Intervista a Martina Vaggi, autrice de Il diario del silenzio

Il suo libro è di grande attualità perché è nato durante la quarantena ed è frutto dell’intreccio tra storie reali individuali e eventi storici accaduti. È sicuramente un invito alla riflessione nonché all’apprezzamento della vita.

Il mio libro “Il diario del silenzio” è nato non solo con lo scopo di lasciare una testimonianza di ciò che tutti noi abbiamo vissuto durante il primo lockdown, ma anche con l’obiettivo di mettere in risalto gli aspetti positivi che siamo riusciti a cogliere in questo periodo storico così drammatico che stiamo ancora vivendo.

Per questo motivo, ho scelto di ascoltare le più varie testimonianze per poter dare un quadro il più generale possibile di quel periodo: medici e infermieri (i turni nei reparti Covid degli ospedali), i pazienti (a testimoniare il dramma della terapia intensiva), le insegnanti (la didattica a distanza), i loro studenti, smarriti e spaesati: il sacerdote e il suo lavoro di volontariato nei reparti Covid, l’imprenditore che chiude l’azienda, le persone comuni, chiuse in casa, mentre la vita scorre in tutta la sua drammaticità sullo schermo di un televisore. Ho voluto tramutare le loro esperienze in racconti e segnare ogni racconto con il numero di quarantena al quale si riferisce, una data e un luogo di regione: in questo modo il libro appare come un diario, che si snoda in varie regioni d’Italia.
Da questi racconti è emerso anche il positivo: il volontariato, le donazioni che hanno permesso l’acquisto dei tablet per gli ospedali, le comunità che distribuivano beni alimentari. L’azienda che anticipa la cassa integrazione ai dipendenti, il sacerdote che recita messa dal campanile per stare vicino ad una comunità che soffre.

Sicuramente il bene c’è sempre, in ogni situazione, se riusciamo a vederlo.

Io ho voluto vederlo e trasmetterlo.

C’è stato un cambiamento notevole nelle nostre vite a causa del Covid 19. A suo parere e in base alla sua esperienza che cosa ci ha insegnato la pandemia e cosa ricorderemo per sempre?

Credo che ognuno di noi abbia dovuto prendere un maggiore contatto con la malattia, la morte e, di conseguenza, anche con la vita. Ognuno di noi è stato costretto a chiudersi in casa, a isolarsi dagli altri: di conseguenza, è stato anche costretto a guardare, forse per la prima volta, se stesso. L’introspezione non è una “pratica” comune a tutti, ma in quel momento siamo tutti stati un po’ costretti a guardarci allo specchio, perché avevamo quattro mura a delimitare il nostro spazio fisico e un tempo che sembrava infinito. Credo che alcuni di noi abbiano riflettuto a fondo sulla propria vita e abbiano attuato dei cambiamenti, di conseguenza.

Per il resto, io ho potuto scorgere una maggiore ricerca di umanità, in noi stessi e negli altri: non in tutti. Alcuni hanno preferito odiare di più, attaccare di più, arrabbiarsi di più. Ma altri… in altre persone ho visto una voglia di migliorarsi. Di cercare qualcosa di vero tra le pieghe di quella maschera che ognuno di noi indossa tutti i giorni.
Per quanto riguarda che cosa ricorderemo per sempre, credo che io ricorderò quel silenzio. Il silenzio che avvolgeva le campagne, i paesi, le città e ti travolgeva con la sua forza invisibile.

Per citare le parole che ho usato nel libro: “Noi ce lo porteremo dentro per sempre, quel silenzio.”

Pensa di continuare a scrivere?

Sicuramente. Adesso che ho avuto il coraggio di iniziare questo percorso, non voglio fermarmi.

MARTINA VAGGI

Martina Vaggi, nasce a Voghera il 19 agosto 1991. Laureata in Lettere moderne all’Università degli studi di Pavia, scrive fin dai primi anni universitari per vari giornali cartacei locali e per alcuni giornali digitali, come BlogLive.it, DotSport.it e Blasting News.

Dopo la laurea collabora con Jab Media TV, una web tv punto di riferimento per l’informazione in provincia di Pavia.

Trova lavoro nel campo della ristorazione a venticinque anni, continuando a coltivare il sogno di scrivere un libro: nel 2017 nasce Pensieri surreali di gente comune, un blog che si appoggia alle pagine Facebook e Instagram, dove l’autrice quotidianamente dà voce a pensieri, emozioni e riflessioni che coglie dalla vita quotidiana sua e di altri.

L’idea di questo libro nasce fin dai primi giorni della quarantena, quando l’autrice decide di tenere un diario dove annota tutto ciò che prova e vive ogni giorno di reclusione.

Attualmente vive a Sale, un paese in provincia di Alessandria.

LA SUA SCHEDA NELLA FIERA DEL LIBRO DELLA BIBLIOTECA SUORE DI MONTEVERGINE

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About Maria Paola Battista

Amo ascoltare, leggere, scrivere e raccontare. WWWITALIA mi dà tutto questo. Iniziata come un’avventura tra le mie passioni, oggi è un mezzo per sentirmi realizzata. Conoscere e trasmettere la conoscenza di attori, artisti, scrittori e benefattori, questo è il giornalismo per me. Riguardo ai miei studi, sono sociologa e appassionata della lingua inglese, non smetto mai di studiare perché credo che la cultura sia un valore. Mi piace confrontarmi con tutto ciò che è nuovo anche se mi costa fatica in più. Attualmente mi sto dedicando alla recensione di libri e all'editing. Ho scritto, inoltre, diverse prefazioni a romanzi. Grazie ai lettori di WWWITALIA per l’attenzione che riservano ai miei scritti e mi auguro di non deluderli mai. mariapaolabattista@wwwitalia.eu