Le grotte di Lascaux visitabili al MANN di Napoli
Fino al 31 maggio è possibile fare un tuffo nella storia, anzi nella preistoria, visitando le grotte di Lascaux, ma non in Francia, a Napoli al Museo Archeologico Nazional, il MANN, per la prima volta in Italia, da quando le grotte sono state interdette al visitatore per preservarne l’autenticità. In diverse sale espositive con contenuti multimediali ed interattivi, piccoli e grandi visitatori possono rivivere la condizione di vita dei nostri antichi antenati. Le grotte risalenti a ventimila anni orsono furono scoperte per caso da quattro ragazzi curiosi che, aggirandosi per le campagne di Lascaux, precipitarono letteralmente nella scoperta di uno dei luoghi più incantevoli del nostro passato, facendo la fortuna di questi ragazzi il cui ultimo testimone è morto pochi giorni fa all’età di 94 anni.
Patrimonio dell’UNESCO, la grotta è definita la cappella Sistina della preistoria. I molteplici dipinti presenti sono esempi raffinati della pittura rupestre che ci raccontano il vissuto di quegli uomini già allora amanti inconsapevoli dell’Arte, testimoni di quel bisogno dell’uomo di rappresentare il reale e il proprio sentire per immagini. Uomini, donne ed un bambino riprodotti in sembianze verosimili vestiti di pelle superano il preconcetto di un vissuto animalesco per scoprire invece che quelle pelli erano conciate, cucite addosso, che le donne usavano utensili, aghi in osso e riutilizzavano denti e ossa di animali anche per ornamenti. Un percorso molto accurato ed esaustivo che registra uno studio approfondito adeguato al 3.0. Molto attraente quindi per i nativi digitali che devono fare i conti con la Storia e la preistoria per capire fino in fondo chi siamo oggi e dove tendiamo e se la presunta civiltà raggiunta sia veramente tale.
Probabilmente abbiamo ancora da imparare da chi ci ha preceduto per come mantenere questo vecchio mondo che, irriconoscente, tende a dimenticare le proprie origini. Troppo poco spazio si dà alla Storia, negli ultimi anni si ha la tendenza a diminuirne la fruizione nelle scuole in nome di una didattica digitale, computazionale, per competenze, non capendo di quanto invece la Storia come la Geografia siano attuali e di grande fascino per i nostri studenti, ma soprattutto siano necessarie ad un orientamento nello spazio-tempo del proprio vissuto per una vera consapevolezza dello stare al mondo.
Angela Ristaldo
Laureata in Lingue e letterature straniere ed abilitata alla scuola secondaria, ha assunto il ruolo nella scuola Primaria e per scelta ci è rimasta. Attualmente insegna in un Istituto Comprensivo di Napoli, una scuola ritenuta, per platea, a rischio, ma l’unico rischio riscontrato è di non educare questi ragazzi che vivono il disagio, alla bellezza che esiste nel reale e in questa controversa città. Dal 2005 dirige con un collega, un giornale scolastico ‘Ristoriamoci’ con una redazione mista di ragazzi dai 9 ai 13 anni che raccontano la realtà e la loro esperienza dal proprio punto di vista spesso non richiesto e non ascoltato, che invece riserva sempre sorprese e meraviglia per osservare la realtà da un’angolazione ancora fresca e non inquinata da ingombranti sovrastrutture. Da qui l’interesse per il giornalismo. Ha scritto per diverse testate online locali e nazionali. I suoi interessi vanno dall’Arte al sociale e ad eventi culturali in genere con un’inclinazione a raccontare il nostro di Napoli spesso maltrattato per preconcetti e mezze verità.
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