Mettici la mano. Tornare a respirare all’unisono
Da giovedì 22 ottobre è in scena al teatro Diana di Napoli “Mettici la mano”, uno spettacolo teatrale inedito nato dalla scrittura di Maurizio de Giovanni, la regia di Alessando d’Alatri, musiche originali di Marco Zurzolo. Gli interpreti Antonio Milo, Adriano Falivene ed una esordiente bravissima e giovanissima Elisabetta Mirra.
Fino a qui nulla di speciale, se non che la squadra è già stata collaudata nel piccolo schermo nella fortunata serie de Il commissario Ricciardi tra cui personaggi spiccano proprio i protagonisti di questa piéce: il brigadiere Maione e Bambinella. Dai libri di de Giovanni hanno preso vita sullo schermo questi due splendidi personaggi impegnati in irresistibili siparietti che raccontano un rapporto speciale di stima e affetto sincero intrisa di rispetto dei ruoli e tanta ironia. I due caratteri, riconducibili ad una ambientazione del dopoguerra, sono autentici come autentici i sentimenti che emanano tanto da voler loro bene a tua volta. Maione e Bambinella, con il cast di riferimento, come i colori su una tela, si sovrappongono a pennello e vivono di vita propria tanto da trovate piena collocazione sulle tavole di un palcoscenico con una platea finalmente al 100/%.
Il teatro, dopo un buio periodo da cui non trapelava luce in fondo, si riaccende con uno spettacolo all’altezza del momento emotivo dove il pubblico, rigorosamente con mascherina e green pass, ricomincia a respirare all’unisono e far circolare emozioni, a sottolineare la bravura e partecipare alla storia che gli si racconta.
I tre protagonisti, nella primavera del 1943, si ritrovano in un rifugio anti aereo: il brigadiere Maione ha appena arrestato la giovane Melina, accusata di aver ucciso il marchese di Roccafusca, di cui era la cameriera. Tra i tre nasce un dialogo incessante che, tra ironia e semiserio, fluttua in un ritmo sempre più serrato riflettendo sulla vita, la morte, la giustizia, la fede, la fame e l’arroganza del potere. Quarto personaggio in scena: la statua della Madonna addolorata, a cui affidare le miserie umane e a cui chiedere riscatto.
Uno spettacolo teatrale ha valore aggiunto quando è basato su un testo d’autore, quando c’è un regista all’altezza ed attori appropriati e solo allora la magia del teatro va in scena.
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