Il trentennale dell’Associazione della Terza Età ad Avellino parla di ’68

L’importante compleanno pone seri interrogativi sul futuro del nostro Paese. L’incontro con gli autori di “Il ’68 degli Irpini”
Il trentennale dell’Associazione della terza età – Università irpina del tempo libero, che si avvale del patrocinio della Provincia e del Comune di Avellino, si apre al Circolo della stampa a corso Vittorio Emanuele II con la presentazione dello spumeggiante programma che vedrà anche quest’anno novità capaci di tenere viva l’attenzione degli iscritti. A salutare gli ospiti la presidente Rita Imbimbo, orgogliosa del percorso e delle adesioni registrate da parte dei docenti, che operano a titolo completamente gratuito in moltissime branche della conoscenza, e dell’offerta formativa descritta minuziosamente nella Guida dello studente distribuita agli intervenuti durante la serata. Lunedì 22 l’inizio dei corsi, la maggior parte dei quali saranno tenuti presso la sede di via Olindo Preziosi 8. Tra gli ospiti di questi trent’anni la dottoressa Imbimbo ha voluto ricordare il regista irpino Pino Tordiglione, scomparso l’anno scorso, suscitando l’applauso della platea commossa e annunciando la presenza del figlio Enrico tra i docenti dei corsi in programma.
L’associazione con la migliore offerta culturale, commenta il professor Paolo Saggese, prima di passare alla trattazione del libro “Il ’68 degli Irpini”, che ha curato insieme a Gianni Festa.
Un sessantotto che ad Avellino arriva prima sul fronte delle donne, spregiudicate, con la minigonna, che pretendono la libertà di studio contro présidi conservatori che le vorrebbero a casa a «fare la calzetta», secondo la scrittrice e ricercatrice Gaetana Aufiero, che ha regalato un contributo al libro. Un 68 che arriva dopo, per il professor Paolo Saggese, nel mondo della scuola. Un sessantotto che ad Avellino trova i rappresentanti più progressisti in esponenti della chiesa locale come don Michele Grella, rispecchiando quello che accadeva in campo nazionale, dove il Vaticano aveva aperto le porte alla trasformazione con il Concilio – sostiene Gianni Festa, direttore del Quotidiano del Sud fondatore del Corriere dell’Irpinia -. Ma, secondo il giornalista, non è sempre bene cambiare e la trasformazione, cui oggi stiamo assistendo, mentre viene minata la democrazia, non è cosa buona. Un sessantotto tutto politico nella descrizione di Peppino Iuliano.
Delta tre di Silvio Sallicandro, casa editrice che ha pubblicato il volume, è rappresentata dalla poetessa Monia Gaita, direttrice editoriale della collana narrativa e poesia, che ha dato lettura di alcuni toccanti brani del volume.
«Il capitalismo e l’America hanno vinto» la conclusione tratta da un brano a firma di Saggese che stigmatizza il fallimento degli obiettivi del movimento culturale del 68.
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