Napoli Napoli di lava, porcellana e musica, più di una mostra al Museo di Capodimonte

Si tratta di un percorso sensoriale nella Napoli del ‘700. Il Museo Real bosco di Capodimonte di Napoli prende nuova vita e, in collaborazione con il Teatro San Carlo, ha allestito ben 18 sale per raccontare la storia di Napoli capitale del Regno nel corso del Settecento e oltre, dagli anni di Carlo di Borbone a quelli di Ferdinando II. Un percorso fantastico ed interattivo grazie a delle cuffie che accompagnano il visitatore e fanno da colonna sonora a delle scene di vita quotidiana che hanno come sfondo la storia, il potere, le mode e i gusti estetici.  Inoltre c’è anche la musica dei grandi musicisti dell’epoca che a Napoli e per Napoli trasformano in note la vita e la cultura settecentesca. Dallo Stabet Mater del giovane Giovan Battista Pergolesi che fa da ingresso alla mostra a Domenico Cimarosa, Pacini a Giovanni Paisiello e altri, musiche selezionate a corredo dei temi artistici che ogni sala rappresenta. Dalla musica sacra si passa poi a quella profana e popolare.

Non manca un grande omaggio alla Napoli tappa fondamentale del Grand Tour, grazie all’inizio dei sorprendenti scavi di Ercolano e Pompei. Una full immersion nel quotidiano e negli aspetti culturali d’epoca come l’egittomania o uno spazio dedicato alla materia per la diffusione degli studi di mineralogia e vulcanologia. Si racconta la Napoli delle Arti decorative ceramiche e porcellane della fabbrica reale di Capodimonte e provenienti dalle altre residenze borboniche: più di 1000 oggetti, dipinti, oggetti di arte, animali e più di 150 costumi teatrali. Il percorso è una messa in scena di un’opera teatrale spettacolare ed un racconto storico. Manichini in costume fuggono dalla scena teatrale per prendere vita reale.  Un percorso sensoriale per essere parte di un vissuto che ancora la Napoli di oggi porta come segno ed eredità.

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Una mostra, se ce ne fosse ancora bisogno, ci testimonia la grandezza di Napoli come capitale di un regno e fervido centro di cultura in tutte le sue arti. La mostra è aperta fino a fine giugno ed insieme ad altre iniziative espositive in città è segno di un risveglio dell’idea museale che si trasforma e non teme di contaminarsi con nuove forme di arte. La curatrice di questa mostra è Sylvain Bellenger, la stessa che, insieme a Robertina Calatrava, al secondo piano dello stesso Museo espone le opere di pittura, scultura, ceramica e plastici del grande Architetto Santiago Calatrava. Un Architetto che nelle sue opere, molte realizzate in tutto il mondo, mette in relazione il legame tra l’uomo e la natura che non contrastano, anzi trovano piena armonia e realizzazione nella materia e nella tecnologia. Nelle sue opere il mondo naturale si intreccia con i colori, i toni, i materiali più diversi per astrazioni e speculazioni che si realizzano in opere urbane di impatto ‘naturale’. La mostra è visitabile fino al 10 maggio.

Due mostre apparentemente in dicotomia, ancor di più con i capolavori permanenti del Museo di Capodimonte ed invece offrono al visitatore una ricchezza di visioni, di emozioni di sollecitudini sulla grandezza dell’umano quando si esprime attraverso la bellezza che travalica epoche e mode.

Angela Ristaldo

Angela Ristaldo

Laureata in Lingue e letterature straniere ed abilitata alla scuola secondaria, ha assunto il ruolo nella scuola Primaria e per scelta ci è rimasta. Attualmente insegna in un Istituto Comprensivo di Napoli, una scuola ritenuta, per platea, a rischio, ma l’unico rischio riscontrato è di non educare questi ragazzi che vivono il disagio, alla bellezza che esiste nel reale e in questa controversa città. Dal 2005 dirige con un collega, un giornale scolastico ‘Ristoriamoci’ con una redazione mista di ragazzi dai 9 ai 13 anni che raccontano la realtà e la loro esperienza dal proprio punto di vista spesso non richiesto e non ascoltato, che invece riserva sempre sorprese e meraviglia per osservare la realtà da un’angolazione ancora fresca e non inquinata da ingombranti sovrastrutture. Da qui l’interesse per il giornalismo. Ha scritto per diverse testate online locali e nazionali. I suoi interessi vanno dall’Arte al sociale e ad eventi culturali in genere con un’inclinazione a raccontare il nostro di Napoli spesso maltrattato per preconcetti e mezze verità.

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