Pedagogia. Profili a lungo termine di vittime e bulli: uno studio spagnolo retrospettivo (2021)

Mario Valera Pozo, Albert Flexas, Eva Aguilar-Mediavilla, del Dipartimento di Pedagogia Applicata e Psicologia Educativa, Istituto di Ricerca e Innovazione in Educazione (IRIE), Università delle Isole Baleari, Palma, Spagna; Mateu Servera del Dipartimento di Psicologia, Istituto Universitario di Ricerche in Scienze della Salute (IUNICS) e Istituto di Ricerca Sanitaria delle Isole Baleari (IDISBA), Università delle Isole Baleari, Palma, Spagna.
Questo studio ha indagato le caratteristiche a lungo termine delle vittime e dei bulli usando un design retrospettivo. Un campione di 138 adulti di età diverse ha compilato un protocollo online che enucleava misure di bullismo e vittimizzazione, uso di sostanze, sensibilità alla ricompensa e punizione, abilità sociali, condotta antisociale, strategie di regolazione emotiva, depressione, ansia, stress, autostima e rischio di suicidio. Il campione è stato diviso in tre gruppi (vittime, bulli e controlli) in relazione alle loro risposte alle domande rispetto al bullismo. Dall’analisi dei dati è emerso che vittime e bulli non si discostavano di molto nel loro consumo di sostanze auto-riferite. Le vittime hanno dimostrato di essere affette da una depressione globale, ansia e stress, scarsa capacità di controllo emotivo e più elevata frequenza di pensieri suicidi rispetto ai bulli e ai controlli. I bulli hanno mostrato una superiore sensibilità alla ricompensa e minore sensibilità emotiva. I risultati di tale ricerca mettono in luce che le conseguenze del bullismo agiscono sulla vittima non solo appena verificatosi l’evento traumatico, ma anche in seguito nel corso di tutta la vita. Le vittime di bullismo hanno più difficoltà nella regolazione emotiva e una minore autostima rispetto ai controlli e ai bulli. Questi ultimi manifestano molta insensibilità emotiva e sensibilità alla ricompensa, che è il principale predittore di essere un carnefice. Secondo i risultati, si rende necessario formare i bambini e gli adolescenti ad essere resilienti, dunque a mettere in campo strategie emotive adattive in risposta a conflitti e tecniche per implementare il benessere psicologico e l’autostima, quali lo sviluppo dell’empatia, la comprensione di segnali ambientali per ridurre le reazioni fisiologiche. La capacità di regolazione emotiva è fondamentale nei percorsi di rieducazione dei bulli per diminuire il bisogno di sensazioni forti e potenziare la sensibilità per migliorare i tratti antisociali. La diagnosi precoce dei pensieri suicidi può aiutare la prevenzione di gesti estremi.
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