In attesa di Napoli– Liverpool di Adriano Mongiello

NAPOLI. Nove mesi sono trascorsi dal gol di Salah e dalla parata monstre di Allison, che decretarono l’estromissione dagli ottavi di Champions 2018/2019 di un Napoli che aveva fatto sognare i tifosi partenopei, dopo aver fermato il Paris Saint Germain, la Stella Rossa di Belgrado ed aver sconfitto i Reds al S. Paolo, in un girone che si era mostrato terrificante sin dal sorteggio: le conseguenze di quella debacle, terribili anche per il campionato dove gli azzurri accusarono il colpo, furono mal digerite dai sostenitori del Napoli, ed a poco servì la magra consolazione di essere eliminati dalla compagine che poi si aggiudicò la Coppa dalle grandi orecchie. Nella nuova edizione del torneo europeo più importante, il destino ha voluto che le due squadre si ritrovassero nello stesso girone eliminatorio, ma grazie ad un sorteggio benevolo, le altre due compagini sono decisamente un gradino al di sotto della potenzialità degli azzurri, per cui, almeno secondo una considerazione di carattere tecnico, è da decidersi solo la posizione tra primo e secondo posto (gli scongiuri sono d’obbligo, ricordando che la palla è rotonda), ma è necessario ed indispensabile che la vendetta, calcistica si intende, è  la molla che deve spingere la squadra a dare il meglio di sé. Ancelotti ha esordito in conferenza stampa, dove si è accompagnato a Llorente, rivolgendo l’appello ai supporters di far tremare gli avversari alla stregua di ciò che accade all’Anfield, terreno caro agli inglesi di Klopp, dove il solo coro sulle note di “you’ll never walk alone” mette in ginocchio gli avversari prima ancora di scendere in campo: “ Devono imitarli, o meglio, superarli con i canti cari ai napoletani, anch’essi noti al mondo intero,  e capaci di far girare a mille l’intensità agonistica dei calciatori in maglia azzurra” Gli fa eco lo spagnolo, soprannominato “Re Leone” per forza fisica e per l’imponenza dei quasi due metri che ne fanno un gran colpitore di testa, ma, come sostiene il tecnico, anche un atleta completo: “ Sono già in debito con la popolazione napoletana, la loro accoglienza mi ha stupìto, mi sento già uno di loro e mi corre l’obbligo di ripagarli con una rete, visto che l’assist a Mertens, per il secondo gol contro la Sampdoria, ha avuto il mio marchio” . Sulla formazione, Ancelotti non si sbottona, lasciando intendere che schiererà quasi sicuramente i giocatori che hanno riposato, quali Manolas ed Allan, ma forse lasciando in panca colui che punì il Liverpool nella partita di andata a Fuorigrotta, quell’Insigne che non ha la resistenza, per via del recente infortunio, per l’intero arco della gara. E la difesa, riuscita a lasciare inviolata la porta di Meret nell’ultima di campionato, lascia sereni, di fronte all’attacco atomico di Salah, Manè e Firmino ? “ Sarà importante che il filtro a centrocampo funzioni a dovere, in modo da evitare le ripartenze, che sono state il nostro tallone d’Achille a Firenze come a Torino, e che rappresentano uno dei punti di forza della formazione inglese”. Cinque successi su altrettanti incontri in Premier League, cinque punti di distacco imposti al Manchester City, quindici reti all’attivo e solo quattro subìte, e propria porta violata almeno una volta in quattro gare, il biglietto da visita dei Reds, ma l’assente che più rende felice il Napoli è il portierone Allison, che ha sulla coscienza le lacrime versate da Milik & C., per l’esclusione dalla fase successiva, nell’edizione passata. Grida vendetta anche Llorente, finalista perdente della Champions , indossando la divisa del Tottenham: “ Cercherò, se giocherò, di ricambiare il dispiacere….” San Gennaro, con il miracolo della liquefazione del sangue, è alle porte: che voglia anche lui partecipare alla festa con un piccolo contributo da venerabile, quale è, nella città che gli appartiene?

Print Friendly, PDF & Email