MERCEDES DOMINA, RICCIARDO BEFFA VETTEL, FERRARI MEDIOCRE. QUALIFICHE AUSTRALIA (2014)

E’ giunta l’ora, il mondiale di Formula 1 è iniziato. A Melbourne, Australia, le qualifiche sono state ricche di sorprese.

 

Le qualifiche sono iniziate con condizioni atmosferiche favorevoli, poi alla fine della prima manche (Q1) ha cominciato a piovere. Le vetture più in difficoltà sono state le Lotus, incapaci di gestire il fondo umido del circuito cittadino. Terminano le qualifiche nelle ultimissime posizioni.

I protagonisti di questo sabato sono Hamilton (Mercedes) e Ricciardo (Red Bull). Il pilota inglese ha ottenuto la prima pole stagionale, la 32esima in carriera, col tempo di 1.44.231. Ricciardo beffa il suo illustre compagno di squadra Sebastian Vettel, ottenendo una seconda posizione con 1.44.548. Stupisce, non tanto il fatto che Ricciardo abbia fatto meglio, ma che Vettel non sia riuscito a passare in Q3 (ultima sessione). Il campione del mondo ha avuto difficoltà a trovare il feeling con la sua vettura, ma è altrettanto vero che il giovane Ricciardo ha avuto le stesse condizioni di lavoro.

La Ferrari, purtroppo, delude anche stavolta. Ha fatto una prestazione così e così, in stile 2013. Raikkonen ha faticato per tutte le qualifiche, andando a sbattere alla fine della Q2 e precludendosi la possibilità di entrare in Q3. Il “finlandese di ghiaccio” si accontenta del 12° posto, giusto davanti a Vettel.

Alonso non fa malissimo, ma non fa sognare. Il suo quinto posto è comunque positivo in ottica gara. C’è da dire che le incognite sono molte, e vetture che hanno brillato in qualifica possono deludere in gara, considerate le variabili di affidabilità e consumi.

Un altro “giovanotto” che sa il fatto suo è Magnussen (McLaren), che ottiene la quarta posizione, e come Ricciardo, spodesta il compagno più blasonato, in questo caso Jenson Button (undicesimo). Delude anche la Williams. La sua splendida livrea firmata Martini non l’ha portata in alto, per ora.

Un aspetto che salta “all’orecchio” è l’assenza del tipico suono di un gran premio di Formula 1. Negli ultimi vent’anni ci siamo abituati al rombo acuto, prima dei V12, poi dei V10 e V8. Queste nuove Power Unit ruggiscono in maniera più sommessa, con sbuffi e sibili provenienti dal turbo. Ma ci faremo l’abitudine.

Un aspetto importante è la frenata. Infatti, l’effetto decelerante del motore elettrico (ERS) è già di per se importante, quindi, i freni meccanici hanno un ruolo meno decisivo rispetto al passato.  Anche il cambio è stato radicalmente modificato, su queste vetture. Si passa da sette a ben otto rapporti. Questo è dovuto a due fattori, il primo riguarda i consumi. Infatti, un motore con più marce a disposizione può usare dei giri più bassi senza penalizzare la spinta e riducendo lo spreco di carburante. Il secondo aspetto è dovuto alla fortissima coppia di questi motori turbo, che costringono i piloti a scegliere rapporti più alti possibili per evitare il pattinamento delle ruote motrici.

A cura di Flavio Uccello e Francesco Medugno

RISULTATI QUALIFICHE
1 Hamilton (Mercedes) 1.44.231
2 Ricciardo (Red Bull) 1.44.548
3 Rosberg (Mercedes) 1.44.595
4 Magnussen (McLaren) 1.45.745
5 Alonso (Ferrari) 1.45.819
6 Vergne (Toro Rosso) 1.45.864
7 Hulkenberg (Force India) 1.46.030
8 Kvyat (Toro Rosso) 1.47.368
9 Massa (Williams) 1.48.079
10 Bottas (Williams) 1.48.147 (partirà 5 posizioni indietro per sostituzione del cambio)
11 Button
12 Raikkonen
13 Vettel
14 Sutil
15 Kobayashi
16 Perez
17 Chilton
18 Bianchi
19 Gutierrez (partirà 5 posizioni indietro per sostituzione del cambio)
20 Ericsson
21 Grosjean
22 Maldonado

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