Intervista a Claudia Palombi, autrice di L’Enigma della Casa

Il nostro appuntamento mensile con gli autori conosciuti nel gruppo a Casa del Menestrello, torna con un’altra autrice (dopo Carola CestariFrancesca Patitucci, Luisa Di Francesco), anche lei appartenente al gruppo che su Facebook accoglie scrittori e lettori per la divulgazione di opere e la condivisione di opinioni e recensioni, oltre ad organizzare eventi, premi e video-presentazioni ed vide-incontri, grazie all’attivismo dell’instancabile Domenico Faniello. Oggi incontriamo la scrittrice Claudia Palombi, cui porrò alcune domande.

Si può dire che lei sia anche “figlia d’arte”, in particolare di due cantanti lirici. Inutile chiederle, quindi, da cosa nasca la sua passione per il palcoscenico. Piuttosto vedo che ha affiancato sempre, sin dalla fanciullezza, questa sua passione, che l’ha resa attrice teatrale, a quella per la scrittura di testi formativi, narrativa, traduzioni e poesie. Ecco, la mia domanda è: in questo suo fantastico viaggio attraverso discipline diverse, è riuscita ad elaborare una sorta di classifica delle sue preferenze?

Non sono riuscita finora e probabilmente non lo farò mai. Posso dire sinceramente che ho alternato gli stili di lavoro e le tecniche artistiche per tutta la vita e forse continuerò così. Ci sono stati momenti, soprattutto nell’adolescenza, in cui la scrittura mi ha aiutato di più: a compensare, ad evadere, ad analizzarmi e ad esprimermi. Poi il teatro ha preso il sopravvento, soprattutto in quanto teatro di ricerca, perché è diventato un aiutante migliore sulla via della crescita personale, della consapevolezza, della maturità. Successivamente la pratica mi ha rimarcato che le arti sono mestieri e che la padronanza degli strumenti viene dall’assidua frequentazione. A quel punto non c’è più stato bisogno di scegliere, di avere una preferenza. Momenti diversi e circostanze diverse trovano la loro giusta disciplina per essere espressi.

Si tratta certamente di un percorso stimolante. Ma parliamo ora del suo ultimo libro L’enigma della casa, edito da Giunti. Il titolo fa pensare a un giallo e la bellissima copertina suggerisce che sia rivolto agli adolescenti. Ci vuole spiegare come nasce l’idea e di cosa tratta il libro in realtà?

Più che un giallo vero e proprio il libro racconta un’avventura che i protagonisti vivono perché sono curiosi e vogliono svelare un mistero. Ho immaginato cosa sarebbe successo se un paio di alunni, cercando di aprire il file di un tema, si fossero invece trovati davanti una specie di mappa del tesoro. La voglia di scoprire se ci sia davvero il tesoro spinge i ragazzi a superare divieti e varcare cancelli e porte. Le indicazioni sono lì, in un paio di fogli, contenenti un rebus… E qui potrei aggiungere che, tra i miei viaggi fantastici, come lei li ha felicemente definiti, non mi sono fatta mancare il viaggio da enigmista, partecipando a convegni dei meravigliosi e folli autori dei giochi che troviamo in edicola o in riviste per abbonati. Persone adulte, spesso anche agé, che conservano per tutta la vita fantasia e voglia di giocare. In L’enigma della casa Edo, Rocco, Licia ed Elena si trovano ad affrontare segreti, anche dolorosi, e problematiche di affetti e amicizie tra i loro genitori, tra loro e gli adulti e tra loro stessi. La soluzione dell’enigma li porterà a scoprire, se non un vero tesoro, la ricchezza delle parole necessarie a spiegarsi e, soprattutto, a rompere certi “silenzi” che si creano nelle incomprensioni.

È stata chiarissima. Ha in programma eventi o presentazioni, restrizioni permettendo?

In questo periodo ho partecipato a presentazioni web. So che il libro fa parte di un programma di letture fatte in classe con insegnanti in varie scuole. Se le cose miglioreranno andrò volentieri a conoscere di persona i giovani lettori.

 La sua biografia rivela un’artista a tutto tondo, protesa verso una ricerca continua. L’attenzione nei confronti delle discipline olistiche completa un quadro già ricco, presentando l’immagine di una donna molto interessante. Ce ne vuole parlare?

Mah! Non so se ho fatto e faccio tutto questo per “seguir virtute”, chiedo venia a Dante, ma “canoscenza” sì. Sono curiosa, golosa di sapere, desiderosa di proseguire; a volte forzando i ritmi per arrivare a vedere cosa c’è dietro la prossima curva, dietro il prossimo angolo. La scrittura, il teatro, le ideazioni corrispondono ad un personale bisogno; la necessità è il primo motore. E non è un bisogno univoco; c’è una spinta ad esprimermi per dirlo al mondo, e una spinta ad esprimermi tout court per indagare me stessa, per conquistare una sorta di leggerezza. Così alterno tanta attività a momenti di contemplazione statica, di camminate, di giochi, o di felice lettura di “favolette della buonanotte”.

A questo punto sorge spontanea la domanda sul suo prossimo progetto. È già in cantiere?

Ho ben due eventi in corso. La prima edizione del Premio Nazionale Lirica Luciana Palombi, dedicato a mia madre: in questa fase del progetto cinque soprani finalisti lavorano con cinque prestigiose maestre. La vincitrice andrà in scena con una mia regia nella stagione 22/23. Contemporaneamente si svolge la terza edizione del Premio Nazionale Bianca Maria Pirazzoli: attualmente sto preparando le cinque attrici finaliste con lezioni in streaming, collettive e individuali, per passare ai laboratori in presenza nella prossima primavera. Anche qui è previsto uno spettacolo, che vedrà l’attrice vincitrice interprete del monologo vincitore nella sezione scrittrici, sempre nella prossima stagione e con la mia regia.

Claudia Palombi

Romana, figlia di cantanti lirici, poetessa all’età di sette anni, attrice sul finire del liceo classico. Fa della recitazione la sua principale attività per più di un decennio, studiando con maestri di fama mondiale (Grotowskij, Barba, Ennosuke). Poi si divide tra attività alla RAI di Bologna – in veste di attrice, conduttrice e programmista regista – conduzione di laboratori teatrali, studi al Dams (laurea 110/110 e l.), docente di tecniche espressive fisiche e vocali in corsi CEE, attrice nei teatri. Riprende a scrivere con la stesura della tesi, che diventa il suo primo libro Il gergo del teatro (Bulzoni 1986). Il secondo racconta la vita e l’arte di Ermete Novelli, grande attore tra ‘800 e il primo ‘900 (Guaraldi 1994). Le vengono commissionati un paio di manuali sull’espressività teatrale ad uso delle scuole elementari: Fa-Re teatro nella scuola e Argante, Bea e gli altri, (Armando 1998). Quindi scrive fiabe, filastrocche e pièce per bambini. Intanto traduce dal francese saggi sul teatro e realizza eventi teatrali. Infatti è ideatrice e coordinatrice del Premio Nazionale Bianca Maria Pirazzoli per attrici e scrittrici giunto alla terza edizione, mentre è del 21 novembre 2022 la serata di gala del Premio Lirica Luciana Palombi prima edizione, dedicato ad aspiranti cantanti liriche. Alterna al lavoro intellettuale la pratica olistica diplomandosi in erboristeria (Urbino) e in watsu con Harold Dull (WABA). Torna alla poesia e vince alcuni premi: è del 2019 la silloge Nel seno del tempo (ed. SwanBook). Più recente il suo primo romanzo per ragazzi L’enigma della casa come pure la riedizione di Gloria Muccalesta Superstar, entrambi editi Giunti, maggio 2021. Vive felicemente in Veneto da alcuni anni.

Per saperne di più: www.claudiapalombi.it

o anche https://www.facebook.com/luciana.palombi.5

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About Eleonora Davide

IL DIRETTORE RESPONSABILE Giornalista pubblicista, è geologa (è stata assistente universitaria presso la cattedra di Urbanistica alla Federico II di Napoli), abilitata all’insegnamento delle scienze (insegna in istituti statali) e ha molteplici interessi sia in campo culturale (organizza, promuove e presenta eventi e manifestazioni e scrive libri di storia locale), che artistico (è corista in un coro polifonico, suona la chitarra e si è laureata in Discipline storiche della musica presso il Conservatorio Domenico Cimarosa di Avellino). Crede nelle diverse possibilità che offrono i mezzi di comunicazione di massa e che un buon lavoro dia sempre buoni risultati, soprattutto quando si lavora in gruppo. “Trovo entusiasmante il fatto di poter lavorare con persone motivate e capaci, che ora hanno la possibilità di dare colore e sapore alle notizie e di mettere il loro cuore in un’impresa corale come la gestione di un giornale online. Se questa finestra sarà ben utilizzata, il mondo ci apparirà più vicino e scopriremo che, oltre che dalle scelte che faremo ogni giorno, il risultato dipenderà proprio dall’interazione con quel mondo”.