La Passione di Gesù, declinata dai madrigali di Gesualdo

Presentata stamattina a Palazzo Caracciolo, sede del Consiglio provinciale di Avellino, La Passione di Gesù, ricordata con i riti del Venerdì Santo, rivive nel suo Mistero anche attraverso l’arte di Carlo Gesualdo, il più grande madrigalista di tutti i tempi che, nel feudo irpino, compose le sue opere più toccanti ed intense. L’appuntamento è fissato per venerdì 7 aprile, alle 21.30, a Gesualdo, il borgo irpino tra i più belli d’Italia.

La tradizionale via Crucis del Venerdì Santo è magistralmente reinterpretata e riproposta con la suggestione dei madrigali composti per la Settimana Santa dal Principe dei Musici.

“L’evento – commenta il presidente della Pro Loco Civitate Iesualdinae, Luigi Petruzzo – è una novità assoluta in campo artistico, con l’inserimento dei madrigali della Settimana Santa di Carlo Gesualdo, nel contesto della rappresentazione sacra della Via Crucis. Il filo conduttore, dunque, è la Passio Domini che rende anche in chiave artistico espressiva la Passione del Principe dei Musici”.

La manifestazione, che ritorna dopo quattro anni, coinvolge oltre 100 figuranti, a cui si sommano le maestranze, attirando a Gesualdo turisti di altre province.

“La Passione costituisce un’occasione di rilancio del territorio – aggiunge Petruzzo- richiamando visitatori di diverse località, che hanno già assicurato la loro partecipazione alla manifestazione, articolata tra sacralità e musica. Ringrazio il presidente della Provincia Buonopane, le associazioni, in particolare il Notaio Edgardo Pesiri, l’imprenditore Carmine Venuta, il sindaco Domenico Forgione, il direttore artistico Roberto Flammia, per aver creduto ed investito le loro energie nella realizzazione del progetto”.

Dopo il rito della Passio Domini, avrà luogo la reinterpretazione artistico-musicale della Passione di Gesualdo.  

“Il nostro obiettivo- commenta il direttore artistico Roberto Flammia- è creare il binomio tra rappresentazione sacra, con attori amatoriali provenienti da tutta l’Irpinia, ed elevazione spirituale, con il richiamo alle suggestioni archetipiche costituite dall’ascolto dei madrigali. Il coinvolgimento degli attori non professionisti, è un omaggio al Neorealismo di Pier Paolo Pasolini, che era profondamente legato all’Irpinia”.

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