Moulin Rouge Toulouse Lautrec di Maria Primerano. Intervista all’autrice

Moulin Rouge Toulouse Lautrec, Helicon Edizioni, novembre 2023, dell’autrice Maria Primerano, è un testo brillante, ma al contempo suscita tanta tenerezza.

Intervistiamo l’autrice, medico cardiologo di professione, ma anche scrittrice, pianista classica e giornalista pubblicista.

Di recente lei ha presentato questo suo ultimo testo, Moulin Rouge Toulouse Lautrec, al Salone del libro di Torino. Ce ne vuole parlare?

Sì, grazie. Si tratta di un testo con più di 400 pagine che racconta del pittore francese Henri de Toulouse-Lautrec (1864-1901), tra i più rappresentativi della Parigi fin de siècle. Nel testo ho cercato di superare l’approccio che tanto spesso riduce il grande artista alla sola attività di creatore di manifesti, anche soffermandomi sulla sua attività di pittore, di dipinti e pastelli, compiendo una ricostruzione dell’ambiente parigino in cui operava, mettendolo a confronto con realisti, impressionisti e simbolisti, con cui condivideva esperienze e momenti di vita quotidiana ed evocando la vivacità della scena artistica del momento.

Abbiamo detto che Moulin Rouge Toulouse Lautrec è testo brillante, ma al contempo suscita tanta tenerezza.

Sì, è vero, perché ho cercato di evocare questa figura bizzarra nella sua umanità. Henri de Toulouse-Lautrec era un nanetto, di 142 cm. Apparteneva alla più aristocratica famiglia di Francia e, come si sa, quando ci si sposa tra consanguinei possono nascere figli ammalati. E così successe. I genitori erano figli di due sorelle e in famiglia si sposavano tra parenti per mantenere il casato. Henri nacque nano e visse poco, il fratello morì molto più giovane. Da ciò la sua vita tormentata per l’aspetto fisico e per non aver potuto assecondare i desideri del padre, conte, che lo avrebbe voluto gran cavaliere, aiutante, bello, piacente, con una figura elegante da esibire in società e gettonata dalle donne.

Infatti Henri de Toulouse-Lautrec finirà la sua vita nelle case chiuse perché solo lì si sentirà amato. Una storia triste, che ha trattato con grande sensibilità. Lei è una scrittrice dotata di grande immaginazione, che ama scrivere di grandi personaggi ma in una maniera creativa. In questo testo, a esempio, ambienta il suo romanzo a Napoli, almeno all’inizio parte da lì per arrivare a Parigi. Ce ne vuole parlare?

Sì, grazie. Il romanzo inizia a Napoli nella famosa Chiesa di Santa Luciella, nel centro storico, dove esiste un teschio con le orecchie che mette in comunicazione il mondo dei vivi con quello dei morti. La storia parte proprio da lì, quando un fornaio napoletano, nanetto come il Lautrec, si reca dal teschio a chiedere una grazia: quella di trovare una donna perché fino ad allora beffeggiato da tutti e da tutte. A questo punto si stimola la curiosità del lettore e lo si rimanda alla meravigliosa e affascinante storia di Napoli e al suo culto per le aneme pezzentelle, o aneme scurdate, quelle che hanno bisogno di preghiere e suffragi per guadagnarsi il Paradiso e che, se adottate dai vivi, renderanno dall’al di là sicura protezione. Il teschio con le orecchie si inserisce in tale filone mistico-religioso della città, che dal Settecento ha alimentato questo culto dei morti, questo legame tra l’al di qua e l’al di là non poco sorprendente. Sarà il teschio con le orecchie che metterà in comunicazione il nanetto vivente, ossia il fornaio vituperato, e quello passato, il pittore Lautrec, e la storia avventurosa dei due avrà inizio.

I suoi libri sono catalogati nelle più prestigiose biblioteche del mondo. Inoltre hanno conquistato moltissimi premi. Lei è con questo testo all’ottava pubblicazione.

Sì, è vero, grazie. I testi sono stati acquistati e catalogati nelle università americane e nelle più prestigiose biblioteche di tutta Europa. In particolare, riguardo ai concorsi letterari, Moulin Rouge Toulouse Lautrec è già vincitore del secondo premio al concorso letterario La Ginestra di Firenze; ha ottenuto il premio internazionale Cygnus Aureus, eccellenza per la narrativa/ saggistica, che sarà conferito a Peschiera del Garda il prossimo 15 giugno ed è stato selezionato per il Premio Campiello 2024.

Ottime notizie, quindi. Cosa bolle in pentola, se è lecito?

C’è sempre qualcosa in pentola che bolle. Questo fa parte dell’inquietudine dello scrittore, dell’artista. Per quanto mi riguarda, mi sto dedicando a Giacomo Puccini, il lucchese, di cui il 29 novembre prossimo si celebrano i 100 anni dalla morte.  I più famosi teatri del mondo lo stanno già festeggiando e c’è una notevole fioritura di interesse nei riguardi delle sue opere. Anche gli scrittori ne sono coinvolti e io tra questi. Grazie.

Grazie a lei per aver risposto alle nostre domande. Le auguriamo grande successo anche per questo libro.

©Riproduzione riservata

Print Friendly, PDF & Email

About Eleonora Davide

IL DIRETTORE RESPONSABILE Giornalista pubblicista, è geologa (è stata assistente universitaria presso la cattedra di Urbanistica alla Federico II di Napoli), abilitata all’insegnamento delle scienze (insegna in istituti statali) e ha molteplici interessi sia in campo culturale (organizza, promuove e presenta eventi e manifestazioni e scrive libri di storia locale), che artistico (è corista in un coro polifonico, suona la chitarra e si è laureata in Discipline storiche della musica presso il Conservatorio Domenico Cimarosa di Avellino). Crede nelle diverse possibilità che offrono i mezzi di comunicazione di massa e che un buon lavoro dia sempre buoni risultati, soprattutto quando si lavora in gruppo. “Trovo entusiasmante il fatto di poter lavorare con persone motivate e capaci, che ora hanno la possibilità di dare colore e sapore alle notizie e di mettere il loro cuore in un’impresa corale come la gestione di un giornale online. Se questa finestra sarà ben utilizzata, il mondo ci apparirà più vicino e scopriremo che, oltre che dalle scelte che faremo ogni giorno, il risultato dipenderà proprio dall’interazione con quel mondo”.