La gladiatrice, romanzo storico di Vladimiro Maccari. Recensione no spoiler
La vita delle donne nell’antica Roma è tutta da scoprire. Nella nostra convinzione che in tempi antichi la donna fosse percepita in modo completamente diverso da oggi, caschiamo molte volte in errore. In verità, l’antica Roma era un mondo complesso, soprattutto quando l’Impero si estese così tanto da includere usi e costumi, oltre che divinità, propri dei popoli conquistati. Era una caratteristica della grande Roma. Le condizioni sociali erano molto varie e molto spesso esistevano più differenze tra uomini di classi diverse che tra donne e uomini della stessa classe. Alle matrone, donne di posizione sociale elevata, era riservato rispetto e una certa quantità di schiavi al loro servizio, mentre alle popolane o alle liberte era consentito un certo maggior grado di libertà negli spostamenti e nelle abitudini sociali, per fare qualche esempio.
Vladimiro Maccari nel suo romanzo storico tratteggia bene la presenza delle donne nella società di Tito Flavio Domiziano, cioè del I secolo d. C.. Tra queste figure muliebri indiscutibilmente risalta la protagonista, la guerriera, la britanna Eilis/Fenice, la gladiatrice, donna indomita nell’animo ma piegata dalla schiavitù a combattere per la libertà.
La storia, i film e molti libri ci hanno restituito il mondo dei gladiatori, in cui certamente eccelse la leggenda di Spartacus, idolatrati dal popolo e desiderati dalle donne, umili o matrone che fossero, alle quali si concedevano in cambio di onerosi regali. Il mito è questo, ma la realtà raccontata da Maccari sposta il punto di vista sulla donna nell’arena e nella sua cella, nei suoi rapporti con il piccolo mondo in cui è stata rinchiusa. E la Britannia sullo sfondo ci trasporta ai tempi delle guerre combattute dai romani con quelle popolazioni intrise di magie, segnate da continue rivalità tra villaggi e dalla presenza ingombrante e affascinante dei Druidi, i loro sacerdoti.
Maccari ha costruito un romanzo basandosi su una vasta documentazione sulla vita all’interno del Ludus, la palestra dei gladiatori, e sulla macchina dello spettacolo che non solo a Roma, ma in tutto l’Impero, permetteva ai cittadini di ogni rango sociale di esercitare un potere di vita e di morte che neanche l’Imperatore osava mettere in discussione. Il racconto però è anche suggestivo, coinvolgente, incalzante fin dall’inizio e lascia il lettore col fiato in sospeso per tutto il tempo della lettura, trascinandolo con i protagonisti nell’arena insanguinata, coinvolgendolo nella lotta per la vita e per la libertà contro il potere dispotico di un Imperatore che ama l’appellativo di ”dominus et deus”, odiato dai patrizi per questo e per il suo esasperato egocentrismo.
Resterete senza fiato nel leggere il libro ma vi piacerà! Buona lettura.
Ovviamente in questi giorni Amazon ha messo delle limitazioni agli acquisti per dare priorità ai prodotti di cui i clienti hanno più bisogno, quindi consiglio, nonostante esista la versione cartacea del romanzo, l’acquisto dell’e-book, che è anche in offerta.
Valdimiro Maccari è amministratore del blog di settore Narrare di Storia, in cui troverete di tutto, anche un’anteprima del libro.
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