Recensione de Il Fiore del Carso di Eleonora Davide. Intervista all’autrice

Eleonora Davide conferma nel suo secondo romanzo, stile e caratteristiche di scrittura proprie. Dopo, infatti, aver conosciuto Il Normanno, è stato pubblicato a settembre 2020 Il Fiore del Carso.

Anch’esso, come il primo, è un romanzo storico ma ha ambientazione e contesto storici ben diversi.

Il Fiore del Carso, tratta di un fatto storico “spinoso”, per molti ancora scomodo.

Durante la fine della seconda guerra mondiale, quando i partigiani muovevano la loro opera, Trieste diventa una linea di confine tra due mondi, come scrive l’Autrice nel romanzo.

Cosa significò questo per i suoi abitanti?

Per rispondere alla domanda Eleonora Davide pur rimanendo ben ancorata ai fatti storici e prendendo spunto da una vicenda familiare, crea una serie di vicende fantasiose inserendo i suoi personaggi e utilizzando fonti storiche documentate.

Giungo, così, ai pregi della stesura: innanzitutto la puntuale e costante attenzione alle fonti e in questo l’Autrice si mostra scrupolosa e sensibile.

La sua “sperimentazione” di ricercatrice, iniziata con Il Normanno, si perfeziona maggiormente entrando nella realtà, calandosi in un mondo che per metà (date le sue origini) le appartiene, ma nel quale fa capolino in punta di piedi, con rispetto. Attinge quindi da fonti quali testimonianze, interviste, quotidiani del tempo, video e audio.

Lo fa, e veniamo così al secondo pregio, con il suo stile sereno nonostante, ripeto, l’argomento sia colmo di dispiacere e dolore.

Dolore condiviso da molti di noi italiani.

Il limite tra manuale e romanzo diventa molto sottile quando nella narrazione le avventure dei personaggi si imbevono delle testimonianze vere raccolte durante il lavoro di ricerca prestesura.

Vicende familiari, bambini e donne che perdono la propria identità per entrare forzatamente “nel mucchio” dei deportati, uomini che non trovano più la loro casa. E tanto desiderio di “fare luce”.

L’Autrice, attenta a tutto, per facilitare il lettore,  si preoccupa di inserire l’elenco dei personaggi prima di iniziare la narrazione, così come di aggiungere le note di traduzione di alcune espressioni dialettali di Trieste.

La storia, come accennavo, è quella dei bombardamenti, della Resistenza, delle Foibe e di tutti coloro che, da un giorno all’altro, si ritrovarono a far parte di uno Stato che non era quello italiano e a patire per questo.

Il Fiore del Carso, vuole essere proprio uno spiraglio di luce nonché un elogio al sacrificio e un ringraziamento a chi, nell’Autrice, ha saputo ispirare il giusto mezzo tra curiosità storica, desiderio di conoscenza e affetti familiari.

Intervista all’autrice

Nel suo secondo romanzo, Il fiore del Carso, lei ha continuato ad approfondire il lavoro di ricercatrice storica. Vuole darci qualche informazione in più a partire dall’argomento trattato nel suo libro?

La ricerca storica mi appassiona da molti anni e, se con il primo romanzo ho affrontato eventi lontani, questa volta mi sono imbattuta in fatti molto vicini ai nostri tempi, sebbene i più giovani vedano il secondo dopoguerra molto lontano. La questione che coinvolse il confine orientale dopo la seconda guerra mondiale comportò scelte difficili per la nostra neonata Repubblica, come quella di “sorvolare” sul destino degli italiani che erano rimasti dall’altra parte, in pieno dominio del dittatore jugoslavo Tito. Egli odiava gli italiani ma, per questioni di “opportunità” internazionali, continuò ad esercitare il suo potere sui nostri connazionali, obbligandoli anche a fuggire per assumere la condizione di profughi tra la propria gente. Ma questo è solo uno degli aspetti degli avvenimenti complicati con cui mi sono dovuta confrontare nella scrittura del romanzo.

Come si riuniscono tanti fatti storici e diverse testimonianze in un unico scritto che abbia coerenza e rigore stilistico?

Ciò che, secondo me, bisogna sempre tenere presente in casi come questo è la storia dei protagonisti e la trama che deve rispettare, visto il genere, la coerenza storica. Per quanto riguarda lo stile, credo che vada sempre adeguato al contesto. Chi ha letto Il Normanno e Il Fiore del Carso può fare il confronto. I linguaggi cambiano. Nel secondo l’uso del dialetto triestino, per esempio, è adattato al tempo in cui si svolse la storia narrata, è il triestino di mio padre ed è cristallizzato agli anni ’50, non più contaminato, giacché lui lasciò Trieste nel 1955. I triestini di oggi potrebbero non capire. Oggi il loro dialetto ha subito una contaminazione naturale e anche il vernacolo non è immune dai neologismi. Comunque ho scelto una cifra espositiva comprensibile senza inerpicarmi in inutili complicazioni e facendo riferimento al Vocabolario Giuliano Enrico Rosmani, fonte storica non rivisitata, che mi ha permesso di utilizzare il dialetto della Venezia Giulia, Istria, Grado e monfalconese degli anni “30.

Il fiore del Carso, rispetto al suo primo libro Il Normanno, ha una connotazione ambientale e temporale più vasta e, sebbene tutto parta da una lettera di famiglia, la trama si dipana in maniera complessa e coinvolge molti personaggi. Tale molteplicità credo sia conseguenza, innanzitutto, di ciò che lei ha reperito come fonti, ma anche proprio per l’importanza dell’argomento di cui ancora oggi si tratta e si dibatte.

Dalle testimonianze possono nascere anche profili di personaggi funzionali al racconto e, se i loro punti di vista risultano anche diversi, è una vera benedizione. Vuol dire che si sta facendo una buona ricerca. Vede, non è mai facile raccontare la verità ed è ancora più difficile farlo usando la finzione del romanzo, ma è estremamente stimolante far dialogare diverse idee. Il lettore non deve essere troppo imboccato, secondo me. Se si sceglie un romanzo come Il Fiore del Carso, dopo aver letto la descrizione in quarta di copertina, si deve essere anche pronti a dover riflettere.

Infine esiste un fiore del Carso?

Certo che esiste, è una varietà di cardo, per la precisione è l’Eryngium x zabelii ‘Donard Variety’. È una pianta spinosa con un fiore blu indaco, che ho ritrovato dappertutto sul Carso, è un po’ credo come la stella alpina per le Alpi. Può immaginare perché l’ho scelto.

La ringrazio molto per le domande che mi ha rivolto e spero di avere risposto in modo esauriente.

Grazie a lei e complimenti per il suo libro.

ELEONORA DAVIDE

Napoletana, giornalista, geologa e laureata in discipline storico-musicali, vive in provincia di Avellino; dirige la testata giornalistica on-line WWWITALIA (www.wwwitalia.eu).

Si è interessata di storia locale e di altre storie. Ha pubblicato articoli e pubblicazioni scientifiche in ambito geologico e musicale, su riviste e pubblicazioni istituzionali e di settore. Ama la lettura. È appassionata di Storia. Organizza eventi letterari, con una particolare attenzione agli autori irpini. È impegnata nella diffusione dei libri anche attraverso le recensioni che pubblica sul suo giornale. Ama coltivare relazioni amichevoli e crea reti tra le meravigliose persone che incontra nel mondo della cultura, convinta che il sapere debba essere condiviso e diffuso in ogni modo possibile.

Ha approfondito, in questi anni, lo studio della vita medievale, ricostruendo uno spaccato di quel mondo nel romanzo storico Il Normanno, che ha pubblicato a marzo 2019 e che sta presentando con successo nel suo territorio, tra castelli, biblioteche e gli stupendi borghi della sua amata Irpinia, raccogliendo frammenti di storia comune e di memorie sepolte dal tempo.

LA SUA SCHEDA NELLA FIERA DEL LIBRO DELLA BIBLIOTECA DELLE SUORE DI MONTEVERGINE

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About Maria Paola Battista

Amo ascoltare, leggere, scrivere e raccontare. WWWITALIA mi dà tutto questo. Iniziata come un’avventura tra le mie passioni, oggi è un mezzo per sentirmi realizzata. Conoscere e trasmettere la conoscenza di attori, artisti, scrittori e benefattori, questo è il giornalismo per me. Riguardo ai miei studi, sono sociologa e appassionata della lingua inglese, non smetto mai di studiare perché credo che la cultura sia un valore. Mi piace confrontarmi con tutto ciò che è nuovo anche se mi costa fatica in più. Attualmente mi sto dedicando alla recensione di libri e all'editing. Ho scritto, inoltre, diverse prefazioni a romanzi. Grazie ai lettori di WWWITALIA per l’attenzione che riservano ai miei scritti e mi auguro di non deluderli mai. mariapaolabattista@wwwitalia.eu