Intervista alla scrittrice Carola Cestari

Classificatasi al terzo posto nella sezione racconti del Premio Lo Spirito del Natale, edizione 2021, promosso da La casa del Menestrello di Matera, Carola Cestari è oggi ospite di WWWITALIA per rispondere alle nostre domande.

E.D.: Salve, Carola, benvenuta a WWWITALIA. Ci siamo conosciute grazie a questo premio e al racconto “Luci”, che hai presentato in questa piacevole occasione. Riportiamo qui un breve estratto del tuo racconto.

L’allegra atmosfera del Natale può essere percepita diversamente da chi si trova ad affrontarla in solitudine.

È quello che capita alla protagonista del racconto “Luci”, testimone “protetto” in un processo complicato, che trasferita in una nuova città, si sente indifesa e facilmente suggestionabile.

L’improvviso incontro con un uomo sconosciuto la pone in una situazione d’ansia e sospetto ma, dopo aver guardato la situazione da una diversa prospettiva, si rende conto di aver completamente frainteso la situazione e percepisce che esistono solitudini ben più profonde della sua.

da Luci di Carola Cestari

La paura dell’altro, secondo te, tratteggia un po’ i contorni della nostra società, solo apparentemente sicura, o è segno dei nostri tempi?

Concordo: viviamo in un periodo e in contesti nei quali la “paura” gioca un ruolo importante, in particolare nei confronti delle altre persone. Si cercano ovunque sicurezze e certezze, ma difficilmente queste possono essere definitive e inalterabili.

Nel caso del mio libro (Nero Catrame, ndr), per esempio, parlo non solo della paura dell’altro, ma anche di quello della solitudine, in quanto le vittime si trovano ad affrontare da sole situazioni problematiche che le portano a incorrere in pericoli e ad affidarsi a persone, che si rivelano poi, diverse da come immaginavano.

E.D.: So che hai vinto diversi altri premi letterari, più di quaranta, grazie ai tuoi racconti, e che hai iniziato a esplorare questo genere letterario nel 2018. Come nasce il tuo desiderio di scrivere?

Nell’estate 2018, quando mio figlio minore si è diplomato, ho realizzato di aver più tempo libero rispetto al passato e ho pensato di dedicarlo a me stessa. Fino a quel momento, lavoro e famiglia erano state la priorità. Ho cercato di ritagliarmi più spazio per i miei hobby e ho notato casualmente il bando di un concorso per racconti brevi. Da lì ho cominciato e quando, a fine ottobre dello stesso anno, sono stata premiata al terzo posto per un racconto, mi sono posta l’obiettivo di continuare a fare ciò che mi piaceva, ossia scrivere.

E.D.: Sei laureata in Statistica Economica e hai conseguito un Master in Intercultural Competence and Management all’Università di Verona. Quanto e come incide, se credi che lo faccia, la formazione accademica ricevuta sulla tua scrittura?

Prima della laurea in Statistica, avevo frequentato il Liceo Classico, che avevo adorato. Amavo la letteratura in generale, quella greca in particolare. In effetti però amavo anche la matematica, che in quel liceo era poco applicata, per cui ho deciso di approfondirla in un secondo momento all’università.

Nell’ambito lavorativo ho lavorato nel marketing per una quindicina di anni, durante i quali ho ampliamente utilizzato sia i numeri che le parole, quindi le mie due passioni hanno trovato un accordo.

E.D.: L’anno appena trascorso ha visto nascere il tuo primo romanzo, dal titolo Nero Catrame. Sappiamo che è un poliziesco, ma vorrei saperne di più. Parlaci della sua genesi e da quanto ti ha coinvolta la sua stesura.

Si tratta di un poliziesco ambientato a Vancouver, in Canada. La protagonista è Anna, giovane e fragile poliziotta, con complicati rapporti familiari. Con il suo compagno di squadra, Max, indaga sul caso di alcune giovani donne scomparse, senza alcuna relazione fra loro. Fra colpi di scena (personali e lavorativi) e misteriosi sogni notturni, caratterizzati dalla presenza di un falco, cercherà di ritrovarle e riportarle alle loro famiglie.

Il titolo si riferisce alla sensazione negativa, opprimente e vischiosa come di oleoso catrame, che Anna prova quando affronta i casi più complessi o i fantasmi del suo passato che tornano a tormentarla. 

La genesi deriva dalla mia passione per la lettura e per la predilezione in particolare per gialli, polizieschi e noir. Mi interessava creare però una protagonista nella quale i lettori si potevano identificare: una persona semplice, fragile, che deve affrontare problemi quotidiani e con straordinarie doti di empatia, riesce a comprendere le vittime e le loro storie.

E.D.: Ami i gatti, leggo nella tua biografia, e in me trovi una compagna. Raccontami anche di loro.

Amo gli animali e adoro i gatti, in effetti. Hai ragione. Ne ho avuti spesso in passato: in questo momento ne ho tre. Li adotto sempre da “gattili” o se li trovo abbandonati. Sono animali speciali e molto intelligenti, di grande compagnia e sensibilità. Ognuno di loro ha un carattere diverso e, in ogni caso, molto ben definito. C’è Grey, grande e pauroso, Dexter (come il personaggio della serie Tv), pazza e affettuosa, e infine Moka, l’ultima arrivata, scostante con gli umani e sempre pronta alla zuffa giocosa con gli altri due gatti. Insomma, in casa mia regna sempre l’allegria con i miei “pelosi” amici.

E.D.: Ti ringrazio, Carola, per aver risposto alle mie domande.

Colgo l’occasione, Eleonora, di ringraziarti per quest’opportunità e per la piacevole intervista. Sarò a disposizione dei Lettori interessati a leggere o discutere il mio libro, contattandomi via Instagram o Facebook.

Questo IL LINK per l’acquisto del libro, disponibile anche sul sito dell’editore Dragonfly.

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About Eleonora Davide

IL DIRETTORE RESPONSABILE Giornalista pubblicista, è geologa (è stata assistente universitaria presso la cattedra di Urbanistica alla Federico II di Napoli), abilitata all’insegnamento delle scienze (insegna in istituti statali) e ha molteplici interessi sia in campo culturale (organizza, promuove e presenta eventi e manifestazioni e scrive libri di storia locale), che artistico (è corista in un coro polifonico, suona la chitarra e si è laureata in Discipline storiche della musica presso il Conservatorio Domenico Cimarosa di Avellino). Crede nelle diverse possibilità che offrono i mezzi di comunicazione di massa e che un buon lavoro dia sempre buoni risultati, soprattutto quando si lavora in gruppo. “Trovo entusiasmante il fatto di poter lavorare con persone motivate e capaci, che ora hanno la possibilità di dare colore e sapore alle notizie e di mettere il loro cuore in un’impresa corale come la gestione di un giornale online. Se questa finestra sarà ben utilizzata, il mondo ci apparirà più vicino e scopriremo che, oltre che dalle scelte che faremo ogni giorno, il risultato dipenderà proprio dall’interazione con quel mondo”.