Profilo del questore corrotto

Il questore corrotto rappresenta una figura particolarmente problematica, in quanto occupa una posizione di alto livello e di grande responsabilità all’interno delle forze dell’ordine. La corruzione in questo caso non solo compromette l’integrità del singolo, ma può minare l’intero sistema di gestione della sicurezza pubblica. Un questore corrotto ha potenzialmente accesso a informazioni sensibili, potere decisionale e capacità di influenzare le operazioni di polizia su larga scala. Le motivazioni che lo spingono ad accettare la collusione con la mafia rispecchiano le pressioni che può ricevere da gruppi criminali organizzati, in alcuni casi potrebbe essere ricattato o costretto a collaborare per evitare minacce personali o familiari. Accetta tangenti o partecipazioni illecite in attività criminali in cambio di protezione o accesso privilegiato alle risorse pubbliche.  Può utilizzare la corruzione per consolidare il proprio potere, ottenere favori da figure influenti o criminali, e condiziona il sistema a proprio vantaggio.

Vediamo ora quali sono i comportamenti tipici che un questore corrotto mette in campo: manipolazione degli affari interni, dirige o insabbia inchieste interne riguardanti comportamenti illeciti della forza di polizia, proteggendo colleghi corrotti e membri del crimine organizzato; connivenza con il crimine organizzato, offre protezione a gruppi criminali, concedendo loro libertà di operare senza timore di repressioni o indagini, in cambio di tangenti e altri vantaggi. Vi è inoltre una distribuzione selettiva delle risorse, cioè gestisce le risorse della polizia in modo da favorire chi gli offre vantaggi ed eliminare chi si oppone ai suoi interessi. Attua il favoritismo assegnando incarichi o promozioni in modo non meritocratico, ma sulla base di legami personali o convenienze illegali. Opera creando ostruzione alla giustizia perché blocca o devia indagini che potrebbero compromettere lui stesso o i suoi complici.

Le caratteristiche psicologiche del questore corrotto si manifestano con la sua capacità di manipolazione: è abile nel tessere reti di influenza e controllo, utilizza il proprio potere per orientare a suo piacere situazioni e persone. Cinismo e disillusione potrebbero essere due matrici della sua personalità, non crede più nella giustizia o nell’integrità del sistema, giustificando il proprio comportamento con l’idea che “tutti lo fanno” o che il sistema stesso è corrotto.

Altra peculiarità è il narcisismo: ha una visione di sé grandiosa, crede di meritare privilegi e di essere al di sopra della legge, usa dunque il proprio potere senza scrupoli. Dimostra una decisa arroganza, una certa sicurezza di sé, convinto che, grazie alla sua posizione elevata, non verrà mai scoperto o punito e percepisce il potere come una forma di autoaffermazione, è disposto a violare la legge per mantenerlo e accrescerlo. Le conseguenze di una tale condotta portano a un forte degrado istituzionale: un questore corrotto può avvelenare l’intero corpo di polizia sotto il suo comando, promuovendo una cultura di illegalità, paura e omertà. Le comunità locali perdono fiducia nella polizia, il che può portare a un’escalation di criminalità e alla mancanza di collaborazione tra cittadini e forze dell’ordine. Vi è una erosione della giustizia con l’insabbiamento di importanti indagini e la protezione di criminali di alto profilo. Nel caso venisse scoperto, potrebbe affrontare procedimenti penali, la perdita del posto e, nei casi più gravi, la prigione. I fattori di rischio sono rappresentati dalle reti di connivenza: quando un questore opera in un contesto dove la corruzione è diffusa a livello politico e istituzionale, diventa più facile entrare in dinamiche illecite. Se i meccanismi di controllo e di trasparenza all’interno delle forze dell’ordine sono deboli, un questore ha la possibilità di abusare del proprio potere senza essere scoperto e può diventare una figura chiave nel garantire l’impunità dei delinquenti. Quindi ci rendiamo conto di come la corruzione di un questore sia particolarmente devastante per il funzionamento della giustizia e per la fiducia nelle istituzioni, poiché ha accesso a risorse e informazioni vitali e il suo comportamento deviato può influenzare intere comunità e settori della società.

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About CHIARA VERGANI

Chiara Vergani, insegnante, pedagogista, formatrice sulle problematiche del bullismo, specializzata in criminologia e tutela del minore. Tiene conferenze in tutta Italia, interviene in molti programmi televisivi e radiofonici, collabora con diverse testate giornalistiche. Ha pubblicato Lo scacco rosso. Storie di bullismo (2018); Mai più paura. Il bullismo spiegato a tutti (2019); Il mondo si è fermato. Non voglio scendere (Ebook 2020); Le voci della verità (2020); Libere dall’inferno (2021); Professione docente in tempi di guerra (2022); Bipolari in bilico (2022); Io sono Darty (2023); Soft skills (2023).