Napoli-Juventus: 1-2. La sudditanza crescente della classe arbitrale

Le riflessioni del giorno dopo per una partita che lascia l’amaro in bocca ai tifosi partenopei nell’analisi di Adriano Mongiello

Occorre non lamentarsi, come tifosi partenopei, perché non si mutano i risultati, soprattutto contro i bianconeri, ma evidenziare che gli arbitri ormai subiscono la dittatura che esiste nell’ambito calcistico nazionale, che prescinde dal valore della società più forte economicamente, ma che condiziona gran parte delle gare della Juventus, e non poteva essere da meno il match del San Paolo, con sugli scudi, non Ronaldo (o forse, visto il tuffo ingannatore del portoghese…..), ma Rocchi. Questi, forse volendo scusarsi per la gara dello scorso anno, arbitrata magistralmente allo Stadium di Torino, guarda caso, conclusasi con la vittoria del Napoli, è riuscito a non far divertire il pubblico con decisioni senza logica, senza far uso del VAR (è stata introdotta per essere utilizzata non per “pagare” un’altra coppia di arbitri oltre ai fior di quattrini tra monitor e cabina di regia), se non quando è stato “costretto” dall’evidenza, ma che potrebbe inficiare la valutazione dell’operato di un internazionale, quale è Rocchi.

E Irrati, splendido alla VAR ai mondiali, si perde, o meglio, fa finta di niente quando è sul territorio nazionale, ma si stenta a capire il perché, non ottenendo mai delle precisazioni da Nicchi, capo dell’AIA, che punisce Abisso, arbitro della gara Fiorentina-Inter, ma che , quasi sicuramente, affiderà a Rocchi qualche partita di cartello, segno che gli errori pro-Juve portano meriti e non castighi.

Si sono avvicendati commentatori ed ex arbitri sugli schermi delle tv, a pagamento e non, per criticare apertamente Rocchi, ed addirittura è stato proposto uno scontro a metà campo tra Bonucci e Bernardeschi, con caduta di entrambi, e nessun calciatore del Napoli nei paraggi: l’arbitro assegna il calcio di punizione ai bianconeri: assurdo! Se non è malafede questa, spiegatemi cosa è! E, per di più, sull’azione incriminata del contatto (confermato dalle immagini, inesistente!) tra Meret, portiere azzurro e Cristiano Ronaldo, si vede chiaramente l’attaccante juventino strisciare il piede sul terreno di gioco al fine di condizionare il direttore di gara, simulando anche di essersi fatto male, ma guardando attentamente Rocchi, nella speranza, poi confermata, di averlo ingannato con il salto da vero acrobata.

E’ da incorniciare ogni gara tra partenopei e bianconeri, sottoponendole alla visione dei vertici del settore arbitrale “italiano” e proporli, quali casi da aborrire, negli incontri tra allenatori, capitani delle squadre e arbitri: strano che dagli ottavi di Champion’s League, sia obbligatoria la VAR e che gli arbitri ci si affidino senza tema di essere tacciati di scarsa capacità tecnica: saranno più intelligenti e più ligi al dovere gli arbitri delle altre nazioni? Forse in Italia vige un atteggiamento di supponenza, che soprattutto nell’ambito arbitrale, non è possibile accettare, indipendentemente dal team per cui ognuno tifa, e poi accoppiarlo a quella sudditanza che di anno in anno si amplifica, fa sentire vuoto il campionato principale.

Che gusto c’è, da parte della Juventus, già di per sé di una spanna superiore per meriti tecnici, usufruire di favori e regali? Sentirsi appagati per i sedici punti di distacco con il Napoli stona con ciò che obiettivamente viene descritto come torto subìto ancora una volta dai partenopei e la memoria va ad un incontro di Coppa Italia, sempre tra Juve e Napoli, con due rigori assegnati ai “padroni del calcio”, senza alcuna motivazione derivante dal regolamento: tanta sofferenza ma prima o poi questa dittatura scomparirà!

Adriano Mongiello

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