Intervista a Giacomo Casaula, autore di Scie ad andamento lento
Giacomo Casaula è attore, musicista, poeta e scrittore napoletano. Dopo una lunga carriera teatrale a fianco di personalità di rilievo del mondo dello spettacolo, con grande attenzione al teatro antico, grazie alla sua formazione letteraria classica, si cimenta in un romanzo particolare, Scie ad andamento lento, mentre continua a portare in scena lo spettacolo teatrale Nichilismi e Fashion Week con l’ambizione di “trasmettere considerazioni ed emozioni su una realtà liquida nella quale bene o male tutti noi proviamo a nuotare o a stare a galla”, spettacolo in forma di Teatro-canzone.
Scie ad andamento lento racconta di un giovane scrittore, deluso dalla vita, che nello scrivere il suo romanzo intraprende un viaggio tra Tirreno e Adriatico, tra Napoli e Cattolica. Stefano De Sanctis compie un vero e proprio cammino dentro se stesso, attraverso i suoi dubbi, i suoi desideri, tra paura e voglia di arrivare.
In occasione dell’uscita del romanzo, ho posto alcune domande all’autore sui rapporti tra le discipline artistiche che ne completano la figura.
E.D.: Mi incuriosisce molto la sua versatilità artistica. Ha pubblicato un romanzo, Scie ad andamento lento, con Mea edizioni e, nel frattempo sta portando in teatro lo spettacolo Nichilismi e Fashion Week, in cui sintetizza le sue più amate espressioni artistiche, scrittura e musica, rendendole nella forma di Teatro-canzone. Mi chiedevo se il nel suo romanzo troveremo l’influenza dei suoi interessi musicali.
G.C.: Sicuramente la musica esercita un’influenza anche sul romanzo. Mauro Giancaspro https://wsimag.com/it/authors/287-mauro-giancaspro ha definito il mio romanzo d’esordio un romanzo profondamente ‘musicale’. Chiaramente all’interno dello spettacolo di Teatro-canzone (Nichilismi & Fashion-week) la musica è in assoluto la coprotagonista, ma indubbiamente nel romanzo assistiamo a un’influenza implicita ed inconscia, che si traduce nei ritmi e nei tempi usati.
E.D.: Doverosa la domanda sulla nonna famosa. Anna Maria Ackermann, che ha introdotto il suo romanzo con una lettera al nipote, da cui si intuisce la nascita della sua vocazione per lo spettacolo, è stata un’attrice di successo sia in teatro, al fianco di Eduardo De Filippo, che al cinema e in televisione. Quanto ha pesato sulla sua vita e sul suo cammino professionale, sia in negativo che in positivo, essere nipote d’arte?
G.C.: Non ha mai pesato, è sempre stato un privilegio. Credo che il peso si avverta maggiormente quando c’è il raffronto padre-figlio e non è neanche sempre vero. Io e mia nonna abbiamo due percorsi similari ma profondamente diversi, sia per ovvie ragioni anagrafiche sia per scelte artistiche. Lei mi ha sempre dato ottimi consigli e suggerimenti, non mi ha mai ‘instradato’, devo ammettere che è molto severa. E fa benissimo.
E.D.: L’idea del metaromanzo, il romanzo che racconta dell’elaborazione di un romanzo, che a me personalmente piace molto, immagino le abbia permesso di descrivere le emozioni e i sentimenti più profondi di uno scrittore. L’aver fatto tanto teatro, che la impegna anche in attività laboratoriali, l’ha aiutata nella costruzione della storia narrata?
G.C.: Si, il Teatro permea una grandissima fetta della mia vita e non poteva ovviamente non toccare anche il mio romanzo. L’idea del metaromanzo è venuta fuori di getto ma con grande naturalezza, essendo il protagonista uno scrittore (Stefano De Sanctis), mi sembrava ovvio far vedere ai miei futuri lettori ciò che Stefano stesso scriveva. Chiaramente ci troviamo di fronte a due stili di scrittura diametralmente opposti che delineano una personalità complessa e mai sazia, sia quella di Stefano, sia la mia.
E.D.: Dove e quando presenterà, prescrizioni Covid19 permettendo, il suo romanzo?
G.C.: Il calendario è in aggiornamento, speriamo di toccare quanti più luoghi è possibile!
E.D.: Ha in mente futuri progetti di scrittura?
G.C.: Durante la chiusura di marzo e aprile qualcosa è nato, però al momento, anche per una questione di scaramanzia, preferisco non aggiungere altro.
Scie ad andamento lento di Giacomo Casaula, Mea Edizioni, pp. 208. Link per l’acquisto
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