L’appello degli studenti per il recupero della Chiesa di San Nicola dei greci
Sono Diego della classe 1a G della scuola secondaria di 1° grado “Dante Alighieri” di Avellino.
Inizia così l’accorato appello che gli studenti di una scuola di Avellino hanno affidato alla nostra testata, dopo aver contattato la Soprintendenza riguardo al recupero di un luogo storico del capoluogo irpino e aver ricevuto una risposta sconfortante. Si tratta dei ruderi dell’antica chiesa di San Nicola dei greci, sita sulle pendici della Collina della Terra, dove sorse il primo insediamento urbano. A detta della loro insegnante di Storia, Patrizia Attolino, la funzionaria che ha risposto al loro appello avrebbe, infatti, comunicato la difficoltà ad ottenere il vincolo per procedere al recupero del bene storico.
Quello l’appello firmato dai ragazzi.
Scrivo perché io, i miei compagni e la professoressa di Storia abbiamo fatto una riflessione…durante una lezione ci siamo focalizzati su un tema toccante e che dimostra che qualche volta delle testimonianze storiche fondamentali vengono dimenticate… La chiesa di “San Nicolillo”, che è la chiesa più antica di Avellino, sta cadendo a pezzi e tutto ciò che Avellino sta facendo è … dimenticarla.
Magari, in qualche rovo, qualche ramo del bosco fitto davanti alla chiesa ci sono: tessere di mosaici, frammenti di altare o forse c’è anche una piccola croce…per questo noi ci impegneremo a cercare, testimoniare e alzare la voce per questo bene culturale enorme con la speranza che anche voi ci aiuterete.
Vi manderemo anche foto e video fatte da noi sul posto sperando in un riscontro positivo.
Grazie a nome di tutta la classe!
Visto che non si può partire per adottare un monumento senza le basi storico-culturali, ci siamo documentati su come la chiesa è cambiata nel corso del tempo.
Edificio conservato allo stato di rudere. Della chiesa originaria si conservano la sola facciata e poche porzioni del muro perimetrale. La chiesa è stata gravemente danneggiata dal terremoto nel 1732, che la rese inagibile. A seguito dell’evento tellurico, venne venduta alla famiglia De Borrellis, che la ristrutturò nel 1741 e nel 1750, così come testimoniato dalle lapidi che agli inizi del ‘900 erano presenti sulla porta principale e sulla soglia di una vecchia porta. I ruderi della chiesa, in località Tofara, si raggiungono salendo una scalinata situata lungo corso Umberto I oppure le Gradelle dei miracoli o quelle della Tofara, situate nei pressi del castello. La chiesa è oggi sconsacrata, evento che Bellabona colloca nel XVI secolo, probabilmente a causa dei danneggiamenti subiti nel corso dei secoli.
Altri edifici di culto? Area importante per la presenza del castello, confinante con il rione Terra, centro della città, e anche densamente abitata, come testimoniano i numerosi documenti che citano la chiesa come riferimento topografico per la localizzazione di numerose abitazioni, che nel corso dei secoli vengono vendute, donate o lasciate in eredità.
E adesso due parole della nostra prof. Patrizia Antonia.
Come insegnante di Storia nella scuola secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo LUIGI PERNA- DANTE ALIGHIERI di Avellino sono orgogliosa di aver potuto guidare i miei alunni alla scoperta di una così importante traccia del passato della loro città e averli supportati in un progetto di ricerca appassionata e puntuale che li ha da subito coinvolti ed entusiasmati…
Mi auguro che la loro voce possa essere ascoltata e le loro richieste possano avere un riscontro positivo, in modo tale che, grazie a tutti loro, il monumento che hanno “adottato” possa essere restituito alla comunità e possa ancora vivere, ricco di tanto significato.
Prof.ssa Patrizia Antonia
La sottoscrizione dell’appello
CLASSE 1a G Scuola Secondaria di Primo Grado I.C. “Luigi Perna – Dante Alighieri” AVELLINO:
Gerardo; Simone; Diego; Giorgia; Gabriele; Antonia; Michelle; Mario; Aniello; Giulia; Leonardo; Alberto; Giovanni; Antonio; Michele; Giovanni; Lorenzo; Alice; Mattia; Giuseppe; Christian; Asia; Vittoria; Mattia; Antonio.
La voce dell’esperto
Abbiamo chiesto allo studioso Armando Montefusco, che con il suo Monografie per la Storia di Avellino nel 2011 pubblicò i risultati delle sue ricerche, di farci comprendere l’importanza di questo bene storico per sostenere l’appello degli studenti.
«La Chiesa di San Nicola dei greci», ci ha così spiegato, «è una chiesa interessantissima perché si ricollegava alla presenza dell’elemento greco nella nostra città, a quel culto “ortodosso” che fu piuttosto attivo nella pietà delle antiche genti di questa città, almeno fino al secolo XI, fino a quando cioè, nel 1054, ci fu lo scisma delle “due chiese”.
Edificata verosimilmente nel X secolo, era a servizio di una cospicua comunità greca che abitava la zona orientale della collina della Terra (Rampa Tofara). Dopo lo scisma delle due chiese, il culto ortodosso si conservò ancora per diverso tempo, tuttavia scomparve nel corso del XII secolo. La chiesa, acquisita ai beni del Capitolo della Cattedrale, conservò il suo antico titolo di “S.Nicola dei Greci” anche se si officiava secondo il rito latino. Venne sconsacrata nel corso del secolo XVI, ma fu riedificata, nel suo sito originario, a fine ‘600. Dopo il disastroso terremoto del 1732, ormai inagibile, venne alienata alla famiglia de Borrellis, che la ristrutturò in civili abitazioni. Parte della facciata dell’antica chiesa si è conservata fino al terremoto del 1980. Oggi gli esigui resti versano in uno stato di completo abbandono.»
Il dott. Montefusco, oggi componente della Commissione toponomastica del Comune di Avellino, è sempre impegnato nella divulgazione della storia dell’Irpinia, sia attraverso le sue numerose pubblicazioni, sia con i documentari realizzati con il prof. Geppino del Sorbo e narrati dalla giornalista Roberta Giordano e certamente come e più di questi giovanissimi amanti della città ha a cuore il futuro della sua storia.
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