L’INFORMAZIONE OGGI, TRA TECNOLOGIA, BUFALE E CATTIVE NOTIZIE NEL MESSAGGIO DI PAPA FRANCESCO

«L’accesso ai mezzi di comunicazione, grazie allo sviluppo tecnologico, è tale che moltissimi soggetti hanno la possibilità di condividere istantaneamente le notizie e diffonderle in modo capillare. Queste notizie possono essere belle o brutte, vere o false. Già i nostri antichi padri nella fede parlavano della mente umana come di una macina da mulino che, mossa dall’acqua, non può essere fermata. Chi è incaricato del mulino, però, ha la possibilità di decidere se macinarvi grano o zizzania. La mente dell’uomo è sempre in azione e non può cessare di “macinare” ciò che riceve, ma sta a noi decidere quale materiale fornire….» leggi tutto il MESSAGGIO PAPA COMUNICAZIONI SOCIALI

Così esordisce Papa Francesco nel suo messaggio ai comunicatori, quindi alla stampa tutta in occasione della 51esima giornata delle comunicazioni sociali, che terrà domani 28 maggio.

Pubblichiamo un commento pervenutoci da padre Gerardo Capaldo, responsabile dell’Ufficio Comunicazioni Sociali della Diocesi di Avellino:

«Strumenti di comunicazione sempre più ricchi di potenzialità e diffusi. Sarà un bene o un male? Prevale nell’opinione comune il timore dei danni che questa rapida evoluzione comporta, particolarmente per le nuove generazioni, facilmente attirate dalle novità tecnologiche e dal carattere pervasivo di tali strumenti. Un sapere esteso ma anche superficiale, che induce alla confusione delle idee più che all’approfondimento delle conoscenze e delle relazioni interpersonali.

     Nello stesso tempo la concorrenza commerciale tra i vari canali determina il predominio di una informazione legata ai fatti più sensazionali e devianti della cronaca quotidiana, tale da assuefare l’utenza ad una visione piuttosto negativa o banale della realtà.

     Sia la famiglia, sia la scuola, le Chiese e la società nel suo insieme sembrano impreparate e incapaci di controllare il fenomeno, come se un simile progresso fosse fatale e irreversibile. Indietro non si torna…

     Il messaggio del Papa per questa 51.a Giornata Mondiale scuote le comunità cristiane dall’incantesimo e dal torpore, affermando l‘urgenza di una idonea educazione al discernimento che, dinanzi all’ambiguità dei messaggi, non si può esaurire in una generica demonizzazione e “fuga mundi” o in una irresponsabile sottovalutazione.

     Il problema – rileva Francesco – non è il mulino, ma ciò che ogni giorno decidiamo di macinare. Un impegno educativo che non sarà mai possibile senza un minimo di esercitazione individuale e collettiva al confronto critico. Cosa già ripetutamente affermata dal Concilio e dal Magistero successivo, ma rimasta in gran parte lettera morta per le agenzie educative (famiglia, scuola, forze politiche e gli stessi mass media)».

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