Intervista a Luciano Giovannini
Torna per i nostri lettori la rubrica L’AUTORE DEL MESE realizzata in collaborazione con Domenico Faniello e La Casa del Menestrello. Oggi incontriamo Luciano Giovannini.
Ha riscoperto una passione giovanile da adulto e oggi la pratica con continuità, a quanto leggo: si tratta della poesia. Ci vuole raccontare come è nata la sua riscoperta e come ci si scopre poeti?
Salve Eleonora. Grazie dell’opportunità che mi offre di raccontare la genesi e lo sviluppo della mia passione per la poesia. Ho iniziato a scrivere da ragazzo, avevo più o meno quattordici anni e spesso mi capitava di mettere su carta quello che sentivo e pensavo. A volte scrivevo questi miei brevi componimenti su qualsiasi cosa avessi sottomano: un giornale, un pacchetto di sigarette, uno scontrino. Una volta a casa trascrivevo il tutto su un piccolo quaderno, abbellendolo e conferendogli una forma poetica e una certa musicalità. Poi il buio: quaranta anni senza scrivere. La vita mi aveva preso e trascinato in un vortice fatto di studio, amori, amici e tanto altro. Nel marzo 2020, in piena pandemia, ho inaspettatamente ripreso. Insegno Inglese in un Istituto Tecnico e in quel periodo la didattica si svolgeva esclusivamente a distanza. Il bisogno di potermi esprimere mi portò a scrivere la prima poesia, poi la seconda, poi la terza e, da quel momento, non mi sono praticamente più fermato. Ritengo che sia l’urgenza di comunicare emozioni e pensieri che non avremmo mai avuto il coraggio di esternare che ci rende poeti. Con la poesia riusciamo ad esprimere con brevità ed eleganza ciò che non riusciremmo ad esplicitare neppure per mezzo di interminabili discorsi o in lunghe pagine di prosa.
Ha vinto numerosi riconoscimenti letterari, 230 in tre soli anni, per i suoi componimenti. Cosa significa per lei partecipare a questo genere di selezioni, ama confrontarsi o si definisce competitivo?
Ho praticato per anni il running a livello agonistico, ma senza avere l’obiettivo di arrivare primo. Mi piaceva confrontarmi con gli altri: essere in pantaloncini e canotta e condividere la stessa passione e le stesse emozioni delle altre persone che erano intorno a me sulla linea di partenza. Ora è più o meno la stessa cosa: nessuna velleità se non il piacere di condividere il palco con altri poeti durante una premiazione o un reading. Non le nascondo di essere comunque orgoglioso dei risultati ottenuti: ogni premio ricevuto è un segno: il segno che le mie poesie e quindi il mio intimo “sentire” abbiano raggiunto le corde sensibili di altri esseri umani.
È docente di lingue, ma oggi insegna ai giovani anche la poesia. Come si insegna a scrivere poesie?
Bisogna distinguere l’insegnamento della tecnica dalla parte creativa e poi far sì che queste si congiungano. Io penso che la mera creatività non porti a nulla se non supportata da delle solide basi culturali. La cosa che sto cercando di fare con i giovani è quella di alimentare il loro entusiasmo verso la scrittura, nel caso lo abbiano già, e, se non lo dovessero avere, cercare di farlo nascere tramite la lettura di poesie, romanzi, canzoni. Fare capire ai ragazzi che tutti abbiamo qualcosa di magnifico da dire e che dobbiamo in qualche modo farlo emergere, metterlo a nudo, togliere le sovrastrutture, le ridondanze e cercare di arrivare all’essenza tramite pochi e semplici versi.
Mi piace il suo approccio e il suo metodo. Lo trovo convincente e adatto non solo ai ragazzi. Le faccio un’ultima domanda. I suoi lavori La morna del gabbiano ferito e altri canti del 2021 e Il folle, l’amante e il poeta del 2022, che ha pubblicato con Daimon edizioni, hanno realizzato il suo sogno. Cosa prova rileggendo i suoi versi e, soprattutto, ha in preparazione qualcos’altro?
Ho pubblicato la prima silloge nel 2021 con la Daimon Edizioni della dottoressa Alessandra Prospero e, devo confessarle, che se non avessi trovato dall’altra parte delle persone così competenti e sensibili, non avrei replicato l’esperienza l’anno successivo. Ora, è in via di pubblicazione, sempre con lo stesso Editore, il mio terzo lavoro poetico. Rileggendo le poesie de “La morna del gabbiano ferito e altri canti” ritrovo il mio entusiasmo iniziale e la paura di non riuscire ad “arrivare” agli altri. Ne “Il folle, l’amante e il poeta” rivedo un periodo difficile per me e il tentativo di uscire da quella zona d’ombra per mezzo dei miei versi. La terza silloge sarà ancora qualcosa di diverso: la ricerca del ritmo e della musicalità, il tentativo di coniugare i miei sentimenti ad una tecnica che va via via raffinandosi. In una parola “rivelarmi”.
Grazie mille per avermi offerto la possibilità di esprimermi.
La ringrazio io per la puntualità delle sue risposte, che mi auguro facciano riflettere i nostri lettori, soprattutto i più giovani.
Luciano Giovannini
Nato nel 1961 a Roma, si laurea in Lingue e Letterature Straniere all’ Università “La Sapienza” di Roma. Attualmente insegna Inglese presso un istituto secondario superiore di Palestrina (Roma). Appassionato di poesia sin da giovanissimo, riscopre questo amore nel marzo 2020, dopo circa quaranta anni. Comincia a partecipare ai più importanti premi letterari nazionali ed internazionali ottenendo risultati di assoluto rilievo tra i quali numerosissimi piazzamenti sul podio e molti primi posti. Sono circa 230 i riconoscimenti ricevuti in circa tre anni. Si dedica anche alla scrittura di aforismi ed ha ottenuto la vittoria nella sezione dedicata al premio nazionale di filosofia. Ha svolto in passato e sta attualmente svolgendo la funzione di giurato in diversi ed importanti concorsi di poesia tra i quali il Premio Zingarelli nelle sezioni Poesia e Narrativa Edita. Le sue opere sono presenti in molte antologie e riviste letterarie. Ama Shakespeare, D’Annunzio, Montale, Saba, Ungaretti, Alda Merini. A Giugno 2021 ha pubblicato con la casa editrice Daimon la sua prima silloge:” La morna del gabbiano ferito e altri canti”e nel 2022, sempre con la Daimon Edizioni, la sua seconda silloge:”Il folle, l’amante e il poeta” la cui prima presentazione è avvenuta a Chieti nell’ambito del Festival “Autori in piazza”. Vincitore del Premio Zingarelli 2022, attualmente sta tenendo un corso di poesia per gli studenti dell’I.I.S. Eliano-Luzzatti di Palestrina, replicando quello dello scorso anno che ha visto molti partecipanti.
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