Modena, a Capodanno l’orchestra “La notte della taranta” e il ballo della Pizzica

Martedì 31 dicembre in piazza Roma, per la festa “Baci e abbracci a mezzanotte” auguri pizzica e contaminazioni con musicisti, voci e ballerini. Partecipazione gratuita

Un viaggio musicale a ritmo di tamburello che unisce popoli e mescola culture per emozionare, divertire e fa ballare il pubblico. Sarà l’Orchestra Popolare “La Notte della Taranta” la protagonista di “Baci e abbracci a mezzanotte 2020”, la festa di Capodanno di Modena promossa dal Comune con Fondazione di Modena e organizzata da Studio’s che si svolge martedì 31 dicembre in piazza Roma, dominata dalla facciata barocca di Palazzo Ducale, sede dell’Accademia Militare.

La festa è stata presentata a Palazzo Comunale venerdì 27 dicembre dall’assessore alla Cultura Andrea Bortolamasi con Rolando Rivi e Marcella Pelati di Studio’s, che ne ha curato l’organizzazione dopo essere stata selezionata con bando Mepa.

Ad accompagnare i modenesi nel passaggio dal 2019 al 2020 sarà la formazione ufficiale (musicisti, voci e ballerini e ballerine di pizzica) che accompagna La Notte della Taranta, una delle più significative manifestazioni di cultura popolare in Europa, dedicata alla valorizzazione della “pizzica”, musica tradizionale salentina, e alla sua fusione con altri linguaggi, dalla world music al rock, dal jazz alla sinfonica.

Il Capodanno in piazza Roma, a partecipazione libera e gratuita per tutti, consentirà l’accesso a circa tremila persone nell’area transennata, per le misure di sicurezza. Oltre ai divieti di uso di petardi e di mescita e vendita per asporto di bevande in contenitori di vetro o lattine, sarà vietato introdurre nell’area del concerto ogni oggetto pericoloso oltre a bombolette spray, tra cui quelle urticanti di libera vendita.

Si potrà entrare in piazza Roma dalle 21.30 e la festa vera e propria, dopo una selezione musicale a cura di Radio Stella, incomincerà alle 23 circa con un laboratorio sul ballo della pizzica condotto da ballerini e dj che coinvolgerà il pubblico insegnando i passi della danza tradizionale. Alle 23.30 inizierà il concerto spettacolo con l’orchestra popolare che ha preparato una “Scaletta” di oltre venti brani, cantati o strumentali. Dopo il countdown affidato a Diego Ferrari di Radio Stella, a mezzanotte sul palco si stapperà la rituale bottiglia e si faranno auguri a Modena e ai modenesi per il 2020, per poi riprendere con musica e balli.

Cresciuta negli anni, anche con le straordinarie esperienze acquisite con le collaborazioni avute, l’Orchestra Popolare “La Notte della Taranta” esplora le verità nuove e impellenti di una danza tradizionale come la pizzica nel flusso della musica.

Nella notte di Modena, martedì 31 dicembre in piazza Roma, davanti al maestoso Palazzo Ducale sede dell’Accademia Militare, diretti dal maestro e direttore artistico del Concertone di Melpignano Daniele Durante, sul palco ci saranno Alessandra Caiulo e Antonio Amato, straordinari interpreti delle canzoni popolari.

L’Orchestra è composta da Gianluca Longo alla mandola, Giuseppe Astore al violino, Roberto Chiga al tamburello, Antonio Donadeo alla batteria, Roberto Gemma alla fisarmonica e Attilio Turrisi alla chitarra battente.

Mescolando tradizione e modernità, sono stati diretti da Daniele Sepe, Piero Milesi, Joe Zawinul, Vittorio Cosma, Stewart Copeland, Ambrogio Sparagna, Mauro Pagani, Ludovico Einaudi, Goran Bregović, Giovanni Sollima, Phil Manzanera, Carmen Consoli, Raphael Gualazzi, Andrea Mirò. Hanno ospitato e interagito con decine di artisti provenienti da diverse esperienze e territori musicali del mondo.

Mezz’ora prima del concerto dell’Orchestra Popolare (inizio alle 23.30), il pubblico potrà imparare la danza salentina sotto la guida dei ballerini e delle ballerine che si esibiranno. La “scaletta”, in via di definizione, comprenderà oltre 20 brani cantati e strumentali, che inducono in modo irrefrenabile verso la danza o incantano per una loro malìa. Tra questi, “Aria gaddhipulina”, “La pizzica di San Vito” e “Kalinitta”.

“La Notte della Taranta – spiegano dall’omonima Fondazione – è ricerca costante di un nuovo centro di energia. Energia primordiale che struttura le cose e ci permette di vibrare in sintonia con la natura circostante per ricontestualizzare la funzione curativa della pizzica, per esorcizzare i mali di oggi. Fulcro di tutto è il ritmo del tamburello, che è chiave essenziale per ritrovare il centro di noi stessi. Il centro per afferrare la sostanza della musica che significa esser pronti a intraprendere una ricerca che non termina. Esibendosi anche all’estero, rappresenta il formidabile strumento di promozione culturale di un affascinante ‘mondo nel mondo’”.

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