Rai NuovaMusica all’Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino

Venerdì 9 novembre alle 20.30 all’Auditorium di Torino

L’Italia, l’Europa e l’Oriente per tre grandi serate fra Novecento e nuovo millennio. Torna Rai NuovaMusica, la consueta rassegna dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai dedicata alla musica contemporanea, che da quest’anno è distribuita nel corso della Stagione 2018/2019 con tre concerti sinfonici in serata unica in programma il 9 novembre, il 24 gennaio e 22 febbraio all’Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino.

Il primo appuntamento, venerdì 9 novembre alle 20.30, vede protagonista sul podio Heinz Holliger, fra i più apprezzati oboisti del nostro tempo ma anche direttore e compositore di fama internazionale. Dedicatario di numerose composizioni per oboe, ha ampliato nel corso della carriera le possibilità tecniche dello strumento guadagnando importanti riconoscimenti a partire dai primi premi ai concorsi internazionali di Ginevra e Monaco negli anni Sessanta. Come direttore collabora regolarmente con le orchestre più prestigiose, fra cui i Berliner Philharmoniker, i Wiener Symphoniker, la London Philharmonic Orchestra e la Chamber Orchestra of Europe. Per il suo debutto alla guida dell’Orchestra Rai propone Stele, prima composizione per grande orchestra di György Kurtág. Commissionata e eseguita per la prima volta nel 1994 dai Berliner Philharmoniker diretti da Claudio Abbado, è una concisa sinfonia funebre che ricrea, secondo le parole dello stesso Abbado, «un contatto tra la vita e la morte, come avveniva nel mondo antico, quando queste due dimensioni erano molto più vicine, unite da una ritualità profonda».

Segue il Concerto per pianoforte e orchestra di un altro esponente dell’avanguardia ungherese, György Ligeti, che proprio all’Auditorium Rai conobbe la sua prima esecuzione italiana nel 1988. È lo stesso Ligeti a indicare i presupposti estetici alla base della stesura del Concerto: «Prediligo forme musicali che non sono tanto frutto di un’azione processuale, quanto piuttosto oggettiva: musica come tempo raggelato, come oggetto nello spazio immaginario, evocato nella nostra immaginazione dalla musica, come una creazione che si sviluppa certo nella realtà del tempo che scorre, ma in modo immaginario nella contemporaneità». A interpretarlo – per la seconda volta con l’Orchestra Rai dopo l’esecuzione nel 1996 – è chiamato il grande pianista Pierre-Laurent Aimard, il cui nome è strettamente legato a quello di Ligeti, di cui è stato collaboratore fedele e del quale ha fatto conoscere al mondo l’opera completa per pianoforte. Allievo di Yvonne Loriod e Maria Curcio, nel 1973, a soli sedici anni, vince il Concorso Olivier Messiaen ritrovandosi presto aperte le porte dell’Ensemble Intercontemporain, di cui diventa solista su incarico di Pierre Boulez. Da allora collabora con i più autorevoli compositori contemporanei, da Stockhausen a Carter, da Benjamin a Kurtág. Impegnato come docente e come interprete insieme alle orchestre e i direttori più celebri, ha conquistato importanti riconoscimenti anche per la sua attività discografica.

Chiude il programma il Concerto per orchestra di Béla Bartók, dedicato alla memoria di Natalia Kussevitzky ed eseguito per la prima volta dalla Boston Symphony Orchestra a New York nel 1944. Capolavoro della maturità scritto durante i difficili anni del suo esilio americano, il brano attenua gli aspetti più aggressivi e arditi tipici del linguaggio dell’artista ungherese in favore di una linearità espressiva e di una cantabilità immediata che si richiama alle melodie della patria lontana.

Con questo concerto l’Orchestra Rai diretta da Heinz Holliger torna al Teatro alla Scala di Milano, lunedì 19 novembre alle 20.30, per il Festival “Milano Musica”, dopo il fortunato debutto dello scorso anno. La serata è inserita nella 27edizione della rassegna intitolata György Kurtág. Ascoltando Beckett, protagonista la musica del maestro dell’avanguardia ungherese e le sue affinità con l’universo beckettiano. Al programma proposto per RaiNuovaMusica, che rimane invariato, saranno aggiunti brani pianistici di György Kurtág in prima italiana eseguiti da Pierre-Laurent Aimard.

Dopo la serata inaugurale, Rai NuovaMusica tornerà giovedì 24 gennaio con un concerto diretto da Tan Dun, premio Oscar e Leone d’oro alla carriera che interpreterà opere di sua composizione ispirate alle forze della natura (The Tears) e alla memoria della Cina arcaica (The Map), con la partecipazione del percussionista Simone Rubino. La rassegna si chiuderà venerdì 22 febbraio con l’omaggio al grande flautista Severino Gazzelloni nel centenario della nascita, grazie all’impegno come solista della prima parte dell’Orchestra Rai Giampaolo Pretto, che proporrà il Concerto per flauto di Goffredo Petrassi. Sul podio Aziz Shokhakimov, che dirigerà anche Pelleas und Melisande di Arnold Schönberg.

I biglietti i tre concerti di Rai NuovaMusica sono proposti al prezzo unico di 5 euro per tutti e 3 euro per gli under 35. Informazioni: 011.8104653 – biglietteria.osn@rai.it – www.osn.rai.it

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