Il viaggio continua sulla Via della Seta

Se volete affrontare un lungo viaggio verso oriente, in moto o in auto, e non sapete quali sono i passi burocratici da seguire per ottenere visti e permessi, come il Carnet de passages, siete nel posto giusto.

Il viaggio del motociclista Domenico Maietta, @nomad_nose, verso il Nepal continua. Mentre attraversa le steppe iraniane, si riposa in un Caravan serraglio, probabilmente un punto chiave dell’antica Via della Seta, recentemente ristrutturato. A breve raggiungerà la splendida città iraniana di Isfahan e poi il deserto.

L’alloggio nel Caravan serraglio

Ci sentiamo al telefono e mi racconta nel dettaglio le lungaggini burocratiche necessarie ad intraprendere un viaggio simile. Questi i suoi consigli.

Cosa più importante, come accennato nello scorso articolo, è il Carnet de passages, un documento che serve ad attestare che si è entrati e usciti in un Paese straniero con lo stesso veicolo. Ovvero, impedisce di aggirare le norme e i dazi doganali sull’importazione dei veicoli, ed evita la vendita di mezzi a motore su mercati paralleli. Per rilasciarlo, viene valutato il valore del mezzo che si conduce: se non supera i dieci anni, fa fede il valore del nuovo, oltre i dieci anni si triplica il valore di mercato. Perciò è necessaria una fideiussione, che è difficile ottenere tramite le banche, perciò è possibile richiederla a un’agenzia assicurativa con l’aiuto dell’ACI, che permette di ottenere anche uno sconto. Così facendo si arriva intorno ai 3/400 Euro per ottenere questo documento. La sua validità dura un anno. Ma non serve dappertutto; infatti, nei paesi balcanici, come Grecia e Turchia, non è necessario, perché basta un documento di identità o un passaporto. Mentre in Iran, Pakistan e altri paesi come l’India, è necessario sia il Carnet che il Visto.

Per quanto riguarda il Visto, si ci può rivolgere a un’agenzia che, con un costo intorno ai 70 Euro, ne rilascia uno per ogni Paese che lo richiede. Si può ottenere anche online un’e-Visa da presentare in frontiera. Un po’ più costoso è il Visto per il Pakistan ed è più difficile da rinnovare rispetto a quello iraniano. In linea di massima hanno validità dai 30 a 90 giorni, a seconda delle esigenze.

Quello indiano è più complesso da ottenere. Il consiglio è di farlo in Italia, per evitare inconvenienti in viaggio. Per chi viaggia via terra, è sufficiente ottenere quello cartaceo, uno sticker che si attacca al parabrezza o alla carena della moto. Per farlo in Italia è necessario rivolgersi al Console Indiano a Roma, fornire un itinerario di massima e le varie tappe. Se non si ha un programma ben definito, è possibile usare un escamotage; ossia, prenotare in ostelli economici online nei luoghi dove si prevede di passare la notte, meglio con cancellazione gratuita, in modo tale da poter disdire, in caso di cambiamenti di programma, una volta in viaggio. Inoltre bisogna fornire il proprio estratto conto bancario al consolato. Il Visto per l’India ha validità massima di tre mesi, ma non è rinnovabile.

Consigliata, ma non sempre richiesta, è la Patente Internazionale di guida, che si può ottenere da una agenzia di pratiche auto e costa poco più di cento Euro.

Dopo aver letto questo e il precedente articolo, non vi resta che partire. E, se avete domande o curiosità, scriveteci nei commenti o nei contatti di redazione. Buon viaggio!

Restate connessi per seguire settimanalmente le vicende del nostro Domenico, su instagram @nomad_nose.

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About Flavio Uccello

Giornalista pubblicista, è stato consulente assicurativo e finanziario, oggi si occupa di automotive. Oltre a trattare argomenti di natura socioeconomica, ha una smodata passione per i motori e il motorsport di cui scrive diffusamente nelle nostre rubriche. Ama leggere ed è molto curioso. Ha una gran voglia di comunicare con il mondo.