Monteforte Irpino. A otto anni dalla tragedia, inaugurato il monumento ad Acqualonga
28 luglio 2013, una tragedia colpì il nostro Paese con 40 vittime, tra cui anche una ragazza di 16 anni. Un pullman di pellegrini di ritorno da Pietrelcina e diretto a Pozzuoli subì un incidente proprio percorrendo il viadotto Acqualonga sull’autostrada A16, nel territorio di Monteforte Irpino (AV), il cui guardrail non resse all’impatto, facendo precipitare il mezzo per 30 metri prima dello schianto. Fu un evento che scosse profondamente tutti, ma la cittadina di Monteforte mise in campo ogni mezzo per soccorrere i superstiti e facilitare le operazioni di recupero delle vittime. Quella sera di mezza estate rimane nella memoria dei montefortesi che ogni anno hanno onorato le vittime con una cerimonia svolta sul luogo dell’incidente. Dopo otto anni l’Amministrazione Comunale di Mmonteforte, grazie alla collaborazione dell’Ordine degli architetti della Provincia di Avellino, ha realizzato un’area chiamata Giardino della Memoria, con l’opera Vivere ancora dell’arch. Germano Schillaci che accoglie la scultura del maestro Antonio Di Rosa.
È certamente da sottolineare l’alto valore simbolico della suggestiva opera che, attraverso 40 pali di altezza diversa, rappresenta, a fianco a una lapide con i nomi delle vittime, una sorta di diagramma delle loro età, mentre con una statua bianca dal volto femminile simboleggia le anime che, volando in cielo, guardano in direzione di Pozzuoli.
Ieri si è svolta la cerimonia di inaugurazione del Giardino, cui hanno partecipato: la giunta comunale guidata dal sindaco Costantino Giordano, tra cui l’arch. prof. Carmine Tomeo, assessore all’urbanistica, che ha coinvolto l’Ordine in questo lodevole progetto; l’assessore alla gestione del territorio di Pozzuoli, in vece del sindaco impegnato in una analoga manifestazione nella sua città; il parroco mons. Antonio Testa; la giovane Arianna, superstite dell’incidente, che allora aveva 10 anni; il presidente dell’Ordine degli Architetti della Prov. di Avellino Erminio Petecca; i parenti delle vittime e i cittadini intervenuti per rendere omaggio alla loro memoria.
Solo gli scatti che pubblichiamo possono raccontare, almeno in parte, l’atmosfera che quel luogo ancora costruisce intorno a un ricordo, cui il Giardino della Memoria oggi consegna riconoscibilità e sacralità.
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