Impara l’arte XVII edizione

DA NAPOLEONE A GIUSEPPE VERDI

Rimini tra rivoluzioni e restaurazioni (1798-1857)

6 – 27 Febbraio Rimini, Museo della Città “Luigi Tonini” (via L. Tonini, 1)

Giunge alla XVII edizione il ciclo di incontri “Impara l’arte” che i Musei Comunali di Rimini promuovono in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Provinciale, rivolgendosi in modo particolare ai Docenti ma anche alla cittadinanza.

In omaggio alla riapertura del Teatro Galli, il ciclo è dedicato al monumentale edificio e al periodo storico in cui è stato realizzato. Progettato nel 1841 dall’architetto Luigi Poletti di Modena e inaugurato nel 1857 da Giuseppe Verdi, il teatro ha visto la luce in un’epoca densa di cambiamenti, anche nel tessuto urbano, anticipati e scaturiti dalla rivoluzione napoleonica. Sono i fervidi anni del Risorgimento, connotati da tentativi, spesso sopiti, di affrancarsi dal governo pontificio. Un’epoca conclusasi nel 1861 con l’Unità d’Italia, alla quale Rimini ha aderito con il plebiscito del 6 marzo 1860, pochi mesi dopo aver intitolato il suo grandioso teatro al Re Vittorio Emanuele II (13 ottobre 1859). Un’intitolazione modificata soltanto nel 1947, omaggiando il noto musicista Amintore Galli, nato a Talamello ma attivo soprattutto a Milano.

Rimini ha vissuto il Risorgimento da protagonista, dando il proprio contributo in termini di uomini e offrendo spunti di riflessione politica. È a Rimini che, nel 1815, Murat esorta gli italiani all’indipendenza contro gli austriaci ed è a un avvenimento riminese accaduto nel 1831, la battaglia delle Celle, che Mazzini dedica il suo primo testo politico. È infine all’analisi dell’insurrezione capitanata da Pietro Renzi nel 1845 a Rimini che Massimo d’Azeglio affida l’affermazione della propria posizione mazziniana liberale moderata.

In Rimini, come in ogni città italiana, le soppressioni dei beni ecclesiastici perpetrate prima in epoca napoleonica e poi con l’Unità d’Italia hanno segnato fortemente il tessuto urbano e della vita religiosa. Alcuni esponenti della nobiltà e della borghesia, che hanno spinto per la costruzione del teatro, si sono arricchiti con la vendita dei beni ecclesiastici e la loro demolizione seguita in seguito alle soppressioni.

Dal punto di vista artistico la realizzazione del teatro ha segnato il trionfo del neoclassicismo e dei temi decorativi di carattere storico, espressi in maniera emblematica nelle grandi colonne di ordine gigante progettate dal Poletti per la sala teatrale e nel sipario del teatro, decorato con un tema di storia romana caro ai riminesi, il passaggio del Rubicone da parte di Giulio Cesare.

Il ciclo nasce su progetto di Michela Cesarini storica dell’arte e  collaboratrice dei Musei Comunali di Rimini dal 1997 per la catalogazione del patrimonio e la didattica. Studiosa di arte locale, ha ideato percorsi di valorizzazione delle opere  conservate al Museo della Città di Rimini e di monumenti cittadini. Tra questi Arte e fede nelle chiese riminesi, in collaborazione con la Diocesi di Rimini e Impara l’arte, iniziativa di cui è curatrice fin dalla prima edizione. Ha curato inoltre  mostre e ha pubblicato numerosi contributi sull’arte riminese in monografie, riviste specializzate e quotidiani.

Come di consueto il corso si articola in incontri, visite guidate e attività laboratoriale. Con alcune sale del Museo della Città le visite guidate includeranno il Teatro Galli ricostruito, aperto dal 28 ottobre 2018. Nel workshop al museo, sotto la guida esperta di Antonietta Corsini, gli insegnanti potranno cimentarsi sulla tecnica pittorica, un’esperienza da proporre ai loro allievi nel corso dell’anno scolastico.

Per motivi organizzativi e di limitazione dei posti, sia la visita al Teatro Galli, condotta insieme al direttore dei lavori, l’ing. Massimo Totti, sia la partecipazione al workshop sono riservati ai Docenti, previa prenotazione.

La partecipazione è gratuita.

Al termine verrà rilasciato attestato di partecipazione agli iscritti.

Programma Rimini

 

 

Print Friendly, PDF & Email