa Paola Filardi e dall’esperta in pittura e comunicazione visiva Tonia Catalano, hanno progettato, ed è in via di realizzazione, il Sorriso Sospeso. I ragazzi doneranno il loro sorriso collegato ad una frase di speranza, positiva, al mondo intero. In un periodo difficile come questo che stiamo attraversando pensare di donare una positività, un sorriso al passante distratto per strada, in metro, alla stazione è un’idea quasi rivoluzionaria.  Una vera istallazione contemporanea che racchiude questi sorrisi di ragazzi giovanissimi in un QRCode da tappezzi la scuola e vari luoghi quasi a voler rinnegare il racconto che si fa dei giovani in continuo scontro generazionale, come ragazzi sdraiati, depressi, arrabbiati, indifferenti. Loro doneranno invece un sorriso a chi avrà il cuore per accoglierlo.

 I ragazzi che partecipano al progetto Forcella Street, che vede la Ristori come scuola pilota il cui Dirigente è Stefania Colicelli, hanno da subito sposato l’idea con entusiasmo coniando le frasi che i loro sorrisi pronunceranno. Si sono autodefiniti poeti, eccone alcune che troverete nei loro sorrisi sospesi:

Tutti meritano la felicità (Poet Diletta); Sognare è un diritto di tutti (Poet Anna); Non cambiare mai (Poet Valentina); La libertà di essere sé stessi (Poet Regina); Tutti dobbiamo sorridere (Poet Rosaria);

 Il tuo valore è e sarà sempre lo stesso, anche se stai male (Poet Giuseppe); Non tener conto dei giudizi altrui (Poet Patty) ; Se stai attraversando l’inferno, fallo a testa alta (Poet Diletta); Tira fuori la felicità (Poet Rosaria); Nella vita non c’è nulla da temere ma da capire (Poet Valentina); Tieni sempre il viso rivolto verso il sole, le ombre cadranno da te (Poet Rosaria); Ama il tuo sorriso (Poet Rosaria); Se hai un problema, guardalo da un’altra prospettiva! (Poet Giuseppe); Aiuta chi non ti chiede aiuto (Poet Anna); Dietro la tempesta c’è sempre il sole (Poet Giuseppe); Non siamo i nostri genitori (Poet Diletta); Dona un sorriso a chi ne ha bisogno (Poet Cristian); Niente di ciò che indossi è più importante del tuo sorriso (Poet Rosaria);  Lascia che il tuo sorriso cambi il mondo (Poet Rosaria); La felicità è stare bene con se stessi ( Poet Diletta);  Il tuo sorriso è la parte migliore di te (Poet Regina); Il tuo sorriso può essere il tuo scudo (Poet Anna) …

Ogni frase coniata dai giovanissimi donatori di sorrisi meriterebbe un commento approfondito per la profondità d’animo nascosta dalla semplicità espressiva. Ragazzi cresciuti in fretta in un ambiente dove il sorriso non è mai scontato e spesso non si viene educati a sostenerlo. Una positività che va coltivata e con generosità offerta al resto del mondo.

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About Angela Ristaldo

Angela Ristaldo, giornalista pubblicista per inseguire una passione per il giornalismo nata tra i banchi di scuola come espediente didattico privilegiato per educare i ragazzi, anche in tenera età, all'autonomia di giudizio e al senso critico. Organizza da anni un giornale scolastico che spazia tra gli interessi dei ragazzi agli stimoli circostanti che la realtà propone. Laureata in Lingue è dal 2005 insegnante di scuola primaria per scelta, credendo fortemente nella scuola come veicolo e velivolo formativo di cultura: unica arma per essere vincente in questi tempi così cangianti e difficili. Amante dell’Arte, spazia nei suoi articoli, tra le più svariate tematiche dal sociale alla scuola senza mai perdere di vista la bellezza insita in tutte le cose se la si sa osservare e valutare.