QUESTIONI DI GENERE: LA PARITA’ PASSA ATTRAVERSO IL LINGUAGGIO

AVELLINO – Si è tenuto oggi presso il Circolo della Stampa di Avellino un interessante incontro dal titolo “Questioni di parità: organismi e linguaggio” rivolto principalmente agli operatori dell’informazione. L’evento è stato organizzato dall’ordine dei Giornalisti della Campania, in collaborazione con il sindacato unitario dei giornalisti campani, e l’Ufficio della Consigliera regionale di Parità, i quali hanno sottoscritto un protocollo d’intesa sulle misure da adottare per favorire la parità di genere.

Al tavolo sono intervenuti la Consigliera di Parità della Regione Campania, Mimma Lomazzo, la Consigliera di parità supplente della Regione Campania Luisa Festa, la Consigliera di Parità della Provincia di Avellino, Antonella De Angelis, il presidente dell’ordine regionale dei giornalisti Ottavio Lucarelli, la Presidente della commissione pari opportunità dell’ordine dei giornalisti della Campania, Titti Improta, il segretario del sindacato unitario dei giornalisti della Campania, Claudio Silvestri, la delegata alle Pari opportunità del sindacato unitario dei giornalisti della Campania, Laura Viggiano, il consigliere provinciale Girolamo Giaquinto. Ha moderato l’incontro il giornalista RAI Rino Genovese.

Il Presidente dell’Ordine dei giornalisti ha sottolineato l’importanza degli incontri formativi e ha ribadito che il protocollo sarà presentato in tutte le province della Campania ritenendolo fondamentale per chi esercita la professione di comunicatore.

“Si riscontra anche all’interno della professione giornalistica ancora una scarsa presenza di donne oltre a guadagni più bassi – ha commentato Silvestri – la discriminazione parte dalle parole ed è compito dei giornalisti sdoganare i luoghi comuni del linguaggio soprattutto negli articoli di cronaca nera. Il nostro sindacato ha modificato lo statuto per l’inserimento di quote rosa e istituito uno sportello rosa a cui le colleghe giornaliste possono rivolgersi se vittime di discriminazione.”

Sul punto è intervenuta anche la Consigliera di Parità provinciale: “Il ruolo fondamentale delle consigliere di parità è quello di intervenire nei casi di discriminazione sui luoghi di lavoro. Compito invece dei giornalisti è quello di intervenire sulle discriminazioni sessuali della lingua italiana, che sono nella forma ma soprattutto nei contenuti. Alcuni termini, come ad esempio “femminicidio”, sono stati coniati proprio dai giornalisti per indicare un omicidio “di genere”. Sarebbe inoltre auspicabile che la stampa desse maggiore risalto ai Centri antiviolenza presenti su tutto il territorio regionale che svolgono un ruolo importantissimo nei casi di violenza, supportando le donne dal punto di vista psicologico, legale e sociale.”

Sulla stessa linea anche Mimma Lomazzo, Consigliera regionale alla Parità di genere:
donne 2“La Campania è la prima regione d’Italia a firmare un protocollo sull’uso del linguaggio di genere. La cosiddetta “quota” è un’azione positiva che promuove le donne nei luoghi in cui sono sottorappresentate, un diritto sancito dalla costituzione italiana con l’articolo 3 ma anche con l’articolo 51 che definisce non solo l’uguaglianza ma la promozione di una corretta rappresentanza e promozione delle donne nella gestione pubblica e nelle aziende private. La normativa in questo senso è ricca ma spesso poco conosciuta. Ad esempio l’art. 24 del D.lgs. 80/2015 stabilisce che una donna vittima di violenza può astenersi dal lavoro per motivi connessi al percorso di protezione per un periodo massimo di tre mesi oppure chiedere il part time. Il cosiddetto “lavoro agile” va incontro alle donne con problemi di conciliazione della vita lavorativa con quella familiare, svolgendo il lavoro da casa. Poi c’è tutta la normativa sulle discriminazioni sui luoghi di lavoro, in cui dobbiamo distinguere tra discriminazione diretta, indiretta e collettiva. Le prime due sono di competenza della consigliera di parità provinciale, la terza della consigliera regionale che difendono le lavoratrici in maniera gratuita per conto dello Stato.”

L’importanza della figura della consigliera di parità è stata ribadita anche dalla Consigliera di parità supplente della Regione Campania Luisa Festa. “La consigliera di parità è un pubblico ufficiale che è tenuto a prendere atto degli episodi di discriminazione e a denunciarli, ha addirittura il potere di bloccare un concorso pubblico se viene ritenuto discriminatorio. Finora molte azioni positive sono state realizzate soprattutto nel privato mentre nella pubblica amministrazione siamo ancora un po’ in ritardo, nonostante sia le aziende pubbliche che private siano tenute ad inviarci un report periodico sulla situazione dei loro lavoratori ancora poche sono quelle che lo fanno”

Ad illustrare il Manifesto di Venezia, considerato il documento fondamentale alla base del protocollo d’intesa sottoscritto tra le parti, è stata Laura Viggiano. “Il Manifesto di Venezia- ha affermato Viggiano – è patrimonio deontologico dei giornalisti e fa riferimento alla Convenzione di Istanbul, un documento internazionale che riconosce l’importanza dell’elemento culturale alla base delle discriminazioni e il ruolo fondamentale che hanno i mass media in questo senso. Se pensiamo che il “delitto d’onore” è stato abolito solo nel 1981 ci rendiamo conto di quanta strada ci sia ancora da fare. Il manifesto di Venezia chiede di declinare al femminile i ruoli istituzionali e professionali rivestiti dalle donne (sindaca, direttrice, avvocata…), di non spettacolarizzare la violenza, anche con le immagini, di dare risalto a tutti i casi di violenza, chiunque sia la vittima, di rimuovere le immagini che danno più visibilità alla donna vittima che al carnefice, raddoppiando il senso di vergogna e di violenza. Spesso si usano espressioni che tendono quasi a giustificare il colpevole e ad alimentare i pregiudizi nei confronti delle vittime. Quante volte si parla di “raptus omicida” quando in realtà c’è stata premeditazione? Le parole, come le immagini, hanno un peso e noi giornalisti dobbiamo sentirci maggiormente responsabili.”

Titti improta, infine, ha illustrato il progetto “Parole in ordine” promosso  nelle scuole dall’ordine dei giornalisti della Campania. “Riteniamo- ha concluso Improta – che occorre intervenire, oltre che con la formazione dei professionisti del settore, anche  a livello della formazione scolastica in quanto i ragazzi sono i principali utilizzatori dei social network, che hanno radicalmente cambiato il nostro linguaggio. D’altronde il reato di diffamazione è stato recentemente esteso anche alle frasi scritte su Facebook. Per tale motivo stiamo diffondendo un decalogo di buone regole per un uso corretto del linguaggio che insegni ai giovani il rispetto delle opinioni altrui e soprattutto la consapevolezza che le parole hanno sempre delle conseguenze.”

 

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About LUIGIA MERIANO

Laureata in Comunicazione Istituzionale e d’Impresa. Giornalista pubblicista dal 2012. Ha conseguito un Master in Web marketing e Social Media management. Si definisce riflessiva ma determinata. Ha collaborato con il Mattino di Avellino, occupandosi prevalentemente di attualità, ma ha avuto esperienze professionali anche in altri ambiti della comunicazione, quali eventi e manifestazioni culturali. La sua formazione l’ha portata ad approfondire le tematiche legate all’universo femminile, sulle quale ha svolto anche la tesi di laurea (“Il corpo della donna tra Islam e Occidente”). E' impegnata in progetti a favore dell'inserimento delle donne nel mondo del lavoro. Tra i suoi hobby il cinema, la musica e il teatro. https://www.facebook.com/luigia.meriano Per contatti luigiameriano@wwwitalia.eu