Nobel letteratura 2024 ad Han Kang. Il commento

La scrittrice sud coreana Han Kang ha vinto il Nobel per la Letteratura 2024 “per la sua intensa prosa poetica che mette a confronto i traumi storici con la fragilità della vita umana”. Nata il 27 novembre 1970,Han Kang ha vinto il Man Booker International Prize per la narrativa nel 2016 con il romanzo La vegetariana, il cui focus è la malattia mentale di una donna con il conseguente allontanamento della sua famiglia. Tra le altre opere di Han Kang L’Ora di Greco, Atti Umani (Premio Malaparte nel 2017), Convalescenza.  La diciottesima donna a ricevere il premio Nobel per la Letteratura è per la prima volta coreana. L’opera vincitrice è L’Ora di Greco, in cui l’autrice narra la storia tra due soggetti a disagio, ma con la voglia di ricominciare a sperare: una donna che cerca di recuperare la voce e un professore di greco che sta perdendo la vista. Il tema è quanto mai attuale, il mutismo selettivo viene affrontato in modo radicale: in una Seoul rovente e febbrile, una don­na vestita di nero cerca di riappropriarsi dell’uso la parola che ha perso a causa di alcuni eventi traumatici. Le era già accaduto da adolescente, e allora era stato l’inattesa musicalità di una parola francese a infrangere il silenzio. Con il ripresentarsi di quel mutismo, si rivolge al desueto greco di Platone nel­ tentativo di riappropriarsi della sua vo­ce. Nell’aula mezza vuota di un’accademia privata, il suo intimo silenzio incrocia gli occhi del professore di greco che purtroppo sta per­dendo la vista e che, emigrato in Germa­nia da piccolo e rientrato a Seoul da un po’ di tempo, si trova al limitare fra le due lingue. Fra loro prende vita un’in­timità intrisa di oscurità e di senso di privazione, che permette alla donna di riconnettersi con il mondo. Scritto dopo La vegetariana e definito dal­la stessa autrice ‘quasi un suo lieto fine’, L’ora di greco penetra nella mente del lettore avvolgendola e trasportandola in una dimensione differente in cui però qualcosa di intangibile sembra possibile. A mio avviso è un testo intriso di poesia e velata saggetta, offre uno sguardo schivo ma al tempo stesso all’animo umano, un approccio delicato ma potente.

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