Ottanta anni dei Battenti di Monteforte Irpino. Fede, tradizioni e festa popolare
Intervista al presidente dell’Associazione Battenti Maria SS. del Monte Carmelo, Gennaro Pascale. Per i festeggiamenti il 21 e il 22 musica folk e neo melodica in piazza.
La festività della Madonna del Monte Carmelo a Monteforte Irpino è una ricorrenza sentita e forse è anche quella più importante. Il 16 luglio viene preceduto da un fine settimana dedicato alla Sagra portellese. Questa occasione, da non confondere con le altre numerose sagre che non hanno nulla a che fare con le tradizioni e la festa popolare, riunisce nel piccolo borgo della Portella, ai piedi della Chiesa dedicata alla Vergine, i paesani che, gustando in compagnia i prodotti della cucina tipica montefortese, finanziano l’Arciconfraternita della Madonna del Carmelo. I proventi dell’iniziativa serviranno a organizzare la festa.
La mattina del 16 luglio nel centro del paese il tempo sembra fermarsi nell’attesa della sfilata dei Battenti. Questi, vestiti di bianco con una fascia rossa in vita, disposti su due file, giungono da Avellino a piedi scalzi sull’asfalto rovente e accolgono le offerte floreali da portare alla Madonna fin sulla cima dell’erta che porta al tempio. Gli ultimi metri sono percorsi in ginocchio. Un’antica tradizione quella che contraddistingue il paese e i curatori del culto, che lascia a bocca aperta coloro che accorrono per curiosità e riempie di commozione i fedeli. Innegabile l’entusiasmo con cui i Battenti si dispongono, a tutte le età, a questo sacrificio. In questa singolare sfilata capita di riconoscere non solo persone devote o “bigotte”, ma cittadini insospettabili che nel cuore conservano uno spirito fedele, al limite di una religiosità antica ma pur sempre attratto dalla forza e dal significato della presenza dominante della Madonna del Carmelo.
Una lunga processione porta la statua della Vergine del Carmelo, di bruno vestita, col Bambino in braccio, coronata e ingioiellata con un tesoro di ex voto, fino al culmine della collina di San Martino, dove sorge l’antica cappella palatina dedicata al santo di Tours, per ridiscendere attraverso tutto il paese fino alla Chiesa parrocchiale, dedicata ai Santi Martino Vescovo e Nicola di Bari. Botti d’artificio cadenzano il percorso segnando tappe prestabilite mentre le preghiere e i canti si elevano al cielo, benedicendo simbolicamente tutto il territorio comunale.
L’umanizzazione del culto che la mattina coinvolge i Battenti si trasferisce anche nel linguaggio permettendo ai paesani di affermare che la Madonna, in seguito alla processione che porta la statua nella Chiesa parrocchiale in piazza, “va in vacanza”. E, in effetti, la statua rimane in quella chiesa per tutta l’estate, salutata anche dal concerto bandistico prima di Ferragosto, fino alla prima decina di settembre dopo di ché viene riportata “a casa” con un’altra processione.
All’arrivo della processione al punto nodale, dove la via Nazionale incrocia via Loffredo, l’ultima erta per la meta, la processione si ferma e un complicato e spettacolare gioco di fuochi pirotecnici, che ogni anno si superano in novità artistiche, saluta la Vergine tra lo stupore dei bambini e la gioia degli adulti che in quel momento sollevano le teste e, metaforicamente i loro cuori, nella lode alla mamma di Gesù. In quel momento rimettono alla sua benevolenza le loro preghiere. Si può dire che a Monteforte il Capodanno avvenga proprio il 16 luglio mentre il tripudio di colori nel cielo disegna l’inizio di un nuovo anno, si spera migliore del precedente.
L’intervista
Abbiamo fatto qualche domanda al presidente dell’Associazione Battenti Maria SS. del Monte Carmelo di Monteforte, Gennaro Pascale, giacché quest’anno si celebra l’ottantesimo anniversario della presenza dei Battenti in paese in età moderna.
Signor Pascale quale valore ha questo modo di ossequiare la Madonna del Carmelo per la comunità?
La sfilata dei battenti può essere considerata la parte più religiosa delle celebrazioni per la Madonna. Al di là dei festeggiamenti popolari, infatti, il rito è molto sentito da tutti. Quest’anno sfilavamo in 400, affiancati dalle squadre di Altavilla Irpina, Picarelli e Manocalzati. Altre squadre, come quella di Mugnano e di Avella non hanno potuto partecipare per motivi organizzativi. Ma erano quarant’anni che non ospitavamo altri battenti a Monteforte.
Da quando è presidente dell’Associazione?
Dall’anno scorso, da quando abbiamo deciso di fondare una vera e propria associazione ufficializzandone la struttura. Bisogna adeguarsi ai tempi che richiedono controlli e sicurezza. Prima essere battenti comportava solo una libera adesione. Infatti, si diventa battenti per un voto che si tramanda di padre in figlio. In ogni famiglia montefortese c’è almeno un battente e in alcune lo sono tutti i membri. Io ho quarantotto anni e sono battente da quarantasette, mia figlia ne ha tredici e già sfila con noi.
Come si è svolta quest’anno la sfilata?
La Santa Messa dei Battenti alle 6,00 nella chiesa parrocchiale in Piazza Umberto I, successivamente abbiamo raggiunto il Duomo di Avellino con mezzi propri, dove abbiamo ricevuto la benedizione del Parroco della Cattedrale e abbiamo reso omaggio alla Madonna del Carmine nella Cappella dell’immacolata. Dopo di ché la partenza. Abbiamo chiesto a tutti: ordine nel “battere”, distanza e accoppiamento tra i compagni . Ovviamente tutto agli ordini del caposquadra.
Mi racconta qualcosa di particolare della sfilata di quest’anno?
Certo. Quest’anno, una volta giunti a breve distanza dalla nostra meta segnata dal il bacio del manto della statua della Madonna, abbiamo permesso ai più anziani, per lo più ottantenni che non riuscivano a partecipare alla sfilata da almeno quindici anni, di portare loro la statuetta della Madonna. È stato commovente. Devo dire che quest’anno la manifestazione è stata proprio più sentita e più partecipata. E speriamo, con l’aiuto dell’Arciconfraternita, l’anno prossimo di unire le forze per creare una manifestazione ancora più seguita.
La processione si è conclusa con uno spettacolo pirotecnico di vero effetto.
Sì infatti. Ed hanno partecipato alla processione 1000 persone. Ed ora per venerdì 21 e sabato 22, e qui parliamo della parte meno religiosa, in occasione degli ottanta anni dei Battenti di Monteforte, abbiamo organizzato una festa in piazza Umberto I. Avremo, la prima sera, dalle 21,30 Tour Lupazzone Life Style, il gruppo folk Lumanera in concerto e il cabaret di Eugenio Corsi. La serata del 22, invece, a partire dalle 21,00 i cantanti neo-melodici Alessio e Salvatore Capozzi. Siete tutti invitati.
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