Resilienza

Negli ultimi anni, soprattutto nel mondo del web, sembra abbia spopolato un mantra, una parola diventata ormai di moda, tatuaggi, hashtag virali, sembrano quasi aver sminuito la resilienza. Ma quanti conoscono davvero la resilienza? Quanti sanno davvero cosa significa?

Il termine deriva dal latino resilire, che significa ‘rimbalzare, saltare indietro’, e in origine era usato in ambito scientifico per indicare la capacità di un materiale di assorbire un urto senza rompersi. Oggi, invece, il termine è applicabile a numerosissimi ambiti, anche per descrivere una preziosa qualità umana, una risorsa psicologica che ci permette di affrontare le difficoltà senza soccombere, trasformando le ferite in opportunità di crescita. Attenzione, è fondamentale soffermarsi su affrontare e trasformare, per non cadere nell’errore di credere che la resilienza sia sinonimo di invulnerabilità, di quella capacità di resistere passivamente alle avversità. In realtà, la resilienza è tutt’altro; è un processo dinamico, vuol dire vivere il dolore con consapevolezza e imparare a trasformarlo.

Frida Kahlo ne è forse uno degli esempi più emblematici. La sua storia, segnata dalla sofferenza e dal terribile incidente subito a diciotto anni, è parte integrante della straordinaria artista che conosciamo oggi. Quel dolore, che ha trasformato per sempre la sua vita, non l’ha spezzata, ma l’ha resa ancora più intensa, imparando a trasformare la sua sofferenza in arte, dando vita a opere profondamente espressive, in cui la drammaticità dei soggetti non esclude la bellezza, ma anzi, la esalta con forza e autenticità. La resilienza, però, può assumere anche la forma della cultura e della memoria, ce lo insegna Markus Zusak con La bambina che salvava i libri (2005) La giovane Liesel, in un’epoca di distruzione e guerra, trova rifugio nelle parole, che diventano talismano e scudo contro l’orrore che la circonda. Una resilienza che è solo individuale, ma che diventa collettiva, quella capacità di mantenere viva l’umanità anche nei momenti più oscuri. Piscine Molitor Parker, o meglio ancora Pi, protagonista del romanzo dello scrittore canadese Yann Martel (Vita di Pi, 2001) è un altro esempio straordinario di resilienza creativa. Naufrago in mezzo all’oceano e costretto a condividere una scialuppa con una tigre, non si affida solo alla forza fisica per sopravvivere, ma alla sua capacità di adattarsi con ingegno e creatività. Reinventandosi completamente, impara a pescare, cacciare e combattere, sperimentando diverse strategie per sopravvivere. Con un mix di autorità e affetto, cerca di ammaestrare la tigre, instaurando una relazione che diventa fondamentale per entrambi. La resilienza non è, dunque, solo un atto di resistenza, ma un processo creativo che permette di trasformare una situazione disperata in un percorso di crescita, affrontando le avversità con ingegno, coraggio e determinazione.

In un’epoca in cui il mondo evolve rapidamente, ponendo gli imprenditori di fronte a costanti e nuove sfide, la resilienza, intesa come quella capacità di sapersi adattare e saper rispondere a queste difficoltà sembra essere fondamentale. L’Avv. Armando Rossi, con Oltre i confini. Necessità delle PMI italiane di espandersi in nuovi mercati internazionali sostenibili (Edizioni Il Papavero) riconosce l’espansione delle PMI italiane all’estero non solo come un’opportunità ma anche una necessità e offre agli imprenditori una guida essenziale per rispondere con resilienza alle nuove sfide del mercato globale, massimizzando le opportunità e mitigando le insidie. Particolare enfasi viene posta sui mercati emergenti, sempre più attenti alle energie rinnovabili e all’innovazione tecnologica, che rappresentano un prezioso motore per l’internazionalizzazione delle imprese italiane. Da non sottovalutare, poi, ricorda l’autore, il fattore human. La gestione delle risorse umane, l’integrazione dell’ascolto attivo, la costruzione di una visione condivisa e autentica che tenga conto delle differenze culturali, diventano centrali per affrontare le sfide dell’internazionalizzazione. Il testo, che rientra nella collana editoriale Business&Law, si conferma una risorsa preziosa per gli imprenditori che desiderano rispondere alle crescenti sfide nell’ottica di uno sviluppo sostenibile.

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About Martina Bruno

Martina Bruno, laureata in Lingue e Letterature Moderne, classe 1996, fermamente convinta che la comunicazione e la cultura, in tutte le sue sfaccettature, siano elementi fondamentali per entrare in relazione con gli altri e con il mondo. Non posso smettere di essere curiosa e osservare, c’è troppo da scoprire, assaporare e raccontare.