Intervista ad Elisabetta Benedetti, autrice del libro I gatti vedono meglio al buio

Il giallo è un genere appassionante che richiede, nella stesura, una grande capacità di costruzione logica. I suoi studi e il lavoro che fa suggeriscono che questo per lei sia un punto di forza. Ci racconta come è nato il suo libro I gatti vedono meglio al buio?

I gatti vedono meglio al buio o, come amo chiamarlo io, semplicemente “I gatti” nasce nella tarda primavera del 2018, risposta resiliente ad una serie di tristi vicissitudini famigliari e stimolato dall’esistenza di un concorso letterario online.

E’ un puzzle che si è, a tratti, scritto quasi da sé, raccogliendo tessere narrative immaginate negli anni e scaturite dall’incontro con personaggi, situazioni e stati d’animo. Da sempre votata a capire la ragione delle cose, in bilico tra una sensibilità talvolta eccessiva ed un approccio logico sin troppo schematico, amo ascoltare, osservare, riflettere. La mia vita estremamente variegata professionalmente mi ha permesso di considerare e apprezzare l’umanità da diversi punti di vista, digerirne la complessità e riproporla, scomposta e nuda, in questo libro. Scriverlo è stato, devo ammetterlo, estremamente piacevole.

Il libro ha a che farei più con la sua bella città o con i gatti?

Amo i gatti, ne ho avuti due inclusi l’attuale e, sebbene i felini non siano un mio soggetto letterario, sono entrambi sulle copertine delle mie precedenti autopubblicazioni. Anche in questo caso i gatti non hanno un ruolo primario nel testo, sono semplici strumenti metaforici e il titolo va letto come per i film gialli degli anni 70’ (dei quali sono spettatrice appassionata). Trieste appare e scompare tra le righe, si fa viva con alcuni dei suoi, spettacolari, scorci marini e architettonici, per poi nascondersi nel grigio dell’animo di alcuni dei protagonisti, dispersa e scombussolata dalla Bora che spesso la accarezza con troppa violenza.

Credo che i libri gialli siano i suoi preferiti, ma vorrei sapere se legge altro. Quali sono i suoi autori prediletti?

Ammetto di non leggere abbastanza e di cambiare spesso genere, in base all’umore e a quello che, di volta in volta, cerco nella lettura. In merito ai libri gialli apprezzo sicuramente la versatilità di Agatha Christie.

In gioventù sono stata una lettrice molto forte, soprattutto di classici, ed è in quel periodo di auto-istruzione che si è formato il nocciolo solido della mia abilità narrativa. Consiglio ai giovanissimi di leggere precocemente ed in autonomia testi “difficili”, dove la lingua italiana scritta viene esaltata nella sua ricchezza e musicalità, perché in futuro saranno tra i pochi in grado di distinguere tra vera letteratura e le sue tante parodie.

Sta pensando di continuare a scrivere e di farne una professione?

Scrivo sin da piccola, sono stata una bambina prodigio della poesia (chi ama il genere può scaricare l’intera mia produzione, “Il Sole, il Silenzio, la Musica” dal mio sito, www.elisabettabenedetti.com) ma non ho mai visto la scrittura come una possibile professione. Ho sempre rigettato il pensiero di affidarmi a quello che è, di fatto, un mio talento innato, lo considero riduttivo in termini delle mie alternative capacità intellettuali e degli altri obiettivi di realizzazione personale che ho sempre avuto in mente.
Di più, riflettendoci ora posso affermare che, se un paio di decenni fa mi fossi fermata alla scrittura come professione, avrei perduto esperienze notevoli e il contatto con la vita reale, finendo per uccidere, a lungo andare, la mia creatività.

Sicuramente, l’opportunità datami da Robin Edizioni, che ha pubblicato questo libro interamente a proprie spese, mi incoraggia ora a prendere in considerazione il mestiere dello scrittore, se non come attività primaria, almeno come possibile occupazione secondaria. A questo proposito, se il mio editore sarà d’accordo, un seguito a “I gatti” è certamente nei miei piani.

Cosa si aspetta dalla Fiera del libro?

Mi aspetto di far incontrare “I gatti” ad un pubblico esigente, affamato di nuove letture e aperto anche ai nuovi autori.

Grazie per la sua disponibilità.

ELISABETTA BENEDETTI

Elisabetta Benedetti è nata a Trieste il 10 settembre 1976 e nel 2000 si è laureata in Scienze politiche ad indirizzo internazionale presso l’università locale. Nel 2003
ha conseguito un master in Studi internazionali strategico-militari presso l’ISSMI di Roma e nel 2012 un dottorato di ricerca in Scienze strategiche presso l’Università degli Studi di Torino. Consulente indipendente per le esercitazioni NATO, divide
il suo tempo tra l’Italia e l’Inghilterra. Dopo aver auto-pubblicato nel 2006
il racconto lungo Il Treno, tradotto in lingua inglese e russa, e nel 2018 la raccolta di poesie Il Sole, il Silenzio, la Musica, nel 2020 esordisce con la Robin Edizioni con il suo primo giallo, I gatti vedono meglio al buio.

LA SUA SCHEDA NELLA FIERA DEL LIBRO DELLA BIBLIOTECA SUORE DI MONTEVERGINE

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About Eleonora Davide

IL DIRETTORE RESPONSABILE Giornalista pubblicista, è geologa (è stata assistente universitaria presso la cattedra di Urbanistica alla Federico II di Napoli), abilitata all’insegnamento delle scienze (insegna in istituti statali) e ha molteplici interessi sia in campo culturale (organizza, promuove e presenta eventi e manifestazioni e scrive libri di storia locale), che artistico (è corista in un coro polifonico, suona la chitarra e si è laureata in Discipline storiche della musica presso il Conservatorio Domenico Cimarosa di Avellino). Crede nelle diverse possibilità che offrono i mezzi di comunicazione di massa e che un buon lavoro dia sempre buoni risultati, soprattutto quando si lavora in gruppo. “Trovo entusiasmante il fatto di poter lavorare con persone motivate e capaci, che ora hanno la possibilità di dare colore e sapore alle notizie e di mettere il loro cuore in un’impresa corale come la gestione di un giornale online. Se questa finestra sarà ben utilizzata, il mondo ci apparirà più vicino e scopriremo che, oltre che dalle scelte che faremo ogni giorno, il risultato dipenderà proprio dall’interazione con quel mondo”.