Napoli-Bologna 3 a 2, meritata vittoria prima delle vacanze

Tra striscioni e foto dedicate a Koulibaly, prima della gara, e il saluto finale agli spettatori, sempre con tanto di esaltazione per il difensore senegalese maltrattato in quel del Meazza, con l’ausilio dell’indifferenza di Mazzoleni, una partita che ha garantito emozioni e tante arrabbiature per il tecnico Ancelotti, che vedeva sfuggirgli un successo, diventato obbligatorio stante il successo, anch’esso sofferto dei bianconeri, sempre visti di buon occhio dalla VAR. Sembrava una gara senza storia, nonostante le defezioni, determinate dal referto imparziale dell’arbitro bergamasco, di Koulibaly ed Insigne, non tralasciando l’assenza forzata di Hamsik, alle prese con un infortunio muscolare rimediato sempre nella sfortunata trasferta di Milano, eppure gli uomini cari all’Inzaghi senior, hanno disputato, senza forse, la migliore gara dell’anno, riuscendo a recuperare per ben due volte il risultato, entrambe su colpi di testa in seguito a calci piazzati, fase che diventa sempre più penalizzante per i partenopei , soprattutto quando sono privi della “roccia” KK, che in elevazione non ha rivali ed è sempre lui l’ultimo baluardo con palloni spioventi in area.

Il Napoli, e per esso il trainer, ha la testa dura, non demorde, lascia il segno, spesso e volentieri, nei minuti finali del match, e anche questa volta è Mertens a tirare dal cilindro il colpo di grazia per le speranze dei felsinei, portandosi la sfera sul piede destro, evitando l’intervento di De Maio e mirando con potenza verso il palo di destra della porta difesa da Skorupski, che non riusciva a respingere ma vedeva il pallone terminargli alle spalle.

L’arrembaggio finale del Bologna trovava anche il proprio portiere nell’area di rigore del Napoli, ma un’attenta difesa ed un salvataggio in acrobazia di Rui, quasi sulla linea di porta, erano il segnale che la vittoria non poteva più essere messa in discussione.

l distacco dalla Juve rimane inalterato, ma pesante, e la rabbia si accentua nel pensare che si poteva girare a meno sei, se non si fossero frapposti al successo sull’Inter, Mazzoleni prima e Asamoha poi, ma occorre ora recuperare, nei venti giorni che mancano alla ripresa del campionato, la serenità, innanzi tutto, adombrata dalle vicende milanesi, la forma fisica di chi non si è concesso pause, tipo Allan e lo stesso Kalidou e provare e riprovare gli schemi di gioco che, fatte salve le riduzioni delle squalifiche, dovrebbero fare a meno anche di Insigne e sicuramente di Allan che, diffidato, ha preso un cartellino giallo nel finale di gara.

C’è tempo per il navigato Ancelotti di trovare idonee soluzioni, in quanto alla ripresa del torneo, Lazio in casa e Milan in trasferta sono ostacoli duri da superare, mentre i campioni d’Italia affronteranno Chievo e Lazio: e se poi il duo ADL – Giuntoli riservassero qualche sorpresa con l’imminente calcio mercato non potrebbe che rallegrarsi il tecnico parmigiano, mai in credito di richieste, ma dalla intesa senza sbavature con il presidente. E con il nuovo anno riprenderà anche il discorso Coppa Italia, cui il Napoli non intende privare il contributo per arrivare sino in finale , e nella cui competizione ci sarà spazio anche per coloro che vorranno non rimanere in naftalina, scaldando la sola panchina, ed il riferimento a Diawara, Younes, Luperto è fin troppo evidente. Ritornando alla partita, il rammarico è da ricercarsi nelle pause che il Napoli si è concesso, soprattutto nei momenti topici, quando non aveva nulla da temere e aveva le opportunità per chiudere la gara, invece si è complicata la vita, soffrendo, più del prevedibile, la manovra ragionata e ficcante dei bolognesi, che con la gestione a metà campo di Poli e la capacità di Palacio di far ripartire la squadra con tempestività, hanno già fatto intendere, sin dai primi minuti, di non essere arrivati a Napoli con lo scopo di difendersi in undici dietro la linea della palla. Solo in occasione del raggiungimento del pari, sia sull’uno a uno che sul secondo recupero, hanno eretto la diga per evitare che gli azzurri riuscissero a manovrare con rapidità, anche perché pochi calciatori del Napoli correvano senza palla, rendendo difficile lo smarcamento e le verticalizzazioni tanto care ad Ancelotti.

LA CRONACA

L’inizio è un campanello di allarme per lo schieramento difensivo del Napoli, che vede la coppia centrale Albiol-Maksimovic non perfettamente in sintonia, e Palacio imperversa ed è indiavolato per il primo quarto d’or: al 4’ serve un assist per Poli che dall’interno dell’area di rigore lascia partire un fendente che né Palacio né Santander riescono a ribattere in rete da pochi passi, con il pallone che, comunque, termina di un soffio a lato della porta difesa da Meret, che ormai si è guadagnato i galloni di prima scelta per Ancelotti. Al 5’ ed al 7’ ancora Palacio dalla distanza, ma la mira è imprecisa, anche perché stanco per aver aggirato l’intera retroguardia napoletana, partendo da destra e terminando la sua corsa sul settore sinistro dell’attacco rossoblu. Al 12’ nuova conclusione di poli, bloccata da Meret. Terminata questa fase, il Napoli si riversa nella metà campo avversaria e Mertens conclude un paio di volte dalla distanza senza impensierire Skorupski. Il momento per far capire al Bologna che non è il caso di interrompere la serie di vittorie al S.Paolo, fermatasi solo con l’ostico Chievo, arriva al 16’, su cross di Malcuit che trova la coppia Mertens-Milik a centro area, il primo prova due volte a concludere ma sull’ultima ribattuta dei difensori felsinei, è il polacco, da terra, a ribadire il pallone vagante in rete. Predominio territoriale del Napoli che sta per concretizzarsi al 25’, sempre con Mertens che dal limite dell’area mira l’incrocio dei pali, ma il pipelet avversario si supera deviando con un eccezionale colpo di reni, in angolo. Altre opportunità al 32’ ed al 33’ con due fantastici colpi di testa di Milik, con il primo, su angolo di Ghoulam, che batte sulla traversa, mentre con il secondo, su delizioso cross di Verdi, che termina di pochi centimetri a lato della porta di un immobile Skorupski. Quando tutto sembra filare per il verso giusto, arriva il pareggio, scaturito da una punizione decretata per fallo di Maksimovic su Poli, nella tre quarti dell’attacco del Bologna. Sul cross si avventa Palacio che prolunga la traiettoria del pallone, che sbatte sulla fronte di Santander e si infila alla sinistra di Meret, sorpreso da questa strana carambola. La ripresa mostra un Napoli aggressivo e deciso: 50’ angolo battuto da Ghoulam, Helander anticipa di testa il proprio portiere, e la sfera giunge sui piedi di Callejon che da pochi passi tira addosso a Skorupski che blocca a terra. al 51’ Milik si ripete, e il passaggio vincente è anche questa volta di Malcuit che mette a centro area un cross delizioso sul quale si avventa con prepotenza il polacco, che con una torsione da vero campione manda la palla, di testa, suo colpo preferito, all’incrocio dei pali, senza dare alcuna possibilità al portiere di intervenire. Tutto sembra, come capitato dopo il primo vantaggio, in discesa per gli azzurri, ma non hanno fatto i conti sulla debolezza del reparto difensivo, privo di Koulibaly, sulle palle alte ed all’80’ è Danilo su altro spiovente proveniente da calcio piazzato ad anticipare Albiol saltato in netto ritardo a mettere alle spalle di Meret, anche in questo caso incolpevole. Senza alcuna preoccupazione il Napoli ricomincia a macinare gioco, è perennemente nella metà campo degli avversari, ritiratisi a far barriera con tutta la squadra, ma all’88’ la capitolazione è marcata da Dries, detto Ciro, che  mette a sedere De Maio per insaccare la rete della sospirata vittoria. Il Bologna si riversa in attacco per recuperare ma il salvataggio di Rui è l’occasione sprecata per segnare la quarta rete da parte di Malcuit che, con Skorupski che cerca di rientrare nella propria porta dopo essersi portato nell’area avversaria, esita a tirare in porta, servendo il compagno in fuorigioco,. Son gli ultimi sussulti di una partita emozionante più per i capovolgimenti del risultato che per il gioco ma ora è tempo di bilanci e di programmazione per un girone di ritorno che deve vedere la squadra di Ancelotti più in palla, meno timorosa, non sottovalutando avversari siano essi di bassa classifica e cercando sempre di vincere come ha insegnato il tecnico dall’alto della sua esperienza. Ora tutti in vacanza, ma con un occhio al calcio mercato, con la speranza di arricchire il potenziale e non di depauperarlo.

LE PAGELLE

NAPOLI: Meret 6, Malcuit 6,5, Albiol 6, Maksimovic 5, Ghoulam 6,5 (68’ Rui 6), Callejon 6,5, (83’ Ounas s.v.) Zielinski 5, Allan 6, Verdi 5 (58’ Ruiz 6), Mertens 6,5, Milik 7.
In panchina: Ospina, Karnezis, Hysaj, Luperto, Diawara, Younes, Rog.
All. Carlo ANCELOTTI 6,5
BOLOGNA: Skorupski 6,5 , De Maio 5, Danilo 6,5, Helander 6, Mattiello 5, Poli 6,5 (79’ Orsolini s.v.), Pulgar 5, Svanberg 5 (71’ Nagy 5), Dijks 5, Santander 6,5 (42’ Falcinelli), Palacio 7.
In panchina: Da Costa, Gonzalez, Calabresi, Paz, Krejci, Donsah, Dzemaili, Destro, Okwonkwo.
All. Pippo INZAGHI 6,5
Arbitro: CALVARESE di Teramo 6,5
Assistenti: Galetto e Cecconi
Quarto uomo: Giua
VAR: Doveri
AVAR: Ranghetti
Marcatori: 16’ Milik (N), 37’ Santander (B), 51’ Milik (N), 80’ Danilo (B), 88’ Mertens (N)
Note: terreno in ottime condizioni in una giornata dalla temperatura mite. Spettatori presenti, oltre quarantamila. Ammoniti: Pulgar (B) De Maio (B), Malcuit (N) ed Allan (N) tutti per gioco falloso. Angoli 6 a 5 per il Napoli. Recuperi: 3’ e 4’

Adriano Mongiello

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