OttobreLibri   amate pagine e non solo

Riparte la rassegna  culturale di libri, musica, teatro, pittura, moda, cinema, enogastronomia.

Avellino, Circolo della Stampa 19, 20 e 21 ottobre.

 

Intervista a Gaetana Aufiero 

Fervono i preparativi per la rassegna OttobreLibri    amate pagine e non solo voluta dall’ editrice Giovanna Scuderi. Quest’anno molte le novità tra cui spicca l’accostamento stile linguistico e moda, la figura della donna tra passato e presente e il tema dell’immigrazione.

Filo conduttore le opere letterarie e culturali.

Tra le strette collaboratrici dell’ editrice Giovanna Scuderi  vi è Gaetana Aufiero, scrittrice di racconti e testi teatrali, storica e, in particolare, appassionata ricercatrice  della storia delle donne, la quale interverrà più volte nella manifestazione.

Mercoledì 19 ottobre, infatti, vi parteciperà nella seconda parte del pomeriggio con le letture tratte da “Ifigenia siamo noi” per continuare poi  giovedì sempre dalle 17 in poi con la lettura “Il mare non si ferma ai confini”.

Gaetana Aufiero sceglie, questa volta, non tanto le letture ma di affrontare il tema dello stile. Lo stile della scrittura e lo stile della moda, qualcosa che non ha quasi mai punti di incontro. Decide, forse proprio perché ama certi accostamenti, di farlo a modo suo, partendo  dalla frase La moda passa lo stile resta  di Coco Chanel che ci riporta a La belle époque e Gabriele d’Annunzio passando per la poetessa Szymborska. Vedere come si trasformano le cose, come la moda e lo stile siano rappresentate unicamente nella letteratura del ‘900.

In seguito interverrà  nella lettura dall’antologia curata da Giuseppe Vetromile Ifigenia siamo noi .

 In questo intervento, mi spiega Gaetana, proporrà il tema della figura della donna classica nel contesto moderno.

In cosa c’è continuità tra la donna nel Classicismo e la donna di oggi nel peso secolare di una tradizione maschilista iniziata con la fine della civiltà della Grande Madre. E l’Irpinia, ricordiamolo, è la terra della Grande Madre. La cultura delle madri, dell’amore è stata soppiantata da quella della guerra e della spada.

Ifigenia è la figlia innocente che viene sacrificata ed oggi noi siamo Ifigenia ma non vogliamo più esserlo. Ifigenia è disposta al sacrificio e rappresenta il profondo dramma che nasce nel momento storico in cui la figura della madre viene soppiantata dalla cultura del padre.

D: Nella rassegna, quest’anno è inserito anche un tema sociale di grande importanza quale quello dell’emigrazione.

R: Affrontai già nel 2000 il tema dell’emigrazione ed è una costante delle mie riflessioni. Mi rattrista  che ciò che scrissi allora si sta ripetendo. Mi riferisco a Trump o all’Europa che costruisce di nuovo muri e, infine, alla strumentalizzazione politica che si sta facendo di un dramma dell’umanità.

Penso al disorientamento di chi non ha appartenenza, di chi non ha nulla né dove lascia né dove giunge.

D: Quanto può aiutare la cultura o manifestazioni come amate pagine e non solo non tanto a risolvere ma a affrontare il tema dell’immigrazione? Ho visto che avete coinvolto anche i ragazzi della scuola.

R: Sicuramente può aiutare a riflettere moltissimo, anche se temo che sia un’utilità, come tutti i fenomeni di questo nostro tempo, solo epidermica.

Mi auguro che si possa andare oltre e credo che in questo il nostro passato di popolo di migranti possa aiutarci molto.

Riscoprire questo come qualcosa che è appartenuto alla nostra generazione. Vorrei che gli incontri che facciamo fossero come un seme per i giovani per coinvolgerli di più nel problema.

La cultura è andata via, la nostra storia è ridotta a troppo poco e oggi è anche strumentalizzata per  fini politici.

La storia di oggi è pret a porter e certo non è un bene. I ragazzi dovrebbero approfondire per crescere.

Come sempre chiara e eloquente, grazie Gaetana Aufiero.

Maria Paola Battista

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