Natale e Cucù. Errori di valutazione
Come ogni anno, ci confrontiamo con le tradizioni del Natale. Oggi la tradizione sembra non essere un termine gradito in nome di una rivoluzionaria idea di doverci livellare con la ragione discutibile, che la integrazione di diverse culture passi attraverso la negazione della propria. L’arricchimento invece umano e culturale si basa sulla conoscenza e il rispetto reciproco delle diverse culture e sul rispetto reciproco delle stesse. Ogni paese ha storicamente costruito un bagaglio genetico distintivo, peculiare che dà a chi vive in quel luogo un senso di appartenenza, un radicamento. La globalizzazione ci ha apparentemente aperto ad altre culture intese come tradizione culinaria, religiosa e sociale. Il livellarle tutte seguendo una imposizione asettica, decisa a tavolino, cambiando la letteratura dei classici per adeguarla a una frenesia senza senso che impone un politically correct che ammonisce chi non persegue questa strada. Certo il mondo cambia e automaticamente produce una nuova letteratura, ma da qui a modificare, come mai esistita, una cultura antecedente è un processo pericoloso che mina l’identità di un paese.
La scuola, sempre più multiculturale, è luogo privilegiato per vivere in modo diretto questo confronto di culture, che arricchisce la conoscenza del mondo intero, ma sembra voler a tutti i costi e con tentativi che hanno del ridicolo, modificare tratti distintivi della cultura accogliente in nome di un rispetto che diventa unilaterale e non biunivoco. La provocazione di mettere due mamme nel presepe non fa torto solo al povero Giuseppe, esempio invece di un uomo aperto, moderno ad accettare, se vogliamo, una paternità indiretta, ‘surrogata’, ma snatura completamente l’immaginario collettivo privandolo di senso rispetto a una Storia. Cambiare la parola Gesù con ‘Cucù’ poi è davvero aberrante, si tratta di un gesto figlio di una deriva priva di valore e di rispetto anche per chi crede. Un Cucù magari rispondente ad un brand dei nostri tempi, pubblicizzato dall’influencer del momento che come nuova fede assoluta detta, senza contenuto e storia, le leggi del mercato illusorio di semplice fiera della vanità. Buon Natale!
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